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NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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domenica, ottobre 05, 2003

 
Dato che siamo in vena di fare nomi e cognomi, un altro grande mistero resta il signor Kream.
Volatilizzato per motivi a me ignoti.
Probabilmente, il finto bamboleggiare spaventa più di quanto io non creda.
Read between my lines, come sotto.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:08 AM.

 
Autoanalisi spicciola e di breve durata, data la subitanea protesta della madre che domani va al lavoro e vuole dormire in pace senza essere disturbata da ticchettii insonni.
Un'altra volta ancora mi sono ritrovata a commettere gli stessi errori, sbagli che provo a cancellare per ripartire da capo...ma si sa, i difetti di fabbricazione te li porti avanti per tutta la vita, autocoscienza o meno.
E ti ritrovi a vedere i nashwuah imbabolata fissare il nulla e smezzare sigarette con chiunque, ingestione violenta e non-sense di nicotina che serve solamente a lenire la tensione.
La tensione. La tensione che sale e brucia, maledettamente scotta e freme quando mi trovo in mezzo alla gente.
Questo, il mio problema. Uno dei tanti, quello che più costantemente si fa sentire e chiede aiuto, il mio non sapermi relazionare con persone che conosco più o meno di vista e amici di corta data. Il mio sentirmi impacciata.
E resto sempre ingabbiata nel mio ruolo di barbie, o meglio, una skipper, la sorella goffa e sfigata, i piedi piatti e l'abbigliamento da anti-femmefatale.
(non per scadere nel solito vittimismo che mi contraddistingue, ma la skipper, a differenza mia, resta una versione sportiva ma quantomeno figa delle bambole di plastica. La bellezza acqua e sapone, mentre io, nota della redazione, sono solamente kitsch e nulla di più).
Io e le mie calze a rete rosa fluo. Io e il mio brillare. Io e i miei amatissimi oggetti e addobbi pacchiani. Me li scelgo, questo e bene, e lascio alle volte che personaggi più o meno noti e/o graditi giochino e mettino mano a tali oggetti che indosso e stringo tra le mani.
E' un continuo oscillare tra la manipolazione passiva e quella attiva, giocare a tirare palline di carta e sculacciare le chiappe di altri maschietti, schiaffetti che volano e minacce (vere) mischiate a risolini e ocheggiamenti (?) (falsi, spergiuri, di plastica, mai sentiti, mai provati tendenziosi) continui.
Perchè sì, io so essere una fottuta lolita, ma quando lo decido io.
Non quando l'angoscia e la paranoia da nuovo incontro mi rendono schiava del mio diventare inutile.
E divento inutile. e divento oggetto. E la mia bocca è soltanto capace di blaterare sciocche frasi ed inalare fumo nel tentativo di calmarmi.
Ecco, perchè credono che sia una groupie. Ecco, perchè così tante persone vedono in me niente altro che un vetro opaco. Ma cosa c'è dietro quel vetro?
Vorrei essere capace di infrangerlo, di essere moi meme all'interno di un gruppo, di mantenere viva e brillante (e violenta e scottante e quel che vuoi) la mia individualità all'interno del caos.
E non sono giustificazioni pacchiane. Sto male quando mi vedo fingere.
Io sono l'eterna menzogna. Io sono l'eterna parodia di me stessa, Io sono l'eterno errore, la mia eterna vergogna.
E tra le tante sigarette, non riesco più a godermi le uniche che potrebbero servire.
Alle tre e trentatre, ascoltando i LIAR, aspira sicurezza e lascia che gli incubi si perdano lontano.
Mi spreci così tanto. Buttandomi via. Buttandomi via. Ti. Via.

Ad ogni modo. I cubre mi han fatto cagare. Ho passato più tempo a struggermi per le mie paranoie fingendo di ascoltare le parole della criccha brianzola che a gustare il concerto in sè .
Not one less a me piacciono, ma li ho considerati poco.
Nashwuah come al solito. Vedere recensioni dei mesi passati, aka, tutto positivo.
Ultimo gruppo è conciso con il ritorno sulla via di casa.
Tante persone. Più o meno gradite, ma in realtà di non graditi non ce ne sono stati, solo, la mia totale incapacità di gestire insinuazioni e pettegolezzi di vario tipo (vedi sopra).
E' anche strano trovarsi a parlare giusto due minuti con persone con cui eri abituata a condividere giornate intere.
E no, filì, non mi riferisco a te che qui non si sa mai. Il riferimento è noto a tutti. E vorrei poterti vedere di più, riuscire a parlarti perchè quello che ho scritto sopra è solamente la punta di un iceberg pronto a colpirmi.
Marco è da mesi che propina sempre la solita faccia di cazzo. Manco fosse il cantante degli zao. Paul dovrebbe capire che non sono una cazzo di bambola, ma vedi sopra.
Filì deve smetterla di fare il finto invasato della violent dancing quando sappiamo tutti che il torcicollo era solo una pallida scusa per non rovinarti il bel faccino, yo.
Tutto il resto è indefinito. Io non parlo. Io vado a leggere palahniuk e mi spengo.
Read between my lines.
Che non è, leggimi tra i lines.
LIAR, bastardi. i Liar.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:07 AM.


venerdì, ottobre 03, 2003

 
Ulteriore intervento.
E nei momenti in cui sconforto e malessere si shakerano in mix letale, io ne bevo innumerevoli sorsate tappandomi il naso, riesco a sopravvivere al veleno ed incanalarlo, creandomi nuovi mondi.
Momenti in cui lo sconforto altro non diventa che una pericolosissima arma, non più un futile e vittimistico cappio al collo. Non sono pronta per il grande salto, ma per la grande rincorsa, acciuffare per i capelli coloro che non mi hanno portato il dovuto rispetto e non mi hanno saputo regalare sorrisi sinceri e farli crollare a terra a colpi in faccia e calci nel culo.
If these hands would only kill.
If these eyes could only kil, perfeziono la citazione, in questo momento in cui le mani febbricitanti sono troppo deboli per ingaggiare qualche lotta.
Ma non appena mi riprenderò signore e signori ogni singola cosa prenderà una piega diversa.
Perchè ho le mie due canzoni, i miei due inni contro l'amore, la bile è salita a livelli altissimi, troppo alti per continuare a voltare pagina e chiudere in un cassetto gli eventi negativi.
No, torniao indietro, rileggiamo il libro degli orrori da pagina uno. Ricominciamo, regoliamo i conti, regoliamoli.
You'll find me different. E non chiederti, come mai, così tutto d'un colpo...perchè qui non è questione di colpi di testa, non sono i repentini cambi d'umore che mi ferivano e mi fustigavano a sedici anni, questo è un bivio che mi si è presentato davanti dopo anni di prese per il culo e rospi ingoiati.
Figli di puttana. Soccomberete tutti.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:11 PM.

 
Vi metto tutti all'indice. Uno dopo l'altro.
Facile trovare un paio di motivi che scatenino la mia haine febbricitante, tutti quanti, oggi mi basta leggere poche righe.
E siete messi all'indice.
Traboccanti di difetti o non abbastanza vicini.
La mia intolleranza e poca inclinazione alla sorpresa stanno crescendo giorno dopo giorno, ma oggi non mi sembra il caso di affrontare simili discorsi.
Oggi basta dire che ho la febbre e nessuno mi viene a trovare. Ho il cellulare sputtanato e inoltre scordati che IO ti possa chiamare. Bravo. Hai capito proprio bene, caro.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:20 PM.


giovedì, ottobre 02, 2003

 
I primi due cd dei new found glory fanno veramente cagare.
L'ultimo, per le poche canzoni che ho sentito, riesce a salvarsi.
Stupita, mi domando come abbia fatto ad ascoltarli per così tanto tempo senza dire bah, apprezzandoli, perfino.
Cinque canzoni in tutto superano la soglia della decenza.
Ad ogni modo, per dire la mia sull'intera faccenda, adesso che riesco ad essere vagamente più pacata, l'idea di un ultimo tour shai hulud + chad è veramente ributtante.
Alle volte matt riesce a sorprendermi. La sua ingenuità. Il suo voler finire in (bellezza) ad ogni costo.
Sarà strano, vero. Ma anche triste, squallido. Privo di senso.
Perchè c'è un elemento in più che non è capace di prendere nulla sul serio. Sarete il suo nuovo giocattolo. Un giocattolo perso da tempo, recuperato in cantina. Lo luciderà con la sua saliva e fingerà di crederci, di nuovo.

Ieri sera a casa del crack. Ketaboys et smilia. La bramosia di spingersi al di là di quello che è "sano", l'anormalità forzata non riesce più a sorprendermi. C'è gente con cui è semplicemente impossibile instaurare una conversazione sensata. Un rapporto fatto di parole, oltre che di sfumacchiate.
In fondo, sticazzi.
Ci sono parole che vorrei dedicare a qualcuno, ma siccome la mia autostima sembra essere tornata in auge, resterò silente e coverò rancori zitta zitta nella mia camera. Ascoltando qualcosa di molto violento.
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:27 PM.


mercoledì, ottobre 01, 2003

 
Incazzata io?
Ma va.
Solo. Bazooka time. Watchout.
Miss Ann Thropy bitched about this at 8:35 PM.

 
Primo ottobre.
Ed è di nuovo Sud.
Kebab. Succo di pera. Focaccia e salamini. Viviano e i soliti visi noti.

Mi fa male sapere che hai scelto un lavoro così degradante.
Sapere che non sei riuscita a combinare nulla di meglio nella vita, fa più male a me che a te, credimi.
E posso dirla tutta, tanto siete già abituati al mio cinismo, così pregna dal mio egoismo che non mi importa più di tanto di ferire i sentimenti altrui.
Mi fai schifo, eccola qui la verità, mi fai schifo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:35 AM.


martedì, settembre 30, 2003

 
Ho perso dieci ciddì.
O me li hanno sapientemente scavallati.
Il risultato non cambia.
Indovinate quali, tra l'altro.
Un passo mi separa dal puro isterismo.
Barcollando, esco.
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:09 PM.

 
Il cazzeggio della pausa pranzo:
shinystat dice:
numeri carte di credito clonate
cristina d'avena fake
adidas sudate
varicella nivea
stronza ti odio per il male che mi fai
smalto rosso piedi blog
ruby programmare
piensieri per un'amico
penis pump
Non esiste bianco o nero: esiste solamente il grigio
miss bruttezza
masochista e ninfomane
le candele auricolari
Frasi ali-g
finti poveri
digitale+fotocamera+Aachen
Chad-New found glory (andiamoci piano, cretinette)
c'è nell'aria il sapore forte della pioggia che verrà
botte con le ciabatte
bestemmiare diocane
asilo+primo+giorno+emozione
nel mio stomaco
cosmo girls
canzoni da dedicare
penis boy
porno segugio
miss piedi piatti

I nashwuah vincono contro i wendigo 10 a 3.
Uff.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:32 PM.


lunedì, settembre 29, 2003

 
Perchè la chiave è l'indipendenza.
E io l'ho smarrita da qualche parte, non riesco nemmeno a ricordare quando.
Perchè io sono dipendente dalle vostre parole, dai vostri pensieri, dagli sguardi e le lodi di chiunque, dai vostri insulti, da una tazza di the appena sveglia, dalla nicotina in piena notte, dalle pagine di un libro, dipendente da canzoni che altri hanno partorito, dalla mia invidia.
Dipendente da un'invidia che è un flagello, una tortura, un punto di rottura.
E vorrei poter comprare un manuale new age ed essere capace di crederci.
Bisogna essere stupidi, per farlo, o immensamente sereni.
E alle volte, dosi di stupidità sono tutto ciò che bramo.
Perchè loro non si preoccupano troppo di quello che li circonda, non riescono a scorgere la verità dietro parole profumate di nuovo.
Ingenui, altro non vedono che un fasullo brillare e sono capace di andare avanti per la loro strada, seguendo quella luce al neon.
E prima o poi, diversamente da me, fottendosene dei troppi pensieri, riusciranno ad agguantare la coda del peluche e farsi un altri giro, gratis, sulla giostra.
Mentre io resterò a terra nauseata, la testa che gira e gira e gira, nuovamente.
Più stupida, o più forte.
Quello che desidero.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:27 PM.

 
Mi stonerei con qualsiasi cosa, pur di fare cessare questo angosciante sentire.
La strada verso l'atarassia è lastricata di mattoni gialli.
Lascia che mi incammini. Vero. Sarà dura. Vero, cadrò a terra e mi sbuccierò le ginocchia. Vero, mi sembrerà di aver oltrepassato la linea tracciata col gessetto ancora una volta.
E questa volta, non ci sarà nessuno a tirarmi su per la punta delle dita.
Ma del resto c'è mai stato qualcuno? Disposto ad ascoltarmi? Telefonate in piena notte.
C'è solo una persona disposta a farlo, una singola persona disposta ad uscire alle cinque di mattina e ascoltarmi piangere.
Il resto è nulla.
I mattoni rigorosamente gialli.
Tutto un rimando, è tutto un rimando.
E mi credevi felice.
Sai cosa significa fermarsi un attimo e osservarsi i palmi delle mani, vuoti?
E accontentarsi della trasparenza di quel vuoto?
No. Non lo sai, tu che hai tuttto (o del tutto una piccola parte) non lo sai.
Te lo spiegherò. Nella mia ultima lettera.
Prima o poi.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:12 PM.