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NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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domenica, settembre 19, 2004

 
c'è chi dice che questo è stato un anno del cazzo. chi, al contrario, teme quello che è appena iniziato.
odiare settembre. un odio devastante.
chi dice che sono solamente due giorni, due giorni passano in fretta, i periodi anche.
chi non conosce la nostalgia e che invece, non è assolutamente in grado di sopportarla. chi tiene i pugni fermi, ben chiusi, appoggiati al tavolo, chi ha bisogno di tendere le mani in fuori. verso qualsiasi cosa. verso.
chi non conosce timore. chi si guarda indietro e poi ancora avanti dopo ogni passo.
chi misura ogni respiro. chi non bada troppo alle parole degli altri.
chi è capace di godersi la vita. e chi gode nel provare tristezza.
c'è chi dice che a riguardarsi le braccia, ci si incazza e basta. chi, invece, utilizza i propri errori come uno scalino di partenza.
partire. e ripartire. lasciare. essere lasciati. abbandonati. senza spiegazioni.
chi non sarà mai più in grado di fidarsi. chi invece, è sempre pronto ad elargire chances.
cioò che è fatto e fatto.
o rammaicarsi, invece. domandarsi. leggersi dentro. tentare una decifrazione, una qualsiasi.
chi vorrebbe perdere ogni speranza. per non perdere ancora.
i'd rather bleed than feel, del resto.
chi si accontenta di poco. o un sentire bulimico.
chi non abbandona la paranoia neanche nel momento opportuno. chi non è capace di lasciarsi andare.
chi si lascia andare una volta e per sempre. chiudendo gli occhi. respirando il vuoto.
una paura fottuta. una notte nata per cercare furiosamente qualche spiegazione.
o, semplicemente, partorire una paranoia senza senso. pronta ad immolarsi il giorno dopo.
sospiro di sollievo.
chi sa che una promessa al telefono è destinata a morire in fretta.
chi ancora non sa se affidarsi al rancore. sputare sorsate di acqua passata e calpestare tutto, furiosamente, voltare pagina, ancora una volta. definitiva.
e l'attimo prima di voltarla, quella pagina. riassunto malinconico.
desiderarne la fine, quasi, questo lasciare fuggire tutto dalle mani. aprire le dita, quasi.
chi parla di questioni d'orgoglio. chi invece, è disposto a mettersi in gioco, ancora una volta. roulette russa, chiudi gli occhi, non sei più in grado di pararti il culo, questa volta.
andare incontro allo schianto. passo dopo passo. al rallentatore.
una sola volta, ho conosciuto perdite così grandi.
e in questo momento. così grande è la mia paura di perdere.

Miss Ann Thropy bitched about this at 1:56 AM.


giovedì, settembre 16, 2004

 
bevuto estathe al limone.
poi ho vomitato più volte.
passerà. dicono.
poi ho sparso del sale sopra ogni cosa.
ho lasciato che bruciasse.
poi ho messo e tolto e rimesso la felpa.
fumando troppo. poi mi sono lamentata.
ho risposto al telefono.
poi ho fatto una telefonata io.
poi ho lasciato che il mio telefono morisse in pace.
poi ci ho pensato più volte.
mi ci sono immaginata. dentro. rinchiusa. freddo.
poi ci ho pensato più a lungo.
sempre più vicino vicino.
rinchiusa. freddo.
poi ho sparso di nuovo sale. ho chiuso e aperto e chiuso le finestre.
poi ho ascoltato undying, shai hulud e red roses for a blue lady. più e più volte a girl named.
e ho lasciato che le vicine picchiassero sui muri.
poi ho urlato più e più volte. ho gridato ancora. e ancora e ancora.
e mi sono lamentata.
e poi ancora ho sofferto il mal di stomaco.
e ancora ancora ci ho pensato.
ancora dentro mi ci sono immaginata.
poi fuori.
poi ho deciso che si trattava di un'immagine, con l'apostrofo, affatto carina.
poi ancora red roses for a blue lady.
sigarette.
lasciar bruciare. ogni cosa.
poi ho voluto chiudere fuori tutti. in silenzio. da sola.
poi ho deciso che forse non è il caso.
aspettare ancora un po'.
poi ho capito che non vedo l'ora che finisca.
di nuovo. stare bene. non lo sono mai stata.
più cose, non sono mai stata.
bleed. rather. i'd. than.

Miss Ann Thropy bitched about this at 5:57 PM.

 
sarà, ma a me gli zao sono piaciuti più al riofest.
sarà che le condizioni fisiche (pessime) in cui mi trovavo non mi hanno permesso di partecipare attivamente al delirio sul suolo bagnato (ma quando mai) nè di mormorare parola senza sentire lo stimolo di chiudermi in bagno e vomitare l'anima.
sarà. bah.
ma comunque sti zao ember la potevano pure fare.
scommetto che se dovessero riformarsi i redroses, a girl named non verrebbe manco cagata.
ad ogni modo.
ieri un paio di acquisti decenti tra cui un paio di stringhe che francamente, non userò mai, ma tant'è.
ho le palle girate da giorni causa nausea perenne e sono quindi intrattabile, intollerabile e bisognosa di comprensione.
pf. odio.
sticazzi.

(max rebo kids)


Miss Ann Thropy bitched about this at 1:43 PM.

 
basta.
mò mi sono cagata il cazzo in piena.
da oggi. basta.
punto.

(in my eyes)


Miss Ann Thropy bitched about this at 11:00 AM.

 
strano ma vero, ember non l'ho sentita questa sera.
porcodio.
dal riotfest, gli zao han perso mille punti.
io continuo a perderne.
fisicamente distrutta.
non mangio da giorni.

scusa.

(shelter)

Miss Ann Thropy bitched about this at 2:50 AM.


martedì, settembre 14, 2004

 
stretch armstrong per tirarsi su.
red roses for a blue lady per distruggersi.
shai hulud per imparare.
devo solo decidere l'ordine, adesso.
not that easy, uh.
imparare è dimenticarsi di vivere, in un certo senso.

solo. c'è un'unica cosa di cui sono conscia in questo momento.
una cosa. sola.
quella che non voglio.






Miss Ann Thropy bitched about this at 5:48 PM.