sabato, maggio 22, 2004

 
e quindi tanti cari saluti ai thursday.
e dopo le defunte aspettative di una serata, o quantomeno una cena, tutti insieme, alla fine siamo state prima dal cinese e poi a sul letto di camera mia, in attesa che la voglia di uscire di casa si impadronisse di noi. e invece ben due luca sono venuti in nostro soccorso. e si è parlato di grafiche scadenti, del concerto mancato, dei tre leuri che mi aveva inculato la macchinetta delle sigarette, del più e del meno.
il gioco he è cominciato di fronte al rainbow è stato malignamente divertente del resto, aspettare che la gente si avvicinasse per poi osservare sghignazzando le molteplici espressioni di stupore/sgomento/sconcerto.
la sera prima ho avuto modo di sentire le peggio cover della storia della musica, ossia nerdy dei poison the well e un'altra loro di cui ormai ho perso ogni ricordo. più una degli arkangel che, manco a dirlo, non conoscevo (come del resto tutte le canzoni degli arkangel). la fiera del poseurismo con cinque disperarati che si muovevano goffamente nel vano tentativo di imitare sessioni di danza violenta in modo scandaloso. gli abel is dyind fanno proprio cagare. ma del resto. never trust cappellini. e la polemica è sempre quella. il disgusto che mi provoca vedere come troppa gente tenti di integrarsi in un mondo di cui non è parte, nell'intimo non è parte. perchè troppo distante. perchè troppo lontani dal background stesso. da tutto quello che c'è dietro, da tutto quello che sta intorno a loro e si rifiutano di vedere. perchè le stesse idee fondamentali, sono incapaci di coglierle. gente per cui ogni dibattito diventa un lotta, ogni novità, uno stile di vita da indossare impeccabilmente nelle serate più in vista. l'idea che diventa merce. un'estrema dose di emozione che, al posto di diventare violenza, subisce il fascino dell'estremizzazione modaiola. il voler a tutti i costi urlare al mondo "io sono", quando sei lontano un miglio dalla parola (ridicolizzata e presa poco sul serio com'è del resto giusto che sia, in determinati contesti ed occasioni) appartenenza.
questo è tutto quello che era stipato nel dancefloor del rolling giovedì sera. era mancanza di sudore, era nasconderlo, quel sudore, erano molteplci tentativi di celarlo dietro ogni sorta di gadget che potesse (in)degnamente mostrare uno stile di vita e un'estetica musicale estreme.
prendete quel paio di cd che sono alle basi e tacete, diocàn.
io, torno a leggere.
Miss Ann Thropy bitched about this at 6:33 PM.

martedì, maggio 18, 2004

 
again and again i languish in vain. my mind made my heart a prison of feelings. happiness is stuffing between two disappointments. i need your problems i need that sacrifice. i need to accept the thing that i am. my fear is life.
life is suffering a heart lost the fight but i neutralize this sentence then everything can be no more than our dance. then at once because of you everything will lose its relevance. call me smart. call me diamond.
when objects of desire resisting the rain letting it fall without a trace...and sudden tears fall..
i found what's made of pure matter, it will never spoil and one can always come back. reassuring me happiness can be achieved thru power and the best cure has always been victory
again and again. i languish in vain.

questo. è. quanto.

Miss Ann Thropy bitched about this at 10:02 PM.

 
un manuale su come accrescere la capacità di dimostrare cinque anni di meno.
il pieno dell'adolescenza. nuovamente. nella mia camera. sono chimere a volume altissimo. strepitano e scalciano. un diretto in grado di regalare emozioni. sentirsi pregna. almeno in sogno. graffiarsi le gambe. per un nonnulla. stridere. ridacchiare. un monologo solitario. i piedi nudi e lo smalto lasciato ad asciugare. patetiche immagii di vita non ancora vissuta, nient'altro che frammenti di delusioni da masticare, un gesto unico per mille sapori. muovere la mascella ed inghiottire, assaporare il gusto mille volte sentito nelle sue molteplici sfumature. furioso abuso di lucidalabbra. leccare. inghiottire. lingua felpata. labbra appiccicose. limonare con lo specchio. per poi ricominciare. lagnarsi. ascoltare. il fumo placa l'attesa. la rigetta. risposta sbagliata. la fomenta. riporta alla mente. emozioni passate. occasioni perse. chilometri da macinare. un nanosecondo. sono macchina asfalto attesa trepidazione dita che bruciano. afferrami. l'inevitabile trasformazione del sogno in delusione. metterò su un muro. rendimi pregna, nel frattempo. sono affamata. di sofferenza. nutrimi di nostalgia. rewind. accresciti. inghiottire. ogni informazione utile. trasformarla in un romanzo senza pari. parole mai scritte prima d'ora. psicologia deforme. deviazione. mi ritrovo distesa sul letto lamentosa di una semplicità che non mi appartiene. lascia che. io strida. nuovamente. la porta chiusa. patetico show che non richiede alcuno spettatore. il biglietto. fill me up. la vostra danza che diventi nostra. fammi entrare. percepire la mia presenza. non ho alcuna intenzione di bussare alla tua porta. restare in un angolo a fumare sigarette, fingere disinteresse.
quello sei. lo sei sempre stato. e quello devi tornare.
polvere alla polvere. ti rigetterò tra tre giorni. nel frattempo. riempimi di parole. fammi piangere. fammi male.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:19 PM.

domenica, maggio 16, 2004

 
la logica è logica.
senza confondere il lampante dato di fatto con il lamento.
avrei usato la parola lapalissiano.
se non fossi stata confusa sul suo significato.
eppure.
nessuno è mai stato in grado di cucirmi addosso significativi difetti.
sono io, il piede giusto e la falsa partenza.
la rovinosa caduta.
celata appena appena. nascosta sotto un ghigno.
e i boccoli da bambola.
la sottile differenza tra la fiducia riposta in una persona e la poca volontà di fidarsi di questa.
volontà. necessità.

chi ne sa. è sparito da tempo immemore. confusa. aspetto.



Miss Ann Thropy bitched about this at 9:09 PM.