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NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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domenica, marzo 07, 2004

 
e così, spinta dall'insonnia e dalla -ora e sempre- voglia di soddisfare ogni mio dubbio dopo essermi riguardata mulholland drive dopo un paio di anni, sono andata in cerca di qualche altro elemento su internet.
appunti alla mano, le poche righe che mi ero segnata.
numero uno: vista l'ora non sono manco riuscita a leggere per intero e con attenzione tutto il testo che ho recuperato.
numero due: dando un'occhiata in velocità la spiegazione a cui è giunto sto sventurato mi convince quanto tutti i pettegolezzi che vengono sussurrati in giro
numero tre: strade perdute non ha un senso. non ha una storia lineare. non ha un inizio come non ha una fine. non mi sono nemmeno sbattuta troppo per cercarla e cercare di dare un senso ad un film geniale. il senso sta nel particolare. nell'estetica. in ogni gesto e movimento.
numero quattro: mulholland drive un senso ce l'ha. mulholland drive doveva essere un serial. twin peaks quindici anni dopo.
numero cinque: twin peaks appare incasinato. in realtà la soluzione è a portata di mano, se è la soluzione quella che ci interessa. e poniamo che sia proprio la soluzione, quella a cui siamo interessati.
twin peaks straborda di particolari interessati bensì del tutto inutili a quello che è il punto focale della questione dal punto di vista del "giallo". se di giallo vogliamo parlare. personaggi creati ad hoc. tutti indiziati. un labirinto di storie. vizi e stravizi della micro provincia meregana. ma, in fondo, per quanto riguarda la storia in sè, la trama, il plot, twin peaks è semplice. la soluazione è lì, la più palese. a portata di mano.
numero sei: e come per twin peaks, anche mulholland drive straborda di fatti misfatti nonsense illusioni sogni mica sogni scambi di identità percorsi vicoli ciechi e tutto quello che ci poteva infilare nel sacco.
numero sette: mulholland drive può sembrare più complicato di twin peaks. e te credo, gli hanno bocciato alla stragrande l'idea del serial e ha dovuto convertire il tutto in un'unica puntatona in formato cinema. ma in fondo. è semplice. e come dicevo, la spiegazione che questi geniastri hanno estrapolato e/o coniato mi convince ben poco.
la scatola blu ce l'ho. e fin qui. è tutto chiaro. il resto è pura logica. basteranno un paio di giorni di calcoli e ce l'avrò in pugno, maledetti.
è tutta. questione. di. logica.
il punto di arrivo e quello di partenza li conosco. li ho afferrati. mi mancano i dettagli.
è la logica che mi fotte. come nei concorsi dell'enigmistica. se tino è seduto di fianco a marco e marco si trova di fronte a luca, chi siederà alla destra di giovanni?
tutto qui basta prendere un foglio una matita appuntita. munirsi di un'enorme dose di pazienza.
o affondare la matita nel foglio fino a renderlo una matassa di brandelli di carta e poi pugnalarsi ripetutamente con la suddetta matita appuntita e bestemmiare il nome del regista più e più volte in punto di morte.
la pazienza mi manca. ma è semplice. il mondo onirico e le tre fasi mi convincono poco. è tutto molto, ma molto più semplice.

forse.

Miss Ann Thropy bitched about this at 2:36 AM.


sabato, marzo 06, 2004

 
? vero non ho fatto alcuna recensione del concerto dei converge e tutto quello che scrivo ultimamente altro non ? che un anoressico riassunto delle mie giornate pi? o meno mondane.
ma la serenit? e le parole scritte si trovano esattamente agli antipodi nel mio dizionario personale.
e quindi scrivo poco. perch? sto bene. perch? sono scevra da paranoie abnormi, perch? mi diverto a dilettarmi e basta, perch? la parola amore e tutte le angosce che ne derivano le ho chiuse in un cassetto.
la chiave dev'essere da qualche parte.
potrei sempre armarmi della solita violenza e spaccare la serratura a calci, coi denti.
e quindi, non preoccupatevi, un giorno torner? a patire e soffrire e a delegare ogni mio pensiero ad un'altra persona.
ma per il momento, no way, miei cari.
ieri sera quindi cena a casa mia composta da passato di carote e patate in busta e qualche boccone saggiamente rubao dal piatto della vale di cotolette -mignon- di soia. poi bridge to solace, e non riesco nemmeno a dare un voto indicativo a -will you rewrite history with me- perch? con il coretto epic e la chitarrina saggia ? entrata prepotente nell'olimpo dei migliori ascolti degli ultimi mesi.
ho perso il cd dei wendigo da qualche parte, e questo non ? affatto bene. ma lo ritrover?, al pi? presto, non posso stare pi? di una settiman senza ascoltare no, ? immorale e illecito.
e poi noi quattro siamo andate (maggioranza di donne, quindi declino verbi e aggettivi al femminile, pi? che logico) in quel del dauntaun per il tanto atteso concerto for god they die, manco cagati, php e misconduct.
inutile dire che ho ascoltato solamente i php, e mi cospargo il capo di ceneri giacch? ieri sera mi sono comportata come una perfetta giovincella in radica (citazione) meticolosamente attenta a salvagurdare la propria borsetta (prestatami) il cappottino (prestatomi) e la digitale (mia) e a fumare pi? di met? pacchetto di marlboro light nel corso dell'intera serata.
ebbene s?, pi? di una persona mi ha ammonito riguardo alla quantit? di nicotina che mi sono divertita ad assaporare, ma che devo farci, il freddo ? il freddo e un rimedio lo si dovr? pur trovare, o no?
il divanetto poi mi ha tenuto prigioniera per il resto della serata. che mi sarei pure alzata, durante la cover di bro hymn, ma ero bloccata dalle gambe di una svedese scazzata e cagaminchia e altre quattro persone pi? o meno in linea.
tze.
e come al solito mi sono quindi tenuta lontana da ogni distro, che le robe da ascoltare le ho (in primis shai hulud, monotona e ossessiva e gnegnegne che non sono altro e poi bridge to solace, unyind, heaven shall burn e wendigo, tutto questo prima di perderli in remoti angoli della mia magione polverosa) e ieri avevo appena speso trenta euro alla mondadori (cioccolata a colazione, soffocare, tristram shandy, nero di londra e un paio di altre merdate che preferisco non citare causa orgoglio. uno ? persino un bestseller, con in copertina un dipinto fatto male e le pagine ingiallite).
e quindi sono rimasta l? incollata al divano accanto all'angolo dei morti viventi, ad un certo punto della serata gi? le amiche si lamentavano e una noia mortale incombeva. ? durata poco. poi ci siamo ripigliate.
e poi si ? parlato di david lynch, siore e siore, del genio par excellence, dei primi corti e medio-corti che ancora non ho avuto modo di vedere, di robert blake e della sua trionfale marcia verso la pena capitale, del reale significato di mulholland drive (e questa notte niente cazzi, io lo devo registrare per rivederlo e stare attenta alla seconda scena, pochi secondi che dovrebbero aprirmi le porte del paradiso), dei vinili a forma di cuore che io li schifo perch? sono emo e invece nella mia camera mi diletto in una vaiolent densing sfigata facendo cadere la spada laser dritta nel cestino della spazzatura, poi di scarafaggi nelle scarpe, poi della polemica not uan less, poi di zecche e mica zecche, poi del taglio di capelli di ste uno e ste due, poi delle scarpe da montagna di marca, poi di questo e di quell'altro.
e quindi direi serata positiva, atmosfera casalinga intrisa di gossip e cose di domande inopportune.
Il premio della serata lo si consegna direttamente a teo e alla sua giacca col mappamondo. e alle foto che ne sono scaturite.
e poi ancora casa, the, sigarette, blablabla, sogni inopportuni e risvegli del cazzo, yoda che alle cinque decide di divertirsi sulla sua ruota e fa un casino che met? basta (svegliando solamente me, manco a dirlo) poi stanca di stare a letto sono andata a comprare i pasticcini e i lecca lecca, giramento di coglioni perch? i bign? con la panna montata non erano ancora pronti e poi ci siamo seduti sul divano chi a riguardare chi a guardare per la prima volta strade perdute.
e questo ? tutto, il resoconto del pomeriggio l'ho fatto poco fa. quindi ecco. la serata chiss?. che il malumore abbia inizio.
gi? che devo andare da mimmo a mangiare la pizza alta con padre e sorella mi girano le balle.
che se c'? una cosa che mi fa cagare ? la pizza alta, adatta solamente alle occasioni decisive. quando vai in giro con i pantaloni tirati su con una delle amiche pi? care e ti hanno appena detto che.
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:33 PM.

 
modalit? vocale temporaneamente sospesa dopo un'ora buona passata ad urlare alla meno peggio heaven shall burn e shai hulud e lo sconforto si impossessa oh so easily di una me stessa gi? in uno stato di particolare degrado quando mi rendo pienamente conto del fatto che non sar? mai in grado di affrontare un concerto, in piena, un gradino pi? in su di tutti, aka su un palco, che mai sar? in grado di portare a termine una mezz'ora buona ed intensa di vocalizzi esibiti ad hoc.
che gi? riuscire a trovare non dico la forza quanto l'autostima e il coraggio per poter fare sentire ad anima viva le mie -scarse- qualit? di urlatrice sarebbe un passo avanti, ma quel nanosecondo speso sul palco con gli shai hulud mi ha gi? sputtanato a vita e mi ha gi? regalato una pessima reputazione in questo campo.
che i miei tentativi di far notare come gi? avessi perso la voce urlando tutto il resto delle canzoni un metro pi? in basso valgono poco, quando la gente si ? gi? costruita una propria idea ed una propria opinione.
e quindi io perdutamente canto tra le quattro mura bianco sporco del mio regno incazzato e lacrimoso e questo ? tutto, l? comincia e finisce il mio contributo.
ah, ma arriver? il giorno in cui riuscir? ad afferrare questa vacillante autostima, riporla su un piatto girevole e la far? stare ferma e ritta in mezzo al delirio, quando riuscir? finalmente ad omettere il costante tremolio delle mani dalla mia quotidianit? e me ne star? l? a testa alta, incurante di ogni sguardo e parola e presunte malignit? esterne.
Ripetimelo, ordunque, che ne ho bisogno, e tu lo sai.
So help me to love myself, che se fosse per me sarebbe cos? facile, incontrastata regina delle mie quattro mura. eppure eppure. il diasgio ? il mio pane quotidiano e sembra proprio che non abbia la minima intenzione di eliminare i carboidrati in eccesso dalla mia dieta.
bah. e lasciando fuori dalla porta le mie continue lamentele mi diletto a ripetermi con voce -o quel che ne rimane- cantilenante che sono in una posizione di netta superiorit? e sarei in grado di graffiarti con forza crescente ogni minuto che passa, che le unghie le sto facendo ricrescere piano piano in modo da rendermi ancora pi? pericolosa ai tuoi occhi.
totale indifferenza, si mormora. ma il dilettarsi ? un passatempo totalmente personale, varia da gusto a gusto, e il mio in questo momento ? quello che mastico in questo momento ? puro cioccolato al peperoncino che tenta di scacciare via un limone aspro, gelido e pungente quanto basta. futili tentativi di mascherare la dolcezza e ancor prima la vagonata di infausti eventi con una sferzata di vitalit? violenta e peccaminosa quanto basta.
e chiedersi se baster?, questo trucco in versione pochette, ? lecito e ossessivo oltre ogni limite.
comincia a correre, che sei finito. non farti raggiungere, non farti graffiare, non fermarti a voltarti indietro non voglio che tu mi veda accasciata a terra ascoltando dire straits incapace di provare emozioni sul tutto e troppe sul niente.
il niente. cos? fu. cos? ?. cos? sar?.
e non stai nemmeno ascoltando, ne sono pienamente consapevole, i miei giochetti le mie smorfie, le mie moine e la mia acidit? facile ti hanno gi? allontanato da tempo immemore.
e quelle migliaia di citazioni che mi tornano alla mente potrebbero definire il tutto in una maniera cos? pura e semplice, ma di stare qui ad esplicitare ogni singola parola e ogni singolo battito di ciglia non ne ho voglia.
costi quel che costi, sceglier? pessime canzoni di sottofondo per i miei passi cos? poco armonici. solitari. senza farmi notare da nessuno, chiuder? la porta ed incoller? le tende con gli orsetti alle finestre di modo che nessuno possa entrare a far parte della mia danza solitaria.
non voglio accompagnatori. non ? un ballo delle debuttanti. ? solo un vano tentativo di scaricare tutto, e subito, di modo da non lasciare pi? niente dentro.
e questa volta, la sfida a scacchi allo specchio, sono certa di vincerla. non so niente riguardo alle regole del gioco e ignoro persino l'obiettivo finale, so solamente che riusc? ad ingurgitare ogni singola pedina pedone cavallo regina e mi buller? una volta terminata la corsa della tabula rasa che sar? riuscita a creare.
lucida.
pronto legno alla mano.




Miss Ann Thropy bitched about this at 7:00 PM.


giovedì, marzo 04, 2004

 
Non hai un minimo di buongusto e mi fai vomitare, ecco diocane, esattamente questo.
Oggi mi è salito l'odio, così, un'intolleranza senza senso ma sensata al tempo stesso, e se solo tu potessi suonare in questo momento il campanello di casa mia ti distruggerei in un nanosecondo, coglione.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:48 PM.