SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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sabato, novembre 22, 2003

 
Certa gente pare non abbia di meglio da fare se non svegliarti alle dieci di mattina con quattro squilli per poi mettere giù.
Che uno dopo quattro squilli non può posare la cornetta così. O parli o non parli. O mi fai girare le palle fino in fondo e disveli la tua identità di molestatore dei sogni altrui o eviti di chiamare così presto. Punto. Fine.
For now degli stretch arm strong non è esattamente la colonna sonora ideale per il risveglio.
Ma la pericolosa tendenza all'emo è stata scacciata via a colpi di minor threat, e adesso non ho voglia di sentire altro.
Una sadica legge della natura vuole che l'unico ciddì che si abbia voglia di ascoltare non si trovi, sia stato prestato a qualche amico o risulti comunque disperso.
Ho usato forme verbali che alle undici di mattina non mi competono. Congiuntivi e condizionali e similia.
Giuro che oggi andrò in saletta a vedere i wendigo. Giuro che non mi farò prendere dalla solita browna del sabato pomeriggio. Promesso.
Ho speso settanta euro in libri ieri. Tre libri, si intende. Mannaggiaammè. E ancora non mi hanno pagato nè settembre nè ottobre. Cash rimasto, centotrenta leuri. Il riotfest è sempre più vicino, e io sempre più povera.
Stop. Devo trovare un modo per inculare alla sormani quel compendio di demonologia che odora di antico. Pagine ingiallite e ogni qualvolta lo sfoglio mi cadono in grembo brandelli di carta di colore e consistenza improbabile.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:48 AM.


giovedì, novembre 20, 2003

 
E finalmente ho riaperto la cartella virtuale scheissegal! e ho cominciato a scrivere, ornare pensieri confusi nel vano, disperato tentativo di rendere arte ciò che è sofferenza.
Tentativo vano, un appiglio disperato, un ulteriore mossa (falsa) per poi poter rileggere il tutto e tirare un sospiro di sollievo, guarda guarda, mi sono riversata sun un foglio e non sono più qui, le mie emozioni sono caratteri comic sans.
Vano vano, pretenzioso e resta solamente l'illusione.
Non ho trovato le parole adatte, che potessero vestire alla perfezione la bambola di porcellana (caduta a terra, e frantumata, e venata di straiture e cicatrici) che sono diventata.
Non ho senso, semplicemente, nel mio sviluppare sensi sono priva di un senso proprio che mi caratterizzi.
E soprattutto, ho perso il mio stile. l'ho smarrito chissà dove e nella fretta di trovarmiun ego che potesse rimpiazzarmi per qualche ora non ho nemmeno badato alle espressioni più corrette, metafore poetiche.
Come se avessi già scritto tutto. Come se quel linguaggio zeppo di verbo che diventano aggettivi non facesse più parte di me.
Forse, è solamente colpa della mia inedia, perdere la mano per poi ritrovarsi dopo un po', completamente veri.
Forse devo solamente avere pazienza, e smetterla di scrivere e creare qualcosa nei momenti più cupi.
Fanculo il linguaggio, fanculo le espressioni, fanculo le metafore la poesia, la melodia che dovrebbe curarmi e altro non fa se non infliggermi la coltellata definitiva in mezzo allo stomaco, fanculo le patate bollite e le botte poco potenti, fanculo le francesi dal profumo sweet e le ore di insonnia, fanculo la mancanza di videoregistratore e televisione in camera mia, che se solo avessi un paio di videocassette tutto passerebbe in mezzo minuto, fanculo ai libri che leggo e alla mia totale incapacità di prestare la giusta attenzione alla parola scritta quando sono inquieta, e maledetto sia il mio corpo che rifiuta di fumare più di una sigaretta all'ora, e maledette siano le voci dei familiari e maledetto sia il telefono e le distanze che se solo abitassi al piano di sopra busserei alla tua porta e troverei un perfetto giaciglio rannicchiata sulle tue coscie e solamente le tue scure parole potrebbero lenirmi in questo momento e alla fine scheissegal. Scheissegal.
Qualcuno ammette di invidiarmi, e credimi, non c'è nulla da invidiare.
C'è solo male.
Solo. Male.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:17 PM.

 
Ma questa sera ci sono calci da dare e pugni da prendere dritti in face, a spiazzare una mente pronta all'attacco e un corpo dai riflessi eccessivamente lenti.
Masochismo latente, si vocifera.
E per questo, pago. Per dare e ricevere violenza e commettere sempre gli stessi errori data la totale incapacità di gestire le mie mosse e il mio nervosismo da parte del maestro bruno, io scialacquo (scialaquo?) fior di quattrini.
Ma del resto, non la smetterò mai, non adesso che sono così decisa a fare il passo decisivo e prendere finalmente le cose sul serio, riduzione della dose giornaliera di nicotina, due litri di acqua aromatizzata al limone ogni giorno, tisane depurative e vitamine a pacchi.
Non adesso che mi trovo davanti tale beltà ogni lunedì e giovedì, un accento francese e un profumo che ammalia.
No, la mia sessualità non ha alcun dubbio, l'uomo e uomo, solo, le parigine sono un mondo a parte.
Ad ogni modo, oggi pranzo con filì e tadzio, impegnati in innumerevoli tentativi di distruggere i quattro metri per quattro della mia stanza a mosse di vaiolent densing e colpi di manico di scopa.
Quello marrone chiaro, quello di christian.
Pretendo gli sleeping by the riverside. In fondo, il tipo di sonorità che prediligo è sempre quello, e sono monotona, ossessiva e lacerata, ebbene sì, una volta ancora.
Che poi, ora che li ascolto finalmente nella mia camera senza il sottofondo del concerto dei liar o chi per loro, e da uno stereo serio e non un lettore fuffa, sti zombie apocalypse insomma.
Insomma, eh.
Rest assured. Io vi ho avvisato, sono ossessionata.

(christina aguilera, red roses for a blue lady, wendigo, shai hulud, zombie apocalypse, fear my thoughts, un pezzo dei caliban e uno dei newborn, haunted e poi cosa?)



Miss Ann Thropy bitched about this at 7:13 PM.

 
Il circolo vizioso nel mio caso funziona più o meno così.
Ossessione-insonnia-poche ore di sonno-incubi-mal di stomaco-nausea-abbattimento-lenta presa di coscienza della caoticità dello stato delle cose-menefreghismo velato di ottimismo e sorrisi sinceri-casuale occhiata ad un volto che giace inerte sulla mia scrivania-e nuovamente ossessione, insonnia...
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:02 PM.

 
uno sparisce per qualche giorno dalla calda cuccia virtuale e cosa scopre, scopre che il mondo con i cavi staccati in fondo non è poi così male.
Oddio, non voglio sembrare una martire delle tecnologie, solo, lo schermo racchiude comunque una sorta di comunità che pretende attenzioni, risposte, punti di domanda da chiarire o regalare a tua volta.
E soprattutto, in determinati casi aiuta a starsene un po' lontano dalle paranoie, ti siedi sul letto e per ore lasci che i tuoi occhi scorrano febbrili sul nuovo saggio di demonologia, senza dover controllare ogni mezz'ora nuovi messaggi, nuovi fotogrammi, nuovi pixel ed immagini che altro non fanno che regalarti ossessioni brand new.
E l'ossessione pare essere tutto, nuovamente tornano le espressioni patetiche ripescate da un baule anni novanta, modi di dire e parole scelte a caso, kitsch e sgualcite al punto giusto da adattarsi con un incredibile savoir faire ad ogni singolo secondo delle mie giornate sempre più lunghe. Ore di sonno collezionate ieri: una, dalle sette alle otto di mattina, ho cercato un valium catodico nella visione di vecchie puntate di nonno felice (no, non i cassetta, le danno verso le sei su italia uno, squallido e italian style quanto basta) e mi sono accasciata sul cuscino un'ora dopo, sognando densi colloqui con francesi dai capelli biondi che mi hanno ormai dimenticato.
E dire ormai altro non è che un'inutile illusione, perchè nuovamente busserò a quella porta e riceverò altri convenevoli e promesse di lettere mai scritte.
Ed è bello trasformare in telefonate notturne asettici messaggi, nel mio essere logorroica finisco sempre per rimanerci male, poco soddisfatta da quel centoventi caratteri o poco più, e trovare amiche disposte ad ascoltarti per un po', e poter ridere e sorridere delle rispettive frivolezze dal sapore totalmente amaro è consolante. E meraviglioso.
Adolescente e dsfattista quanto basta. Repentini cambi di umore e una lancinante voglia di massacrarmi di coltellate appena varco l'uscio di casa, pronti via, si ricomincia, e io pensavo già di aver ormai sorpassato la linea bianca, di potermi voltare indietro e additare come passato tutto quello che ero, tutto ciò che ho patito e sofferto e distrutto e sognato e pensato e sbagliato, sbagliato, innumerevoli volte e questa volta ancora.
E io che già pensavo di aver capito tutto, di essermi ormai creata un modello di donna entro cui vivere, atarassia totale.
Di essere diventata giorno dopo giorno la personificazione dell'algido eroe del mio romanzo incompiuto. Potersi voltare indietro e asciugarsi il sudore dalla fronte, anche questa è passata, nuova fase, le adolescenzialità si sono fermate in mezzo alla strada e le addito, e le derido mentre le sorgo lì in fondo, così flebile il loro fiato, non potranno raggiungermi mai mai più.
Ah. Velo bastardo. Il noumeno brucia imperfezione.
E ancora una volta sparo in aria il colpo di pistola, sono il mio starter, il mio carnefice e la vittima stessa. Immolatemi su un fuoco sacro, anche una brace scassata alimentata a carbone di plastica, fate ciò che volete di me ma fatelo, una volta per tutte, non lasciate che io prenda una strada o una decisione risolutiva giacchè mai ne sarei in grado.
Fine della corsa. Scendo dal cavallino e vomito, viste dal basso le giostre dipinte in tonalità pastello diventano un assurdo fake.
Fine della storia. Fine dello sproloquio. Non voglio addentrarmi in nessun tipo di discorso. Lasciate che sia.

Questa sera invece il film non è stato poi così male, solo, un woody allen senza troppo ardore.
Solo, il film più sbagliato del secolo, considerando lo stato d'animo e i gomitoli di pensieri che mi trascino dietro da settimane (vedi sopra)

Certo che anche io vorrei sognare di andare a cena con david lynch, voglio dire, perchè tu sì e io no?

Basta. Red roses for a blue lady, tisana al lampone e interi mesi da riscrivere, intere stagioni da analizzare. Ero veramente io? Sono veramente io o una gemella siamese più patetica ed imperfetta?
Basta.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:53 AM.


domenica, novembre 16, 2003

 
LIbero tutti gli armadi per lasciare il giusto spazio alle novità.
Che poi, arriva il nuovo, getta via il vecchio, e di spazio nel resta sempre troppo.
Getto gonne con le pieghe e camicie dai ghirigori improbabili. Calzettoni di lana bianchi e tute da sci verde pisello.
Mangio pannocchie con salsa messicana. Oggi esposizione di pao e abbominevole con abbuffata di pasta fredda e quarantadue leuri spesi in mutande e tanga e indumenti kitsch del genere.
Ma il tanga nero trasparente con la scritta di brillantini "METAL" mica potevo lasciarmelo scappare, eh no.
Le emozioni si buttano a terra, si ingoiano in un veloce sorso, rischiando di strozzarcisi.
Nulla. Nothing to say. Adesivi nuovi da attaccare da qualche parte e di nuovo pulizie e pulizie e pulizie, domeniche insonni e capelli zozzi. Il lavoro manuale non lascia spazio ad alcun tipo di pensiero romantico. Questo è bene. Metterò su un'impresa di pulizie. Sporcandomi le mani.
E riguarderò ancora vecchie puntate di twin peaks lasciate a metà, red roses for a blue lady e roxette perchè così mi gira, latte con i frollis e bacardi breezer quello rosso, lasciato aperto da ieri notte e quindi praticamente inservibile.



Miss Ann Thropy bitched about this at 11:32 PM.