SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


[[Home]]     [[...Look back in Anger...]]


domenica, ottobre 19, 2003

 
Sentire leone di lernia su canale 5 pochi minuti dopo essersi svegliate risulta abbastanza traumatico.
O almeno, suppongo sia leone di lernia, dato che la televisione è posizionata dietro di me e non ho la minima intenzione di girarmi e traumatizzarmi ulteriormente.
Le scelte mediatiche di mia sorella sono imbarazzanti.
Incubi a go-go questa notte, per la prima volta negli ultimi mesi mi sono svegliata con la consapevolezza che il sogno appena partorito e vissuto mi avesse voluto dire qualccosa, e non fosse stato solamente un guazzabuglio di idee ubriache e contorte.
E' stata la concentrazione di tutti i dubbi e problemi e situazioni mai risolte, personaggi che tornano in nuove vesti per chiedere conforto e conferma. Prego, metti una crocetta qui o qui, ma non lasciare che io passi inosservato, eliminami o riprendimi con te ma non andare dritta per la tua strada cappuccio della felpa rosa alzato fingendo una serenità che è ben lungi da te.
uesto mi diceva il sogno, nè più nè meno.
La scuola l'università suoni mica suoni, il lavoro i colleghi vecchi amici, amici ormai rosicchiati da vermi e polvere, thomas, il belgio, grado, matt e migliaia di altre immagini e mi sono svegliata sudando l'unica cosa che potevo fare era prendere qualche decisione.
Ma l'opzione che ho scelto è stata la più sbagliata, alias, archiviare il sogno in un cassetto che non aprirò mai più e tornare piano piano al pari con la realtà, sigaretta accesa e set your body ablaze.
Il cassetto è chiuso. Le responsabilità le rifuggo e chiamatemi codarda ma sono quello che sono. Più che altro, non voglio alcun tipo di sbattimento/abbattimento.

Hier soir.
Questa sorta di festa per il compleanno dell'Ila.
premetto che le feste mi stanno sul cazzo, nell'ultimo periodo. Odio il dovermi confrontare con persone che non incontro da tempo e scambiare inutili chiacchiere sorseggiando un gin+succo di pera che mi ha riportato alla mente la violenta ubriacatura un annetto da (terrorgruppe al bulk, a quanto ricordo). Come se non fossi più in grado di relazionarmi con nessuno, alle volte ho solamente voglia di chiudermi in un bunker con le sole persone in grado di darmi qualcosa e stop.
E nessuno che mi pressi per bere offrendomi biachcieri di carta colmi di vino birra e spumante e chupitos e puttanate, giacchè è un periodo sobrio, in cui no, non ho assolutamente voglia di sentirmi stonata a tre metri da terra.
E nessuno che mi pressi per fumare e partiecipare al gira la moda dei chilumz. E nessuno che mi pressi a fare questo a fare quello, andare tutti quanti al parco di segrate alle cinque di mattina a fare cosa, discutere futilità politiche, la gara al più comunista politically correct alternativo no global e porcoddio no, mi hanno portato giustamente a casa giacchè la principessa era stanca e stravolta e si era già addormentata rifuggendo le chiacchiere più volte durante la serata sdraiata su un paio di cuscini neri gettati a terra.
I capelli troppo vicino alle candele ikea hanno rischiatodi prende fuoco più e più volte.
In fondo la serata non è stata male, solo, mi diverto a giocare con i lati negativi di ogni qualsiasi cosa emozione esperienza vissuta.
Notevole il gruppo più sfighè della serata composto da:
tale coi capelli lunghi, insipido, finito alle quattro e mezza a vomitare l'anima davanti alla casa dell'Ilaria.
tale metalhead frosgio, pantaloni stracolmi di lacci e zip e spille da balia, crestino alla moda e matita nera sul bordo inferiore dell'occhio, regalava gentilezze a tutti e chiedeva seriamente preoccupato fazzoletti di carta per l'amico di cui sopra.
Ma il meglio, ventenne con felpa da elfo e inutili bracialetti e puttanatine in cuoio indiano o stronzate del genere, ha passato la serata a screcciare dischi reggae insopportabili, e cagare la minchia a tutti coi suoi discorsi "ah perchè io la bandiera della pace ce l'ho da dieci anni".
E sai che minchia me ne fotte a me, io la bandiera della pace non ce l'ho mai avuta nè mai l'avrò. L'arcobaleno e il giallo positivo da hippie ricchione mi nauseano.
Ad ogni modo come ho già detto la serata è stata comunque divertente, ha riservato troppe sigarette e troppo cibo, alcune perle e parole e risate con amici che non vedevo da tempo.
Gags e sonno a go-go.

Non sono miss sprovveduta, watch out.
Devil girl, here's my heart to melt if you'd like. Auauahaaauhaua. Rido rido.

Saranno state le tre, ero seduta su uno di quei cuscini neri e ad un certo punto violento è stato il ricordo di quella serata di maggio giugno alla montagnetta di san siro. Avrei voluto zittire il reagge e la dub imperanti, zittire i miei amici e i troppi conoscenti in vena di domande inopportune. Avrei voluto sentire solamente te e ti chiamavo e ti chiamavo e lo stomaco si compreimeva giacchè miss omintel mi annunciava che tu stavi ancora suonando in quel dello sga, o avevi comunque chiuso il telefono per non sentirmi. E volevo sentire solo te.
Non so perchè mi sia tornato alla mente, l'unca cosa che ho sentito è stata la profonda convinzione di non volermi innamorare mai mai mai più.


Miss Ann Thropy bitched about this at 4:33 PM.


sabato, ottobre 18, 2003

 
Livelli di fame allucinanti, mal di stomaco che rende impossibile l'ingestione di una quantità illimitata di junk food continua a pressarmi.
Relax totale prima di una non meglio specificata festa a segrate.
Odio tutto ciò che non riesco a capire. Non sono affatto curiosa, in questi ultimi giorni, afferro, uso, non indago, rigetto.
Rigetto rigetto rigetto.
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:32 PM.

 
Livello del marciume presente allo squott con conseguente spargimento di birra e saliva e lurido dei capelli un po' dappertutto: sopra la norma accettabile.
Ad ogni modo sono contenta di aver rivisto i php su un palco dopo tanti mesi, di aver scambiato quattro chiacchiere con ivano e cose di sto tipo.
Freddo bastardo e punto e stop.
I have a new toy to play with I have a new toyboy to play with I have a new
Una qualsiasi palla di vetro, è forse chiedere troppo? Una palla di vetro di una sottomarca, del discount, qualsiasi oggetto che ti possa permettere di conquistare il mondo.
O perlomeno, la tanto discussa pace interiore, in cima alle playlist di ogni essere vivente che si rispetti.
Ma, come dissero giustamente billy corgan e i suoi bravi...fuck it all, coz I don't care.

Miss Ann Thropy bitched about this at 3:51 AM.


venerdì, ottobre 17, 2003

 
SHE'S FINALLY SEEN A BEAUTIFUL GIRL WITH A SMILE SO GRAND SHE COULD STOP ALL THE WORLD.

ho comprato un paio di pantaloni che al momento paiono decenti, chiaramente verranno relegati nell'angolo più buio dell'armadio giacchè ad un esame più accurato noterò che mi fanno il culo troppo piatto, le ginocchia troppo appuntite e blablabla.
Ho comprato il ciddì dei la falce, ed era pure ora e ho cercato gli shai hulud ormai dispersi nei meandri di camera mia, ma inutilmente. Me li farò mandare.
Ho bevuto una cioccolata con la vala parlando e sparlando e adesso ascolto from autumn to ashes prima di recarmi ad un ulteriore concerto php rifiuti wendigo.
Altre cose più acide le rimando a dopo, stanotte quando tornerò a casa probabilmente ubriaca.
A me i vincoli, le tenerezze e i tranelli non vanno per nulla a genio.
Voglio solamente un paio di attenzioni al giorno, sesso e violenza.
Il resto lo getto dalla finestra. Punto. FINE.
More, soon.

SHE COULD STOP ALL THE WORLD SHE COULD STOP ALL THE WORLD SHE COULD STOP.

Miss Ann Thropy bitched about this at 8:18 PM.


giovedì, ottobre 16, 2003

 
While I was fearing it, it came,
But came with less of fear,
Because that fearing it so long
Had almost made it dear.
There is a fitting a dismay,
A fitting a despair.
'Tis harder knowing it is due,
Than knowing it is here.
The trying on the utmost,
The morning it is new
Is terribler than wearing it
A whole existence through

Emily Dickinson.
Basterbbe cambiare un paio di termini. E trac. Pronto per adattarsi alla mia persona.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:44 PM.

 
Qualcuno dev'essersi imparato a menadito l'ultimo singolo di cremonini.
Squallido, vero, ma proprio per la sua mancanza di originalità e stile ti calza a pennello.
Pare che qualcuno si diverta a tornare indietro nel tempo, giornate e pomeriggi passati all'asilo cercando di palpare i culi di ogni signorina nelle vicinanze.
O perlomeno, sperando perlomeno di poter scorgere un brandello di mutanda, di quelle bianche con le farfalline rosa.
Ma io quelle mutande non le indosso. Io ho quasi solamente tanga, kitsch della peggiore specie, meglio se micro e ridondanti di lacci e materiali perversi.
Mi divertivo a mostrartela, la mia lingerie multicolor.
Ma pensavi veramente che un giorno me la sarei levata timidamente in piedi davanti al tuo letto?
Lo pensavi veramente? Fai il serio
Al massimo, ti avrei concesso di inginocchiarti davanti a tanta perfezione e leccarmi avidamente.
Venire in dieci minuti e gettarti fuori da casa mia, con i boxer ancora calati all'altezza delle ginocchia.
Coglione.
Io stavo giocando, e tu pensavi di ingannarmi.
Adesso, guardati un po' in torno, chi è il coglione?
Indossa le tue belle orecchie da asino e tirati su i boxer, cazzone.
Guardati allo specchio. Dietro, la mia figura si sta facendo delle grasse risate. Trentadue denti. Mio caro.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:26 PM.

 
La voce materna suona quasi come una litania squallida.
"cattiva cattiva che non sei altro" ripete in continuazione ad un'ingrata figlia che in alcuni momenti così tanto brama di vederla giacere sul letto inerte, la vita fuorisuscita silenziosamente dal suo corpo ingombrante.
Una figlia snaturata sadica ed egoista, ma del resto, cosa volete farci, torturavo la mia sorellina solleticandola con punte di coltelli da arrosto alla tenera età di sette anni (miei).
Cosa volete farci, sono quella che brama la morte altrui.
Cosa volete farci, io sono colei che detesta, rumorosamente urla il la sua incapacità di provare rimorso amore passione solidarietà affetto.
Cosa volete farci.
Guardatemi negli occhi e non mi leggerete mai dentro. Passateci ore, se così vi agrada, inginocchiati davanti al mio viso distrutto. Distrutto dalle passioni che scelgo volontariamente di provare.
Io sono così, il mio cuore lo comando magicamente, il mio amore per la sofferenza mi porta a scegliere di attaccarmi morbosamente alle situazioni e alle persone più nefaste ed inquietanti.
Il resto, parentado e sconosciuti, non è degno del mio sguardo nè dei miei moti d'animo.
Cosa volete farci, io sono quella che non è capace di provare compassione nè di versare una lacrima seduta in un cinema guardando elephant.
Io sono quella che riesce a specchiarcisi. Colei per cui la strage diventa festa, adrenalina e pasticcini come nel più trash dei funerali d'oltreoceano.
La strage non è poi mai stata troppo fuori dalla portata dei miei pensieri, ad essere franca e sincera.
Se poi dovessi trovarmi la polis fuori dalla porta, cani e postole puntate in face alle sette del mattino poco importa, del resto queste restano parole. Parole ed emozioni e rabbia bene o male repressa.
E sai come la reprimo, la rabbia? Convertendola in odio, convertendola in quella già citata incapacità di stare male per gli altri, per coloro che, sebbene vicini da sempre, non meritano le mie attenzioni.
La incanalo nelle passioni facili, le passioni che da un giorno all'altro decido di fare sbocciare e piano piano, vero, mi incatenano.
Come restare schiavi del proprio frankenstein, braccati dal proprio mister hyde.
Ci metto due secondi due a disinnamorarmi. Adoro languire per massimo ventiquattrore dopo la fine una so-called storia (definire storie le mie passate vicissitudini emotive-carnali mi sembra quasi imbarazzante tanto dista dalla realtà), ascoltare morda e violenza con strascichi di romanticismo dannato e perverso e lasciare che il mio sangue coli e mi sporchi le labbra e i denti imperfetti.
Insomma, fare la vittima. Ricevere telefonate e scoppiare a piangere, cercare attenzioni.
Ma sono tutti gesti e azioni che metto in moto in modo come dire volontario.
Difficile da spiegare in due righe.
Elephant ad ogni modo è un film intenso. Girato magistralmente. Il gorgoglio dell'acqua e le voci che aumentano di intensità, ascoltare i passi e ticchettii dell'orologio. E' angosciante non tanto per la storia in sè, nè per la conclusione che in ogni caso già conosci a menadito tramite cronache e similia, quanto per gli attimi vissuti. L'atmosfera in sè.
Difficile spiegare. In realtà non ne ho voglia. Voglio solamente andare di là e bere il solito the del pre-nanna.
La ninna nanna, la ninna nanna continua.
E adesso, chiamatemi sadica perversa malata animale ciò che più vi aggrada.
Sono sempre io.
Colei che non si ama e ama così tanto. Altri lati di me stessa.
Goodnite.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:01 AM.


mercoledì, ottobre 15, 2003

 
Mi immergo. Smetto di respirare. Riemergo.
Libera. Mi godo l'ossigeno.
La novità è una nuotata a stile libero.
Il resto, un mucchio di parole che suonano pretenziose e artificiose.

Io e la Vale annamo a vederci elephant. Voi, ninzò.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:14 PM.

 
Vediamo di riprenderci i nostri pacchetti pacchettini paccotiglie e levarci dal cazzo, una buona volta.
No?
Miss Ann Thropy bitched about this at 5:07 PM.

 
Nessuno si siederà mai sulla mia tazza del cesso bianca e blu sbirciando nei cassetti stracolmi di ombretti multicolore, rossetti fluo e polveri glitterate.
Creme alla vaniglia thè verde e zucchero filato.
Dolci all'olfatto taste em taste em lascia che ti scivolino sulla lingua e le tue papille gustative ne risentiranno.
Dolci all'olfatto amare sulle labbra.
Amare da fare schifo, schifo ho detto, schifo.
Annusami e odora la scia dolciastra che lascio, ad occhi chiusi annusala, ma che nessuno pensi di potermi afferrare per il polso e bloccarmi in un angolo, leccandomi il collo e i lobi delle orecchie.
Solo parzialmente fasciate dai miei hot pants rosa, le mie gambe perfettamente liscie e muscolose al punto giusto sfuggono a chiunque.
Ricercano ciò che è frivolo.
Frivolo alla vista acido inside. Acido dentro acido dentro, dimentica i miei ombretti e i trucchi che ingannano soltanto.
Il trucco come maschera, o meglio, solo una piccola sfumatura fluo della mia persona.
La sfumatura fluo.
Non lasciarti ingannare, e cercate di non cominciare ad innamorarvi di me, è fatica sprecata tanto sono sadica e svogliata e pigra e sofferente e al di qua di qualsiasi tenerezza. Quelle le rimiro solamente da lontano. Binocolo à la main. Che stiano lotano.
Non ne vale la pena, potrei ridere di voi e tornare a danzare sulle note di letters to cleo e una manciata di femmine disilluse.
Guarda come sono femmina. Stai lontano da me, state lontani tutti giacchè nè io nè le mie gambe nè i miei addominali perfetti nè la mia lingua in continuo movimento nè le mie unghie che ricominciano a crescere lucide di smalto bianco dai riflessi lilla, vi vogliamo.
Sono tutte così scontate, coloro che mi camminano accanto e incontro.
(Le mie amiche sono un capitolo a parte. Respect, e non sfioratele nemmeno con un dito)
Pescate a caso nel sacchetto come nello scarabeo. Tessere tutte uguali si differenziano solamente da una piccola lettera. Crestini e sunglasses gucci. Acconciature perfette e occhioni blu. Fianchi procaci.
Pescate a caso, l'immagine non fa la differenza.
Giacchè noi.
Noi. Non. Vi vogliamo.
Get outta here.
Ti farò vomitare l'anima pestandoti lo stomaco. Tacchi alti e sottili. Vezzose torture.
E non cagatemi il cazzo una volta tanto che sono dolcemente incazzata e fiera del mio essere in ogni suo millimetro cubo.
Baby, I'm leaving out the irony.
Nel caso non fosse abbastanza lampante.

Miss Ann Thropy bitched about this at 5:06 PM.

 
Orcoddio che fisichino.
Dato che tutto il resto potrebbe essere gettato nei sacchi neri senza pensarci due volte.
Lasciatemi questo, almeno. Il fisichino e la mia voce.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:01 PM.

 
Leggera elevazione sulla punta del piede destro e a quel punto potete solamente pregare.
Calci nello stomaco a tutti quanti.
Pregate pregate.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:00 AM.


martedì, ottobre 14, 2003

 
L'aperitivo, visto da chi lavora otto pre al giorno, si colloca proprio in un orario del cazzo.
Prendi tempo per godere di istanti privati giusto un'altra ora, dalle nove alle dieci prima di uscire nuovamente, e hai la pancia troppo piena per poterti distendere nella vasca da bagno e la mente troppo affollata di pensieri mauvais per accucciarti sul letto sfatto e leggere, leggere qualsiasi cosa.
La fuga è una via costellata di inchiostro. In alcuni casi. Ieri notte è stato così, ho cercato di non pensare a nulla e mi sono ritrovata a larimare sulle ultime pagine di un pessimo libro.
Fortunatamente, il capitolo è chiuso. Il capito del libro e delle fughe, il capitolo delle cose da cui fuggire.
Decido di tener fede ai miei vecchi propositi. I denti sono serrati. La mandibola inizierà a fare male.
Male. Male. Nothing more. Than. Scars. Lasciami. Girare la testa. Abbassare lo sguardo. Dimenticare. Ridurre al minimo storico.
Il minimo storico. Il minimo storico.
Erano settimane.
Miss Ann Thropy bitched about this at 8:57 PM.

 
In questa mattina libera dal lavoro (ma tanto tra cinque minuti massimo dovrò correre fuori di casa per sedermi poi sulla solita sedia di metallo ikea) ho riscoperto as friends rust e killswitch engage, addormentati per non so quante settimane sulle mensole rosa e lilla milka.
L'intera giornata di ieri è stata invece scandita dalle note di The opposite of december.
Gli scrissi una lettera tempo fa, blaterando riguardo all'arte e alle emozioni e vicissitudini personali che troppo spesso adombrano la potenza di determinate canzoni,
Frasi e libri e interi cd che, dopo una storia tormentata, non sei più in grado di ascoltare.
Prendi e dimentichi, cerando di rigettare ogni singolo momento vissuto. Coprirsi le orecchie nel pallido tentativo di ritrovare, attraverso il silenzio, un equilibrio pre-distruzione.
In questo caso, killswitch engage e poison the well.
Come anche le sonorità più violente e meno drammatiche abbiano la facoltà di afferrarti per i capelli e trasicnarti a terra, sbatterti faccia a terra. E ti ritrovi a camminare sui frammenti dei tuoi denti, chiedendoti quanto ci sia di morale e giusto in tutto questo.
se non sia sbagliato, provare emozioni così forti e così diverse da quello che dovrebbe essere il significato di una determinata canzone.
Come possano farti male anche parole così positive.
Ho esresso un parere, ho cercato un suo consiglio.
Ero contenta di poter finalmente rispolverare vecchie sonorità senza più soffrire, andando alla ricerca del reale significatonon più accecata da quello che io, solamente io, ci trovavo.
Ero soddisfatta della mia capacità di ripresa.
E invece, al solito, mi sono ritrovata a scavare forte con le dita cercando problemi inutili, qualsiasi cosa pur di poter pensare, e languire, se sentirmi tormentata.
Senza tormento, io non esisto.
Potrei farlo, apparirei così raggiante e potrei conquistare orde di maschi e donne e femmine e cani (ricorda tanto un libro già letto). Ma la conquista attraverso il sorriso è eccessivamente easy.
E la conquista il sentirmi innamorata e ricambiata (ma quando, in realtà, mi pare non sia mai successo e dubito possa accadere in futuro, io parlo a sproposito, a vanvera riguardo a situazioni che ancora non conosco) mi nausea.
La conquista e i sorrisi e il diventare raggiante e solare.
E di colpo ho ricercato in vano nuova malinconia, qualcosa che potesse trasportarmi indietro nel tempo.
ho infilato i ciddì nello stereo e sono riuscita invece a goderne appieno, senza più soffrire, senza più rimbalzare (passivamente) tra un'immagine e un'altra.
Eppure. Qualcosa manca. Forse proprio questo traslare tra riff e ricordo, riff e ricordo, riff e ricordo. Adesso resta solamente il riff, parole poetiche, significato lampante e violenza.
Ho deciso che godrò di questa nuova capacità di assaggiare musica e mondi senza inutili e disastrosi salti nel tempo. Passato futuro. Mi godo il presente e quello che killswitch engage e poison the well hanno da dirmi. Non le poche attenzioni che eri in grado di regalarmi.
Mi contraddico continuamente. Del resto, la monodimensione non mi appartiene.
Sorrido. Sticazzi. Ascolto. Senza. Pensare.
This is my last serenade.
Sono io, non ei più tu. Non le hai scritte tu quelle parole, non so come abbia fatto a credere il contrario per così tanto tempo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:56 AM.