SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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sabato, marzo 29, 2003

 
A volte mi chiedo se tu te ne renda conto.
Aver partorito una paranoia.
Un mostro.
Mi sento sempre sporca.
Te ne rendi conto. Partorire un tale mostro.
Vedere il mio viso riflesso espressione ferita e una lingua rossa a leccare mascara colato.
Assaporavo il sale.
E non piango più.
Sono incapace e nemmeno ne sento il bisogno.
Ho trovato altre vie.
E mi definute aggressiva ma felice.
Fiera.
E. Ancora mi guardo allo specchio e lo sgretolerei violenta e mi taglierei con la mia stessa immagine.
Partorire simile imperfezione.
Qualcosa che non appartiene a nessuno, qualcosa che stona ovunque lo si metta.
Capisci. Cosa vedi. quando mi guardi e sorridi.
?
.

Miss Ann Thropy bitched about this at 3:57 AM.

 
FETICISMO.

non ricordo quanti anni dovessi avere. Potrei dire sette potrei dire quattordici e sbagliare in entrambi i casi.
So solo che ad un certo punto, le dita dei miei piedi hanno cominciato a cambiare.
Le stringevo tra le mani e le vedevo allugarsi, perdere la forma squadrata e perfetta che sino a quel momento avevano conservato.
La forma che gli spettava.
Non esiteva più.
E le dita mutavano, acquistando armonia e qualche millimetro.
Osservavo con la coda dell'occhio le estremità dei miei cugini più grandi, i piedi di mio zio e mio padre. Anche le mie dita si sarebbero ricoperte di peli? Sarei stata costretta a tenerle fuori dalle ciabatte a metà, come facevano i maschietti?
Si smagrivano, la forma cicciotella che sempre avevo conosciuto non gli competeva più.
I miei piedi.
E adesso li ammiro affascinata e la maggior parte delle persone di mia conoscenza loda queste meraviglie della natura le unghie dipinte di nero azzurro o rouge noire e sono perfetti.
Le dita lunghe, un piede di donna. Femminile.

Eppure.
Piccoli. Come quelli di un bambino.
D'estate potrei passare ore ed ore ad accarezzare i piedini della elke. Si lamenta perchè sono squadrati e tozzi inadatti alle scarpette col tacco mai sarà une cenerentola doc.
E invece non capisce, frignando non vede. La perfezione.
Piedini di una donna ancora bambina che potrei baciare in questo momento.

Miss Ann Thropy bitched about this at 3:51 AM.


venerdì, marzo 28, 2003

 
E se solo uno stupido coniglio non mi avesse mozzicato gli auricolari a quest'ora entrambe le mie orecchie sarebbero violentate piacevolmente da milano hardcore volume dos e soffrire così ascoltando inutilità dal lato sinistro e viullenza dal destro è così rivoltante.


Miss Ann Thropy bitched about this at 3:57 PM.

 
ROMPICOGLIONI CHE SIETE.
sciatdafacap



Miss Ann Thropy bitched about this at 3:54 PM.


giovedì, marzo 27, 2003

 
Una serata tranquilla. Stanchezza eccessiva la sola idea di raggiungere gli altri al sud o smokers o chissacosa mi rivolta necessito di sei sette ore di sonno e la mia pancia brontola e si lamenta invasa da quantità illimitate di caramelle.
Le coca-cole gommose, pagate due leuri e dico due al cinema brera secondo spettacolo eight mile.
E lo so che non dovrei dire cocacole e lo so che il film è quello che è.
Ma andava visto, e del resto, una serata tranquilla e movie style mi andava proprio.....senza contare che tutti gli altro film più o meno interesanti in programmazione li ho già visti tutti, da sweet sixteen a io non ho paura e comunque
e comunque esco dal cinema con le lenti incollate alle retine disturbano il mio essere pacifica e serena un commento di qua un commento di là e c'è stata gente che persino ha applaudito giusto a metà film e ho aspettato che le luci si riaccendessero per guardarli in faccia.
Quattro individui caratteri anonimi ed espressioni mansuete oh così deliziosamente mansuete.
Un doppiaggio scandaloso.
Nucleo e capsula avrebbero fatto di meglio, tanto ne è venuta fuori una parodia in ogni caso. Yo bro yo bro.
Bah.
ma del resto, non dimentichiamoci che doppiaggi e soprattutto TRADUZIONI DEI TITOLI DEI FILM sono per un buon sessanta per cento scandalosi.
Qualche esempio.
Star wars episodio uno, tutto un lungo discorso di cui è stato travisato il senso, a causa di uno scambio tra le parole faith e fate. Non chiedetemi quando nè perchè. ricordo solo questa chicca.
Riguardo ai titoli...ce ne sarebbero migliaia.
Rebel without a cause diventa gioventù bruciata.
Road to perdition diventa era mio padre.
capisco che il gioco di parole fosse difficile da tradurre...ma perfavore, almeno un altro titolo....chessò...il cappello di velluto, qualsiasi cosa. Ma non ERAMIOPADRE (ennedierre 90 minuti che titolo a parte sono un accumulo di noia e troiaggini mischiate al punto giusto. un paio di lacrime che subito si asciugano e nulla più)
E soprattutto. E straight story. David lynch.
Esce nelle sale come "una storia vera". Cazzo. Tre e dico tre significati diversi, tre livelli di interpretazione e tu me lo riduci ad una nauseante storia vera?
ah. la cinematografia.
E vorrei avere così tanto tempo per affittare e farmi prestare e comprare videocassette di vecchi e nuovi film, la lista stampata nella mente e riucirli a guardare uno di fila all'altro.
Organizzare una bella maratona sdraiata sulla poltrona tapparelle rigorosamente abbassate e candele dappertutto.
Nutrirmi di patatine e unte calorie, farmi recapitare a casa cibo cinese take away e tre quattro giorni di novanta minuti più novanta minuti più altri novanta, così, come se contasse solo quello.
Come le maratone estive quando la scuola finiva e il caldo eccessivo mi faceva passare la voglia di varcare la soglia di casa, abbruttimento davanti alla scatola magica e poi punta al rattazzo e stravaccarsi alle colonne tornare a casa barcollanti e le notti d'agosto sono così giovani sedersi sul divano e torturarsi ancora lasciandosi cullare dalle voci di personaggi fittizzi che piano piano impari a conoscere.
E poter passare questi giorni da sola, senza vedere nessuno, libera di piangere e frignare ragazzina black emotiva che non sono altro, un cuore dipinto e immagini che scorrono e fantozziane spaghettate con la differenza che non ci sarebbero partite di pallone bensì pistole e sangue e urla e cuori infranti e oniricità sapientemente trasportare su uno schermo piatto e spade laser e neonazisti circoncisi e melodrammi francesi e tutto quanto.
E vorrei vedere so fucking what. perchè a tredici anni mi sono incollata la locandina sulla smemo gialla o forse girgio scuro e non l'ho mai visto.
E veder godmoney. E the kingdom due.
E rivedere filmrossofilmbiancofilmblu e bowling a columbine e miliardi di altre cose. e hellraiser uno due e tre. e the omen uno due e tre.
E questo discorso cinofilo o cinefilo chessia lo rimando a momenti più appropriati quando la testa sarà saldamebte attaccata a un paio di spalle che ogni giorno crescono e diventano più sicure.
E detesto le ragazzette che indossano boxer sotto i pantaloni ma per dormire alle volte li uso anche io, come pantalonci a coprire microtanga sgargianti una quetsione affettiba quando rimane l'unico residuo di storie insensate e proibite e tu col sorriso senti addosso lui e ti lanci nel mondo degli incubi a trecento all'ora.
C'è tanto sange nei miei viaggi notturni. Tanto sangue. Morti. Violenza. Donata e subita.
Sangue ovunque. Sono contenta di svegliarmi. Sempre.
Analizzami.

Miss Ann Thropy bitched about this at 1:10 AM.


martedì, marzo 25, 2003

 
Leggo di persone capaci di finire un gioco della play in tre giorni.
Mischio complimenti ad invidia e te li recapito, giacchè io, mai sono riuscita a finire un gioco. E mai significa mai, non chessò, dopo un anno o cose del genere.
In realtà, la scatolina grigia non mi sfoga, mi annoia e mi fa incazzare al tempo stesso.
E questa volta non ho scritto tempio, lodatemi. Anche perchè non esiste misticismo nel passare ore et ore davanti ad uno schermo schiacciando tastini incazzati.
Prendiamo resident evil, ad esempio.
Un bel gioco. Il primo della serie.
Ci ho messo tutta me stessa. ho fatto gli schemini, foglietti di carta sparsi ovunque. Qui trovi l'emblema qui la chiave e blablabla.
Tatticismo che ha nulla mi ha portato.
Ho afferrato la play sbattendola violenta per terra. Calciando.
Adesso giace sotto la televisione tutta rotta all'interno.
Piena di polvere fuori e pezzetti di plastica dentro.
Mia sorella ancora crede che sia possibile portarla a riparare.
E crede anche che sia stato un incidente.
Proprio.
Avevo undici anni. Stavo cercando di finire un puzzle, uno di quelli di media difficoltà e grandezza. Mi stavo annoiando e l'ho lasciato lì.
L'infanzia è finita quando mi sono resa conto che giocare non mi divertiva più.
E, nonostante attenda con ansia le due ore che consumo nella solitudine della mia camera prima di uscire nuovamente, restarsene a casa non è per niente stimolante.
Accendo lo stereo. E vorrei trovare qualcosa da fare. Qualcosa di manuale.
Non riesco a scrivere senza il pc. E quando scrivo, ascolto qualcosa di violento sparato nelle orecchie dritto dagli auricolari dell'walkman. Skycamefalling più che altro.
E leggo. Ma anche quello, alla lunga mi stanca. Mi tedia.
Necessito infinite pause.
E allora disegno. Incapace. E sperimento nuove possibilità di arredamento. E accendo le candele rosse e nere e me ne sto lì ad annusarne il profumo. Mistycore di sottofondo.
E canto. E urlo. E finisco per fumare una sigaretta dietro l'altra nicotina chiaramente scroccata quando me ne ricordo e lascio che le mie orecchie vengano violentate e percosse. E così è come godere.
ma il tedio è lì in agguato.
E' finito il tempo delle bambole.


Miss Ann Thropy bitched about this at 1:40 PM.


lunedì, marzo 24, 2003

 
E il sole ride delle mie occhiaie bluastre mi infastidisce mentre cerco di leggere blog altrui e qualsiasi altra cosa, parole virtuali la testa pregna di sonno si rifiuta di lavorare.
E chiacchericcio in lontananza le solite futilità lunedì mattina e le sorbisco passiva invidiando amici e amiche che passeggiano manifestando o ancora dormono beati i piedi nudi sotto le coperte oddio mi hanno anche sposato questa mattina manco fossimo ancora a scuola casirati prendi la tua roba e vieni al primo banco, mi hanno relegato in questa microscrivania e il peggio il peggio è che il lettore cd nemmeno funziona. Otto ore. Otto ore senza musica, e shai hulud e hope conspiracy e tutte le coe che mi ero preparata ad ascoltare resteranno silenti.
E tutto deve ardere.
Drogarmi dell'odio che mi fate crescere dentro.
Non c'è niente peggio del connubbio rabbia+tristezza.
Perchè l'aggressività assume tinte perdenti e ti senti veramente l'essere peggiore di tutti, classico ritratto del giovine o della giovine nel mio caso frustrato dalla vita che aspetta il momento giusto per urlare vendetta argh.
Nulla di peggio.
Triste ed indisponente.
Aspetto l'ora di quotidiana violenza.


Miss Ann Thropy bitched about this at 1:05 PM.

 
Ed è proprio questa la tragedia.

Questo è l'epicentro.
Continuo a nutrimi di autoironia.
La divoro, ma mi nausea.
Vorrei vomitare.
I miei sorrisi.
Riempio il vuoto di parole. Logorroica sfuggo alle vostre domande e vi conduco dove più mi piace.
Nel giardino della menzogna.
Mi sento costretta a mentirvi su quel fronte.
Un sacco di bugie e sorrisi easy.
Un'esistenza presa alla leggera e i miei tagli diventano arte.
Arte? cosa c'è di artistico?
Vedi qualcosa di sublime, nella mia sofferenza?
E vorrei. Che qualcuno capisse. sapesse. ascoltasse senza blaterare inutilità "aspetta" e "keep the faith" e "guarda che non c'è niente di male".
Prendi le cose sul serio vorrei vedere voi al mio posto.
Una parola che ho sentito solamente nei film.
Irreale. Lontana.

Ed infila nuovamente microgonne slut-leader alza il cappuccio e sfodera labbra di vernice e vezzosità porno.

Nel giardino della menzogna.

"Yet I wanna be held by anyone.
With any arms."
For the world.




Miss Ann Thropy bitched about this at 10:41 AM.


domenica, marzo 23, 2003

 
Col passare del TEMPIO ho scritto.
Beh. Odora di mistico.

Miss Ann Thropy bitched about this at 3:25 AM.

 
E battere in un nocivo silenzio questi tasti, due e venticinque del primo uichend di primavera, fa sembrare questo sabato notte irreale ed inutile.
Il sabato sta diventando col passare del tempio via via più sconclusionato, inconcludente, come volete, perde la salvifica funzione del giorno in cui tirare tardi diventa must, la stanchezza lo rende grigio.
Quasi fosse una domenica anticipata, o meglio un deprimente martedì sera tra le sbornie del venerdì e il pacifico ritorno alla normalità a cui ci conduce la domenica.
Sarà. Sarà che ai tempi della scuola il venerdì sembrava un giorno come gli altri, tornare a casa con pericolosi decilitri di ginlemon più gin che lemon in corpo ore cinque del mattino non esisteva...
Sarà. Sarà che il venerdì sera è diventato ormai catarsi, la giusta ricompensa dopo cinque giorni nine-to five o meglio half past five.
Ma c'è sempre meno roba in giro, il sabato sera. Qualche grande evento per la comunità senza passione milanese, meno cose sperimentali ed interessanti.
Sarà.
E questo sabato è sfociato via liscio liscio vago senso di depressione ascoltando peawees senza sentirli dentro e tornare con la mente a cinque anni fa cassettine registrate dal Robba e quasi non riconoscere quel passato come tuo, lasciarlo scivolare via, può farti sentire così amorale. A-morale.
E quindi è la conclusione di una due-giorni dalle tinte strane si passa dal bene al male dal male al bene nuovamente incubi a base di furiose litigate e test "quanto ti piace kebab" ed emozioni contrastanti.
E quindi ieri sera mi sono lasciata trascinare nel paradiso del fake, luogo d'incontro del finto lusso e finto bronx. Trash allo stato puro.
Il trash di cui già parlavo, il trash ignorante. Pretenzioso.
E io, in piedi al centro di questo groviglio di pose plastiche scarpe finto boxeur e collanazze d'oro sperduta tantavo di muovere il mio corpo su vibrazioni che non riconoscebo come mie, completamente sobria, ogni millilitro di alcohol non avrebbe fatto altro che aumentare sensazioni di devastante irrealtà e mi sarei ritrovata demone urlante.
Ebbene sì. Sono andata al colony.
E ad ogni singola canzone io pensavo ai miei otto leuri buttati via così, intorno pantaloni troppo stretti o troppo larghi tacchi a spillo e polsini di and gi o similiae e volare via nel cuore della notte camminare solitaria salutando le amiche che lì mi avevano trascinato alle due e a piedi fino a raggiungere raggiante canonica street è stato semplicemente catartico.
E poi, basta con queste menosità io-sono-stato-il-primo-ad-aver-postato-la-notizia-degli-youth-of-today perchè già da giorni sapevo e di queste inutilità pretenziose mi interessa poco. E basta tediarmi e nausearmi con questi continui atteggiamenti da primadonna versione tamarra perchè la signorina Larè ne ha piene le palle.
E mi sembra di avertelo fatto capire e tu imperterrito continui e mi tedi e mi annoi sbadiglio incessante e volontariamente intenta a ferirti un ego in fondo così piccolo e mai sarò paga. Il giorno in cui ti renderai conto di avere la bocca così piena di futili stronzate e la testa vuota di idee. Beh. Tutti quanti ringrazieremo chi di dovere.
Ma l'ignoranza e la stupidità sono così dure a morire. Oh yessa così dure...
E da queste piccole cose, rendersi conto che il fake regna ovunque, il passo è così breve.
Si annida come il peggiore virus.
Io-sono-quella-che e idee pretenziose e volgari ignoranza e superficialità il voler apparire e credersi differenti con la di maiuscola seguendo un canone che ci è imposto e non rendersene conto...così triste....
E creature senza pensiero che continuando a ritenersi amanti di una cultura che da troppo tempo non fa più parte delle loro esistenze...perchè non ammetterlo...che so...va bene, vai ogni giovedì e sabato al rolling e ascolti canzoni clonate crossover style ogni singolo momento..perfetto...ma non venirmi a dire che ah, ascolto ancora hardcecuore e nel profondo te lo senti non cercare di impressionarmi con parole che di falsità odorano...perchè a me non importa quello che fai, ascolti o mangi...chiedo solo di poter scambiare opinioni e chiacchere con persone e amici che con coerenza intraprendano discorsi, sinceri fino alla fine. siano essi rudeboyz ketaboyz membri di qualche crew o spiriti solitari e romantici sfighè.
Non importa chi sei. Ma ESSILO. Non fingere
Essilo è volutamente ironico. In realta, non so assolutamente come sia la seconda persona dell'imperativo del verbo essere. E ammettiamolo, su. Del resto, sono le tre di una notte senza senso, e questo pomeriggio camminavamo per le vie del centro portando con noi le nostre idee, rabbia e dissenso espressi in bandiere colori gesti e canzoni e parole e fuoco e martelli e vetrine infrante e telecamere gettate a terra e inutile violenza.
Una violenza giusta, serve. Mirata. Mirare dritto al cuore vuoto del potere. Mira e spara e violento quetso kaboom si farà sentire.
Un rimbomo che porterebbe insieme malcontento ed allegria, liberazione e funesti presagi. Ottimismo e pessimismo. Per alcuni sarebbe la fine, per altri l'inizio.
Inizio di un un qualcosa di belloo di brutto. Opinioni contrastanti a creare un inutile brusio su getsi clamorosi.
Ma incendiare negozi. E frantumare vetri delle banche.
Come se nessuno di voi avesse bancomat e carte di credito nei portafogli.
Già li vedo.
Coerenza. Chiedo.
E bandiere meregane sventolano fiere appese alle finestre, ancora per poco yankee, e vetri nuovamente in frantumi e questa volta scattano applausi e sorridi.
'U still proud, yankee?
Esprimere dissenso e tornare a casa e guardare nuovamente la prima mezz'ora di the believer, e penso ancora alla prima impressione che ne ho avuto, una magnifica idea non abbastanza approfondita, personalità abbozzate, mostrare per shockare, senza scavare.
Gettare via così un'idea del genere. Inutile ed immorale.
Bah.
Le scene finali, però, la visione di lui che corre su per le scale, alla ricerca forsennata di qualcosa di più grande, perdere il fiato per guadagnare risposte, è così..così..giusta. Perfetta. Un'idea ed un finale perfetti. Gli altri novanta minuti, sono poco più del niente.
Da riguardare.
E così, in felpa nera e pantaloni corti e larghi in tinta e capelli tirati indietro, la BLACKBLOG se ne va a dormire.
Blackblog, ho detto.
Ribadisco.
Prima di ritrovarmi ammanettata a causa di qualche ignorante sbirretto che curiosando tra i miei virtuali deliri, legge parole senza la dovuta attenzione ed ironia e decide di diventare l'eroe di turno. Ah, questa mancanza di ironia.
ma le mie parole sono nuovamente confuse e prive di coerenza grammatica.
Letto. Alla ricerca di sogni più attinenti al reale.
Ste immagini di mucche morte e liti e mprobabili caccie al tesoro organizzate dal rattazzo devono finire.

Miss Ann Thropy bitched about this at 3:23 AM.