venerdì, marzo 21, 2003
Perchè continuano a torturarmi.
Suoni come spilli che non ho richiesto.
Sonorità e voci irritanti.
L e v a t e
i
quintorigo del cazzo.
Fatemi acoltare hopesfall pacifica mangiando cornetti senza altro rumore risucchiata da hopesfall la mente sgombra
Levate i quintorigo. Cazzo. E tutti i vostri dannati cd rock classico e country e tom waits e giuro li ritroverete graffiati e spezzati in perfette metà e io non ci sarò più.
Argh.
Cornetti. Perchè sulla scatola c'è scritto fagiolini, io li chiamo cornetti.
Magari sbaglio. Del resto, sono l'unica persona al mondo a pronunciare orto con la o chiusa.
Nemmeno i sardi....
Inutile post.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:29 PM.
Mi ripeterò.
Dovrebbero cadere un po' di teste.
Un bel po'.
Camminare lenti lenti ornati di bandiere multicolor ti pesto i piedi ma mi sorridi mica puoi permetterti di mandarmi a quel pays, voglio dire, è una manifestazione per la pace, ci vuole coerenza, no?
Fare presenza, ma presenza per cosa.
Tutti hanno ormai capito che il popolo italiano non ci sta, che rifiuta una guerra imperialista e fuori da ogni tipo di legislazione patto e razionalità.
L'hanno capito ma noi continuiamo a marciare e accendere fiaccole e far colare centinaia di ceri, teenagerz dipinte e vecchiette con cani famiglie al completo e sorrisi ovunque.
E non serve. A niente.
Guerra chiama guerra. Assalto al parlamento. Ecco quello che ci vorrebbe.
Accantonare ogni galateo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:23 PM.
mercoledì, marzo 19, 2003
POMERIGGIO TRASH.
Non kitsch. Trash.
Il kitsch può risultare eccentricamente gradevole, il fascino del superfluo.
Esiste anche un trash ricercato, un trash ironico e divertente, film e personaggi e mode e dischi e ritornelli che ci riportano al passato e tac, ecco pronto il sorriso. Sfoderiamolo.
Ma il trash vero, quello ignorante eppure pretenzioso, è pericoloso.
Pericoloso perchè è tutto intorno, dilaga silenzioso e ci sono persone che ancora lo definiscono vita quotidiana. Morale comune. Bah.
Individui che non si rendono conto.
Mi spalmo vaseline intensive care sulle gambe, i capelli profumati di ultradolceallavaniglia e la pelle tira urlando bisogno di idratazione.
E una donna culo basso e piatto agghindata da diavolo che sexy vorrebbe apparire si mostra baldanzosa davanti a milioni di telespettatori incollati ad uno schermo il mercoledì pomeriggio.
Balla corna in testa e fuseaux rossi tentando di incantare giorgio mastrota.
Giorgio mastrota seduto su un trono e decide di persone applaudono e un omunculo dal pizzetto appunto trash menoso canta ritornelli italiani che io conosco così poco.
Ballano tutti.
E Giorgio Mastrota è definito ripetutamente sexy dolce e intelligente. Interessante.
Spremo le meningi provo a capire cosa ci sia di sexy e soprattutto interesante in un uomo come lui.
In un uomo capace di vomitare ignoranze e vacui blabla col sorriso stampato in face svende pentole e materassi sentendosi pregno di valore.
Milioni di donne incollate davanti a schermi lucidi o polverosi sognano di poter toccare la pelle di u uomo tellement mediocre.
Ah. La mediocrità.
Mia sorella ha quattordici anni e passa i pomeriggi seduta in poltrona finge di studiare l'occio fisso su donnette che ballano e un pubblico che ride e scherza e s'indigna e insinua. Bah. Guarda beautiful e cento vetrine (va beh, cento vetrine lo guardo anche io..quando sono a casa...va beh...) e poi appuntamento fisso con uomini e donne e poi amici di maria de filippi e verissimo e il grande fratello passa parola sarabanda il resto non so, varia da sera a sera.
Non sono praticamente mai in casa ma conosco a memoria il palinsesto televisivo grazie alle attenzioni di una sister lobotomizzata.
Bah. Ho tentato di farle capire, istruirla.
Le ho regalato ffin dalla più tender età libri prima futili poi più impegnati finiscono a conversare silenti con granelli di polvere di fianco a musicassette di gigi d'alessio e cd masterizzati dei pooh. Tra un libro di storia e la collezione di cioè e top girl.
Ommioddio.
Io non pensavo che.
IGNORANZA
Conosco una persona che in quanto ad ignoranza ed essenza trash può battere tutti. e tutti davvero.
Batte mastrota, batte maria de filippi, persino pasquale del grande fratello.
Ebbene sì. Si chiama stella e passa le sue giornate perennemente clonate in un paesino fuori milano.
Non solo ignorante: anche inutile. Stupida.
L'unico dono che le è stato dato è un briciolo di ironia e, secondo il canone maschile, un corpicino niente male.
Non riesci a parlare di sentimenti. Non riesci a parlare di senso della vita, perchè non lo conosce.
Le sue giornate sono prive di alcun senso. Serate con un fidanzato tamarro senza personalità, al cinema una volta all'anno, appuntamento fisso con due ore di vanzina e un'ironia triste e scontata. Un'ironia scadente le regala risate e sorrisi.
Ha bisogno di svago lei, ma non legge: Non ne sarebbe capace. Non affitta videocassete impegnate.
La politica conta meno di zero e non perchè sia anarchica. Crede in dio, ma la sua religione è la religione di tutti. Le è stata imposta e quella si è tenuta.
"perchè è così che devono andare le cose, cosa stai cercando Lara, io ho tutto quello di cui ho bisogno".
Voglio di più. Capire. Dormire anche zero ore per notte tornare assaporare ogni singola emozione non privarmi di alcun piacere tornare a casa nel cuore della notte e distruta mettermi alla finestra e pensare e leggere e leggere e pensare e partorire malati discorsi immaginari fumando sigarette quando l'ora tarda mi imporrebbe di coricarmi.
Ad un anno dall'uscita di "la vita è bella" di benigni, Stella confessava candita di non averne mai sentito parlare: e non ti sto parlando di un mattonazzo nuovelle vague francese o commedia meregana godmoney. Ti sto parlando di qualcosa che è sulla bocca di tutti.
Basta dare una veloce occhiata a qualche telegiornale.
Ma è vero, stupida io, ora ricordo.
tu guardi solo mastrota.
ma in qualche versione mi chiedo, nella versione casanova passivo o versione affabile rappresentante mondialcasa?
Mi chiedo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:28 PM.
martedì, marzo 18, 2003
Ventiquattrore pesanti da digerire ventiquattro ore di panico e miseria e intenso senso di precarieta'. Ventiquattro ore che si concludono al sud annacquate da un bicchiere di acqua liscia nicotina gentilmente donata e futili paranoie di una larette capelli ex corvino gonfi e noiosi.
Cibarsi di illusioni per scoprire da un giorno all'altro di esserne allergica.
Vomitare insofferenza pulirsi la bocca e passare ad altro sorriso skizo davanti ad uno specchio in penombra crossover marcio in sottofondo le vicine zitelle facciano quello che vogliono come piu' le aggrada questa sera va così.
Scivoli liscio per il momento scompari dalla mia vista. Annebbiata le lenti si incollano ad iridi di colore diverso un'occhio verde uno castano yessir come una cagna ricordo le tue parole di tanto tempo fa ed improvvisamente capisco chi sei.
Chi. Esser. Tu.
?
Fumando fortuna light scroccate a belllllo! (ah, la foto piu' bella per l'appunto appesa al sud, seconda solamente a "houston abbiamo un problema" ragazzetto dall'aria vagamente russa felpa bianca con uno stemma che potrebbe pur essere quello della nasa la foto è scomparsa da immemorabile time scivolata e calpestata o saccheggiata da mentironiche al punto giusto. Ma assai irrspettose.) sono una brucaliffa lamentosa ed incazzosa delusione e strafottenza frullano creando vortici che mi fanno roteare la nausea diventa intollerabile un bigne alla crema in periodo di stretto regime rende tutto più complicato. Come starsene seduti su un tagada senza poter scendere.
E disgutoso. Immorale. Sbagliato. Perverso. Autocontrollo e volonta ai minimi livelli. Ascolto il rumore del silenzio e caccio tutto sotto i piedi nudi le dita smaltate di rosa salmone fluo chanel o cose di questo genere tubetti gentilmente donati da una parente profumiera.
Ah. Il tagada.
E avida lettrice scruto nei tuoi minuscoli occhietti dispersi e ti trovo irritante.
Nessun numero uno nessun numero due.
Concedero qualche chance al numero tre three come il numero perfetto three is the magic number una pubblicita irritante (eletta parola del giorno nn trovando sinonimi adatti)recita cosi e io pecora riccioluta mi impongo di crederci.
Ah. Il numero tre. Colui che raramente incontro. Colui che ah altezzosamente timido mi informa sui risultati del milan ascoltando de crew live in una domenica pomeriggio hardcecuore e nuvolosa. Colui che. Ah.
Il numero uno sorride triste e senza proferire sensati verbi mi rende bagnata e fragile.
Che importa.
Siete solamente lingue in movimento ed erezioni incontrollabili eccessivamente passeggere o ETERNE. Porgetemi volumi treccani dalla a alla zeta imparo a memoria aspettando che tu venga.
E decido che mi cibero vorace di saliva e sperma senza ritegno non mi concedero nemmeno la briga di operare delle scelte annoiata alzero pollici in alto o in basso pensando solamente a me stessa e ad un singolo istante.
Vivere l'istante senza pensare a romanticherie retro che tanto fanno stare male una giovine donna che di shai hulud si ciba black hearts di un nero che pero e dipinto e sotto nasconde famigerato rosso fuoco.
Inopportuno.
Verguenza Lare', verguenza ammettere cotanta fragilita. Passione, come vuoi tu.
Mi cibero di voialtri sarete nutrimento senza alcuno gusto.
I vostri umori: le necessarie calorie.
Ah, fottetevi numeri uno due e tre.
Peschero cifre casuali da un sacchetto per la tombola e sara fatto.
Matematico e preciso.
Ah: La passione.
Ah, essere una giovane troietta dotata di cuore. Ah. Il dolore che si prova.
Continuate a svendere occhiate languide ed scontata ironia. Continuate.
Mi siedero sulle vostre gambe femmina annoiata sbadigliero mentre le vostre lingue leccheranno il mio collo sapientemente profumato.
Ah. Nemmeno sapete leccare. Ah.
La passione.
Ma poi uno torna con la mente ai fatti di ieri sera, all'atmosfera intensa e pesante di questo pomeriggio e ogni cosa perde senso ed importanza.
Le mie cicatrici diventano tagli di una persona strappata alla vita.
Tagli che li restano. E, senza smettere di sanguinare, ci fanno ricordare.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:41 AM.
domenica, marzo 16, 2003
Blogger maudit.
Quindici minuti passati a battere tasti svogliata e tutto viene cancellato in un secondo. Misteri del web.
Importa. Poco. Puzzava di inutilità.
Cronistoria di una giornata di cortei e camminate così lente da diventare irritanti, eccessivo riempirsi i polmoni di nicotina et nicotina+, prevedibile ritardo per i sommerset e ritmi hip hop by wu-tang al leo.
Scialba cronistoria di saluti e sigarette condivise e ommioddio tamuz non era in saletta a suonare il bongo for the first time, resoconti di persone che mi ha fatto piacere baciare e incontrare ed esseri più o meno viventi che avrei preferito ignorare. Totalmente. Far. Sparire. Dalla mia vista.
Ad ogni modo essere costrette a sopportare irritanti presenze di rocco e dell'indegno_ma_tremendamente_seccsi compare è meno traumatico dell'ennesima serata passata accanto ad un bagaro inutile e biondastro.
Inutilità bionda che mi ispira violenza.
No. Non ho avuto nessun periodo hip. Hop.
Sono venuta al mondo assorbendo quello che la grassa tata ascoltava creaturina dai corti capelli ricci ossessionata da sigle di cartoni e ricchi e poveri e ommioddio miguel bosè. A due anni ero innamorata del colonnello che prevedeva il buono e il cattivo tempo su rai uno.
Di nuovo. Ommioddio.
Sognavo anche incontri con il biondo cantate dei ricchi e poveri. Se proprio vogliamo dipingerci di tinte verguenza.
A dieci anni il mio walkman nero e azzurro (meglio dire azzurro e nero per ragioni calcistiche) vomitava ritornelli cristina d'avena i nonni ascoltano e tredici anni anni ma che strana età intervallati da inglese che ancora non capivo michael jackson ed inutilià festivalbar.
A sette anni mi hanno iscritta ad un corso di inglese. Restavamo a scuola fino alle cinque e facevo sdraiare il mio fidanzatino thomas per terra camminavo sopra di lui per fargli osservare già troietta mutantdine bianche dipente di animaletti di ogni tipo. Elefantni azzurri ad eccitare il primo maschietto che abbia mai toccato le mie labbra.
Non ricordo dove, non ricordo quando.
Fuga d'amore mano nella mano dall'aula d'inglese per finire in bagno appoggiati al muro ad assaggiare labbra che sapevano di derby all'arancia e tegolini mulino bianco.
Oh. Romantica digressione.
Dodici anni e pomeriggi ignoranti sprecati davanti e rigorosamente davanti all'oratorio in compagnia della compagine più adulta e zarra. Entrare al santissima trinità non era affatto in, bisognava restarsene fuori seduti sui gradini ascoltando cassettine deejay parade e la voce di albertino scandiva pomeriggi e amori che mai sarebbero sbocciati, sbianchetti ed uni posca a scrivere sul muro miotto sei figo e marco mari voglio sposarti.
Marco Mari è si è trasformato in un padre di famiglia triste ed ignorante.
Terza media e ribellione teen. Camicie a quadrettoni a completare il triste ritratto di una me stessa di cui provo vergogna.
Nirvana pearl jam e sete di seattle in una cameretta rosa e lillacheinvoglia prime letture seriose a condire pomeriggi in cui sempre più distante mi trovavo da posizioni ed idee della cricca zarra del quartiere.
Il resto è history.
Il primo punk mainstream si trasformava velocemente in concerti sempre più veloci ed underground. Inutilità tamarre domenticate in eterni pomeriggi di sole e primi sfumacchiamenti in un sempione che sempre resterà l'emblema dei miei primi anni da teenager semi-marcia.
Il resto. ribadisco. è history. La melodia si spegne il punk si tinge di ottimismo e voglia di alzare il culo e diventa hardcore.
Il resto. History.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:51 PM.