SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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sabato, marzo 27, 2004

 
l'allegria totale ha preso il possesso di me.
due serate. due disfatte.
un sonno totale, quel tipo di sonno incommensurabile che ti porta ad uno stato di violenza ed angoscia se non ti getti sul letto appena si chiudono gli occhi e le gambe si fanno stanche.
che la serata di ieri, poi, non è stata una serata di merda. eravamo lì tranquilli, a prendere per il culo questo e quell'altro gruppo e maledire il mancato concerto dei wendigo, solo, in questo weekend adrenalico (con pesanti strascichi che hanno già cessato di farsi sentire, thanx god) sento il bisogno di una serata tranquilla, di quelle amici divano casa tazza di the qualche cd. punto e basta, punto e stop, ma a quanto pare, gli eventi si divertono a fare wall of death con i miei desideri che in un colpo crollano già dalla finestra e tac, si sfracellano al suolo e quindi sonno, sonno bastardo ecco.
non ho bisogno di niente se non un'intero pomeriggio a casa rigorosamente da sola nella vasca da bagno. a morire. nemmeno la forza di alzare il volume. sono fiera di me stessa, comunque. perchè ascolto i darkest hour e a volte anche gli strongarm. e se avessi gli unbroken li metterei su. ma forse no. mavvanculo agli unbroken. non so nemmeno io cos'ho. cosa mi manca. di cosa avrei voglia. se avrei davvero voglia di dormire. se non sia il caso di tornare al bulk anche stasera. se sia il caso di andare a novara. se sia il caso proprio ecco.
la sensazione più strana. quella di stare bene ma avere sonno. stare bene, senza alcun tipo di paranoie pensieri letali mancanze blablabla autostima peraltro abbastanza alta ma un sonno letale. una stanchezza fisica devastante.
mavvaffanculo va.


Miss Ann Thropy bitched about this at 3:21 PM.


venerdì, marzo 26, 2004

 
smokers manca di divanetti. e fin qui. tutti d'accordo.
talmente distrutta che sono riuscita a rovinarmi l'intera serata lamentandomi e sbadigliando.
dopo un allenamento intensivo l limite del letale. ulteriore dose di violenza imperfetta che si disperde contro un sacco. gli oggetti inanimati contano meno di zero. necessito di volti e denti umani.
Grida dalla strada me la sono persa causa pizza.
Durante i minnies stavo dormendo. Gli altri gruppi mi han fatto cagare. Punto e stop.
non che sia andato tutto male. ero semplicemente stanchissima. senza nemmeno riuscire ad interagire nel modo più opportuno.
e poi ti rendi conto di quanto affetto ed abitudine siano capaci di creare un mix davvero letale. di quanto dolce sia la mancanza. lo stare bene. e tutto quello che ne deriva. ah, l'amitié.
lavoro. voglia. zero. preferirei stare a casa a guardarmi un film. qualsiasi. con il video rotto. stare a letto. andare da qualcuno. muovermi o non farlo. entrare nella vasca da bagno e restarci per ore finendo palhaniuk. restarci per ore. con i caliban di sottofondo. e le sigarette nuove. e tre tazze di the al limone caldissimo. ho affogato ogni cosa. adesso sto bene.

Miss Ann Thropy bitched about this at 9:14 AM.


giovedì, marzo 25, 2004

 
uno dei tanti modi di toccare il fondo per poi recuperare la forza di rialzarsi in piedi. o in ginocchio, che fa lo stesso, data la continua precarietà della mia autostima.
uno dei tanti modi.
il modo più dolce.
alla meno peggio, considerando la quantità di dolcezza che posso meritarmi.
una briciola.
ma non è niente di nuovo.
parole sprecate. decido di armarmi di pathos fino in fondo e riesco persino a farti ascoltare i vandals.
notte fonda. e non sto nemmeno così male.
pathos come patetica.
un pathos adolescenziale. al solito. fin qui, nulla di nuovo.
e sono d'altronde gesti già visti, monosillabi già ascoltati, paure che ancora una volta mi ritrovo a dover affrontare, raccomandazioni che fingerò di ascoltare di nuovo, un sorriso stupido, la faccia pulita. sono organi infranti.
da svegliarsi la mattina e non sentire più niente. non essere capaci di regalarsi nemmeno un minuto di urla e violenza e c'è solamente silenzio e le canzoni si ripetono, le sigarette si susseguono. roba da non sentire più niente.
roba da non fidarsi mai più. di me. di te. di nessun altro. delle voci e degli incoraggiamenti. dei piccoli segni del cazzo. della matematica, che uno più uno non fa mai due, sempre tre, e sempre in negativo.
tutti qui fuori sembrano godere degli stabili principi della matematica.
solamente uno scalino. ieri notte. verso l'alto e verso il basso. entrambe le direzioni potrebbero andare bene. quanto vorrei essere nata coraggiosa. quanto vorrei potermi armare dell'estremo coraggio. quanto vorrei giacere a terra inerte. quanto vorrei essere capace di puntarmi la forbice alla gola e affondarla con forza. quanto vorrei saperlo fare. e potermi vedere. e piangere nell'ultimo istante.
che non sei tu.
è l'intera situazione. una trottola. una briciola. spazzata via. al solito. al solito. niente di nuovo, nulla di nuovo. e tagli e dolore e lacrime preconfezionate. non c'è creatività in quello che sento. in quello che riesco ad ottenere.
potermi sedere a terra e restare lì per sempre. quanto vorrei. essere sola. non avere nessuno. nessuna telefonata. nessuna parola. solo silenzio. tra i decibel altissimi. vetro infrangibile. osservare l'esterno non vista. dietro una cortina.
osservare senza capire. capire e non fare niente.
l'impulsività non provoca maggior danno, l'impulsività tronca di netto il troppo sentire.
è bianco o nero. e una volta che lo sai nemmeno ti mangi le mani. ti sdrai sul letto fumi e basta. nessun rimorso di coscienza.
maggiore il tempo a disposizione per prepararmi una nuova trappola
perchè io no.
perchè io no.
perchè io no.
pensateci. e non chiedetemi niente.
archiviate questi otto mesi. gettateli via. fate finta di non averli mai vissuti. fate finta che non via abbia mai detto niente. che non ci sia nulla di strano. non chiedetemi nulla. vale per tutti. niente. nessun sorriso. nessuna parola di circostanza. nessun incoraggiamento. nessuna carezza. nessun bacio del cazzo. nessun messaggio. nessuna mail. nessun riguardo. fate. finta. di. non. avermi. mai. sentito. dire. che.
perchè io non l'ho detto. e se anche l'avessi detto, cari miei, stavo mentendo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:41 AM.


mercoledì, marzo 24, 2004

 
ti svegli ti accorgi che il sole ancora esiste alla faccia tua e decidi di voler leggere survivor. abbandonando ogni altra cosa.
e la modalità attivata è radicalmente rosa.
nel suo significato peggiore.
rodersi. uno stomaco in microfibra.
un detersivo adatto, quello che ci vorrebbe.
quindi te lo scrivo qui. smettila. adesso basta. non lo vedi? basta.
e per salvarmi il novantanove per cento della gironata che ancora mi resta decido di accantonare ogni altro ascolto e darmi alle musichette per signorine. quelle che ne usciranno vincenti in ogni caso. quelle che sono sicure di potercela fare per quanto dura sia. quelle che ancheggiando a dodici centrimetri da terra rasentano la perfezione.
adesso basta. questo è un altro punto che metto. un punto fermo. farai quello che dico. e ti conviene ascoltare, stavolta.

Miss Ann Thropy bitched about this at 9:05 AM.

 
modalità. tacco dodici.
modalità. viodio.
modalità. arsenale e testa alta, i codini tenuti fuori dal cappuccio tuff.
modalità. tacco dodici ribadisco nuovamente.
ogni sasso divelto. un manuale che ti insegni a camminare senza guardare a terra e aggirare ogni merda di cane.
senza incollare le suole della scarpe alle cicche sputate per terra con astio.
ogni sasso. lo raccolgo e lo getto via. lontano. senza aggirare nulla. le armi. tirarle fuori. l'arsenale. nasconderlo nella borsetta tra il rossetto e il lettore cd.
modalità. viodio.
modalità. lasciatemi stare.
modalità. maledetto il giorno.
modalità. tacco dodici e cuore nero.
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:08 AM.


martedì, marzo 23, 2004

 
nello zaino.
un arsenale.
al gran completo.
la strage di massa perfetta.
calcolata sotto ogni aspetto possibile.
un arsenale.
da fare invidia.
da far rabbrividire.
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:30 PM.