domenica, febbraio 29, 2004
Ore tredici e quindici.
Cucina.
La catastrofe.
Mi è letteralmente scoppiata in faccia una lattina di zuppa di fagioli knorr.
Ha fatto pum e mi è esplosa in faccia. Tutta la zuppa sparsa sulla felpa azzurra (appena lavata).
Io ho maledetto prima unabomber e poi il galli davanti a casa mia, che certi prodotti scaduti non dovrebbe venderli.
Mia madre mi ha subito tartassato con le sue spiegazioni fisico-scientifiche.
E io mi sono messa a fare una scenata degna di una dodicenne isterica.
Mi sono messa a piangere e ad urlare per la casa, lamentandomi del fatto che ero appena scampata alla morte.
E la finestra era aperta. E tutto il cortile ha avuto modo di assistere ai miei drammi interiori e alle vicende lara vs lattina di fagioli.
Diocane che figura di merda.
Tutta colpa della dieta, che una dieta seria non permetterebbe di mangiare 100 grammi di zuppa di fagioli la domenica mattina.
Dico io.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:30 PM.
sabato, febbraio 28, 2004
ma soprattutto, mò c'abbiamo pure questo nuovo progetto.
Laboratorio di vizi pettegolezzi astio e tazze di the virtuali.
Con il grembiulino nero.
E quindi.
http://conciergerie.splinder.it/
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:47 PM.
Dieci anni fa non mi ero resa conto che il bambino che appare nei gremlins è in realtà lo stesso mouth dei goonies.
non vorrei sbagliarmi ma la voce mi sembrava quella di chunk.
Imbarazzante rendersi conto di come l'aggettivo "sballo" fosse in auge in quegli anni.
Fortuna che ero troppo piccola per approffittare appieno di quella moda. Fortuna che avevo meno di dieci anni, quando uscirono i gremlins.
Avevo anche il libro. Ma i pupazzetti no. E non so nemmeno se siano mai esistiti, ma sicuramente, in amerega da qualche parte li avranno pur fabbricati.
E un paio di settimane fa ho rivisto (e finalmente registrato, yeah) bella in rosa.
Bella in rosa spacca, e mi chiedo come faccia certa gente a non conoscere un film di tale spessore.
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:51 PM.
I gremlins, cazzo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:03 PM.
venerdì, febbraio 27, 2004
Il regalo (primo e unico) della giornata di ieri è stato spingere l'epilogo di una lunga discussione proprio dove io volevo che arrivasse.
E così mi sono ritrovata con il torto dentro e il sorriso smagliante. fuori.
Sono bastate due moine, la voce quasi rotta dal pianto e lo sfoggio della nera parola. depressione.
Una forte dose di affetto dall'altro lato del filo è altrettanto necessaria.
Il lievito delle torte che sono impossibilitata a mangiare.
Le tue menzogne sono la mia ninnananna preferita.
E così ho dormito, alla fine.
Il torto dentro.
Mentitemi.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:16 PM.
mercoledì, febbraio 25, 2004
E c'erano tempi in cui riuscivo a passare divertenti pomeriggi accasciata sul cesso la testa apppoggiata contro la tazza di colore blu (e prima ancora bianco, quello era il colore del copritazza durante la mia adolescenza) e mi divertivo a contare i conati di vomito nel fallimentare tentativo di esorcizzare timori ansie frustrazioni e stordimenti con quei colpi di stomaco.
La scatolina di latta rossa e oro contenteva un paio di confezioni di lamette gillette color metallizzato, ed infierire sulla mia stessa pelle più volte lacerata nel profondo era un passatempo niente male.
Sul quadernone a righe di quinta viola, quelle senza i margini, segnavo metodicamente ogni singolo atomo ingerito durante la giornata, tra parentesi le noccioline, i morsi di focaccia e intere fettine di carne che riuscivo a vomitare.
tenendo il quaderno al contrario potevi leggere la tabella delle calorie delle cibarie che più frequentemente ingerivo.
E lo lasciavo lì in sala, alla mercè del popolo, perchè i familiari e affini potessero farne buon uso.
E in seguito il mio essere lunatica e i miei facili sbadigli mi hanno spinto ad abbandonare anche quei simpatici passatempi, era così semplice poter incolpare un unico nome, un nome medico, qualcosa per cui soffrire, un'entità che potesse essere quasi palpabile.
Hush hush.
E adesso restano solamente sporadiche carezze metalliche, e nemmeno quelle bastano, riesco ad avere paura persino dell'attimo a venire.
E' divertente avere a che fare con continui rimproveri e mani che accarezzano e battute aspre, domande infami e una sottile ironia.
Ma non mi diverto più. La sensazione di catarsi è scivolata via piano piano e mi chiedo cosa ci faccia ancora qui con questa nuova scatolina rosa appoggiata alle ginocchia.
Che tanto nessuno si interessa.
O meglio, nessuno ha ancora la facoltà di afferrami e cancellarmi.
E ridisegnarmi. In modo perfetto.
Come una bambola di porcellana.
Una fottuta bambola di porcellana con gli occhioni chiari e le gote rosso fuoco. I lunghi capelli neri, lisci, lasciati cadere morbidi sopra le spalle.
Le unghie curate e la pelle perfetta.
E una bocca cucita.
Incapace di proferire alcun verbo o formulare il benchè minimo pensiero.
Che a me, di quello che siete voi non me ne sbatte un cazzo.
Solo di quello che potrei essere, e non sono, e adesso, chiamatemi ancora una volta, e venitemi a dire che piano piano riuscirò a trovare una cazzo di riva.
Io vedo solo acqua. Ma non ho nemmeno un cazzo di masso da legarmi al collo.
Something to die for.
Vi chiuderò la porta in faccia.
Voi e le vostre isole felici e le parole di benvenuto e le mani calde e il conforto lilla milka.
Io mi bevo i miei due litri di acqua al giorno e mi diverto a mangiare poco.
Che tanto me la sono sempre presa nel culo e le cose non cambieranno mai, cari i miei figli di puttana.
E allora io continuo il mio gira la moda personale, il cappuccio è sempre tenuto abbassato sugli occhi sui miei vestiti, io e le microgonne da troia all'ultimo stadio e i miei tacchi senza senso.
E anche io ho un mio ruolo.
Il ruolo di colei che indossa le fascette e cammina per milano con zarra supremazia.
E le urla violente nelle orecchie le urla violente alla fin fine quello che sono e quello che non riesco a darvi è solamente una briciola.
Solamente tutto quello che sono dietro una cazzo di patina.
Ma per essere dolce e carina e calda e smielata e morbida devi essere figa.
E allora io gioco a fare la tuff.
Ma i punti fragola sulla mia personale tessera restano invariati.
Ed è un numero negativo.
Statene fuori, e state attenti.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:59 PM.
dev'esserci un errore di stampa nel titolo dell'ultimo cd dei face the fact.
perchè sono morti davvero e sepolti pure, senza alcun brandello di carne addosso.
completamente sviscerati.
won't you play a little game just come and dance the march of death
with us
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:27 PM.
feic
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:59 PM.
Ma secondo voi, lovecraft, è vègan?
Io e le mie mossette del cazzo.
All'inferno now now
Bang bang that awful sound.
Di sicuro non starò qui a scrivere all'infinito.
E l'unica cosa certa è che quest'anno il sud sta perdendo colpi.
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:22 AM.
I was five and he was six
We rode on horses made of sticks
He wore black and I wore white
He could always win the fight
Bang bang he shot me down
Bang bang I hit the ground
Bang bang that awful sound
Bang bang my baby shot me down
Seasons came and changed the time
When I grew up, I called him mine
He would always laugh and say
Remember when we used to play
Bang bang I shot you down
Bang bang you hit the ground
Bang bang that awful sound
Bang bang I used to shoot you down
The music played and people sang
And just for me the church bells rang
Now he's gone I don't know why
And till this day some times I cry
He didn't even say goodbye
He didn't take the time to lie
Bang bang he shot me down
Bang bang I hit the ground
Bang bang that awful sound
Bang bang my baby shot me down
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:14 AM.
lunedì, febbraio 23, 2004
tornare a casa dopo un'ora di mazzate e addominali e trovare polenta e brasato è una delle giuoie della vita.
La dieta sarà obbligata ad aspettare, chiaramente.
Che qui, non si tratta mica di mancanza di forza di volontà.
E' questione di essere stupidi o meno.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:24 PM.