SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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sabato, gennaio 10, 2004

 
Il mio post soirée (post ha qui una valenza doppia e ambigua, sottigliezza da non sottovalutare, tanto per fare quella che ne sa, e io modestamente ne so, lasciatemi perlomeno questo, dato che il buongusto e la faccia li ho persi da qualche parte durante la serata) è un intricato rincorrersi di situazioni intrecci colpa difetti destini motivazioni date e non date parole pronunciate con aria di sufficienza occhi stanchi sensi di (mi ripeterò) colpa domande (il giusto) risposte (qui meno).
non starò qui a fare la cronistoria della serata e delle delusioni che essa ha portato (in uno specifico campo che non starò qui a precisare) e non starò nemmeno qui ad inventarmi sentimenti di plastica ed estrema violenza.
La camuffa è durata sin troppo.
La sincerità esige un suo prezzo, e il prezzo in questo caso consiste nel ghiacciarsi il culo su degli scalini e lasciare che la faccia ti cada a terra totalmente, afferrare delle parole confuse a caso e gettartele in faccia.
E non trovare più mani disposte ad afferrare il tuo viso da terra e riappoggiarlo con gentilezza nel loco che più gli è consono, sono invece mani che ti salutano, quasi da lontano, e chi si è visto si è visto.
E tu resti lì e il tuo culo perfetto si ghiaccia, nuovamente e lo senti di meno e poi di meno e poi ancora meno e ti alzi e la tua serata può finalmente avere inizio.
Concorso di colpa o responsabilità mia, che io abbia rovinato le cose con un estremo freddore creato ad arte e una maschera (sempre quella, sempre tuff, ah) costantemente appoggiata al viso o che le cose sarebbero sfociate inevitabilmente in questo, non ha importanza, i dubbi restano ma non voglio sentire altro, in questo momento, quello che c'era da dire è forse stato detto, nel modo non più appropriato e con fretta e rigore, vero.
Ma in fondo, il senso è quello.
One more thing.
Vero è fino ad un certo punto. Una sorta di maschera, e quello è vero, ma non sono uno zuccherino, qualsiasi cosa tu possa ormai pensare, e, numero due, ci sono sfoghi emotivi estremi che comunque preferisco tenere fuori dalla mia portata e dal mio piccolo mondo gelido.
Tiepido quanto basta, pour moi.
Del resto, le mani ghiacciate e le magliette con le maniche corte in inverno sono concezioni e provvedimenti relativi.
Quindi pentita sì, zuccherino no.
E l'altra cosa è talmente laida da scriversi, nuovamente io ribadisco il concetto che vorrei che tu fossi qui.
E adesso a fare in culo tutti, di grazia, che miss violenza se ne va a dormire.


Miss Ann Thropy bitched about this at 4:08 AM.


venerdì, gennaio 09, 2004

 
Il mestiere più antico del mondo non morirà mai.
Il brivido caldo nasce da un continuo importunare e molestare l'ALTRO, afferrare la mano impropria e trascinarsela su su un maio di coscie morbide al punto giusto, lasciare che le dita del giovine ormai inebriato dal troppo sentire ti accarezzino per un paio d'ore.
Questo vuoi?
E' questo che vuoi?
Stai attenta.
Io sono sempre lì, attenta ad ogni mossa.
Non sarà per niente facile, per te, afferrare, inebriare e vincere.

Alla fine è deciso, questa sera, a meno di inconvenienti e stress dell'ultimo minuto, minnies.
E domani, minnies di nuovo.
Senza barcollare, si intende. Sono mica così pratica, coi tacchi e i pantaloni che cadono sotto.


Miss Ann Thropy bitched about this at 7:00 PM.


giovedì, gennaio 08, 2004

 
Per una manciata di minuti ho temuto che dogville fosse in realtà il verbo di gesù fatto film.
E poi la fine e gli applausi e i discorsi e tutto il resto.
Lars von trier al mio cospetto, subito.
Night chatting.

Wish I could say I miss you without feeling dumb.


Miss Ann Thropy bitched about this at 2:32 AM.


martedì, gennaio 06, 2004

 
Le serate da posto sbagliato al momento sbagliato.
Vado incontro alla disfatta, solo per fumare sigarette e non sentire più la mia stessa voce per altri cinque minuti.
e ogni singola cosa si somma, mattoncino dopo mattoncino, le giuste parole non arrivano a destinazione e il muro di cinta che separarà il mio giardino da quello altrui sta per essere completato.
o, meglio, manca solamente il fiocco rosso e qualcuno che lo tagli in due. Inaugurazione della definitva misantropia, della definitiva perdita della speranza.
Thanx for not being here.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:15 PM.

 
La quantità di dolce ingurgitato ha inibito la mia predisposizione alla violenza e ad ogni tipo di vendetta, destinata comunque ad un fallimento precoce.
Del resto, ogni qualsiasi cosa fatta malvolentieri, storcendo il naso, è destinata ad autoabortirsi e schiantarsi al suolo, senza nemmeno una lacrima, un rammarico, un qualsiasi sentimento reale, che sia lontano al mondo della plastica.
Un cuore al sapore di colorante artificiale.
C'è questa canzone dei most precious blood, per l'esattezza la numero cinque che, che, nel suo non essere attinente alla mia condizione attuale serba questa manciata di parole che mi si sfracellano in faccia. energiche e reali. e patetiche quanto basta.
rappresentano uno squallore che abbiamo entrambi deciso di superare.
Adesso la recherche. O ulteriore abbruttimento.
Si dice che tutto capita quando meno te l'aspetti.
Un cazzo, proprio.
Finezze.
Miss Ann Thropy bitched about this at 5:41 PM.

 
e faceva freddo con al finestra aperta riascoltanto le migliori parole che si possano ascoltare, la canzone numero uno, e la numero due di un cd, a caso, gettando altri cd mai ascoltati, il meglio del meglio, dritti di filato nella spazzatura, pressando bene, in modo che cadessero giù in fondo, e io non li potessi più vedere.
Che poi, l'importante è tornare indietro e farsi guidare dalla voce della coscienza, che ti delucida su quanto siano infantili e vittimistici certi atteggiamenti di solitaria vendetta.
E ritiri fuori tutto, ripondi il suddetto cd tra gli altri, che tanto, non lo ascolterai mai, come mai l'hai fatto in precedenza.
Ed è straordinario come le migliori espressioni possano essere partorite nei momenti più impensati, quando pensi di non poter sentire più nulla e invece trac, scrivo scrivo, perchè ancora una volta hai finito frasi altrui.
componendole e scomponendole a tuo piacimento, senza alcun vezzo, solo, il tentativo di accorgiare i tempi, di palesare quello che già si sentiva nell'aria, da giorni e mesi e settimane.
Che le scuole media sono lontane, non ho alcuna voglia di aprire la porta e farmi maneggiare e richiuderla qualche ora dopo, era giunta l'ora di chiedere e dare spiegazioni, seppur virtuali, spiegazioni sommarie e di pongo, perchè tra il non sentire nulla e bagnarsi per poco è forse meglio tollerare periodi di aridità vaginale aspettando il giusto momento in cui si sentirà tanto, altrimenti detto, il momento in cui quella soglia sarà varcata da qualcuno con cui possa parlare senza annoiarmi dopo cinque minuti, qualcuno con un intelletto adeguatamente sviluppato.
E non credere, e dato che stai leggendo io parlo a te, senza sotterfugi del cazzo, che io sti qui a raccontare stronzate, racconto semplicemente quello che forse sarebbe stato troppo squallido dirti.
Un perpetuare situazioni che non porteranno a nulla, perchè nè te ne io lo vogliamo.
E non scopare per non scopare, tanto vale non fare sesso proprio, nemmeno i paciughini del cazzo, tanto vale aspettare, ancora una volta, e lasciare che la confusione mentale si plachi, una volta per tutte.
perchè non è mica semplice, combattare con la parte più saggia di te, che sa che è stato tutto fatto per il meglio, perchè nè lei nè lui erano convinti, e la parte invece più drammatica, quella teatrale, quella adolescenziale come pochi che forse, tolte le maschere da tuff girl (perchè si dice tuff girl, ti insegno, girl è ragazza, guy e ragazzo, e a quanto mi ricordo io non nascondo nulla di duro nè di lungo nè di maschile all'interno del mio tanga metal), che forse avrebbe voluto mioddio provarci, ok, provarci e adesso se ne dispiace forse,
io quella parte lagnosa la caccio via a calci come tutte le cose che non ci siamo mai dati, i biscotti plamon degli inizi (inizi di cosa, inizi di una pantomima durata fin troppo) che sono stati frantumati dalla sottoscritta che non gradiva le continue (false, pretenziose, di plastica) attenzioni, messaggi, squilli, infantili gesti da cavaliere demodé, caccio via le musichette del cazzo, le paroline, le gite al cimitero monumentale sotto la pioggia, gli ingredienti vegan, le menate, gli squilli alle sei di mattina e le due squallide parole scambiate di fronte al resto del mondo, un paio di ciao disinteressati e la voglia non voglia di trascinarti fuori e starmene lì con te, ignorarti per il resto della serata o pugnalarti in mezzo al pit per il fastidio che mi arrecava la tua presenza.
solo per chiarirti che io sono tutto, sono colei a cui sei mancato, in questi giorni, colei che si addormentava alle volte pensando a te (e adesso le mie amiche che sempre mi spronano ad essere cattiva ed insensibile possono anche dire e ridire, ma quello che è scritto è scritto e non si cancella, e dovrei ascoltarle di più lo so, e vaffanculo alle mie lagne), ma sono anche colei che tira un sospiro di sollievo, all'idea che il nulla sia terminato, colei che getta via la tua imago a calci nel culo.
Un culettino piccolo, gradevole, persino.
E' stato divertente prederci per il culo a vicenda, ma adesso basta, pensa quello che vuoi di me, io la chiave dei miei pensieri te la sto dando, ma devi leggere tra le righe. o forse no, forse è tutto scritto qui. forse non è nemmeno scritto e per rispetto altrui non rivelo nulla.
del resto, non potresti capire. e non ti rendi nemmeno conto del perchè.
ma io, e voi, lo sappiamo, lo sappiamo ben bene.

THE LAST PRESENT YOU GAVE ME,
ROTTING IN A SILVER BOX.
INSECURITY.

ps.
prova a dire solo una parola, contro di me, ad aumentare i pettegolezzi, spargere in giro le tue cazzo di leggende con la tua crew del cazzo e ti distruggo.
fisicamente parlando, si intende.

distinti saluti,
vaiolens
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:58 AM.


lunedì, gennaio 05, 2004

 
seems as if i dont get the difference between caring and not
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:54 PM.

 
Considerazione numero tre. Cose che non posso scrivere, eppure un pizzico di chiarimento è tutto quello di cui avrei bisogno.
Che poi, un bisogno relativo, non sta tratta di esigenza, solo, un tassello in più che fa sempre piacere ricevere.
O crearsi, come in questo caso. Un caso in cui il chiarimento non è atteso dall'esterno, non si tratta di congelarsi il culo seduti sotto ad un portione parlando per ore, nè abbassare il volume dello stereo pronti a ricevere la telefonata più azzeccata, tanto agognata...
Devo promuovere o bocciare.
Di questo si tratta. O rimandare. Riporre un minimo di fiducia nell'impegno altrui e destinarlo ad un successivo esame.

Adesso. Pizza. Scongelamento mani. E scelta del film adatto all'occasione.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:29 AM.

 
Perchè ancora non credi che sarei in grado di farlo, che la conformazione fisica si nullifica di fronta a tanta passione e tanta buona volontà.
Il vostro continuo svalutarmi ha smesso di interferire con i miei malumori, lo uso come gradino, centrimetri in più per innalzarmi quanto basta. e guardare oltre.

Miss Ann Thropy bitched about this at 2:24 AM.

 
Scordatevi che io possa fare la simpatica a comando,
trasformarmi nel prototipo della brava ragazza in grado di divertire, ammaliare con fare timido e accogliere ogni vostra battuta con un sorriso stampato sulla faccia, fake quanto basta.
Soprattutto, non chiedetemelo in presenza di donzelle che pretendono di essere ubriache di onniscienza.
Voglio essere trattata come la più perfetta delle regine.
In mancanza, mi rinchiuderò nel mio solito reame, (dis)abitato unicamente da me, myself and I.

just follow me on the darker side of the street.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:10 AM.