SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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domenica, gennaio 04, 2004

 
La plebaglia il venerdì sera richiede a gran voce il lusso di fabbrica.
Accontentiamoli.
Maglioni optical e minigonne a cingere fianchi eccessivamente procaci.
Stivali elasticizzati da mercato rionale.
Io sono per il kitsch estremo, non uno scoprirsi tanto per fare.
Stivaloni in vinile lucidissimi che stringono le coscie fino all'ultimo. Altissimi. Chiusura lampo metallizzata.
Ma sono troppo bassa. E ci navigherei dentro. Io, instabile sul tacco dodici.
Tanga metal d'ordinanza.
Wonderbra e finzione totale.
Orsù giocate giocate giovani donne giocate giocate.

Finisco i soldi nel cellu e arrivate all'atm con due ore di ritardo constatiamo che gli altri si sono ormai dileguati nella notte.
E' la morte della mia serata.
Ore: 1.20


Miss Ann Thropy bitched about this at 2:49 AM.


sabato, gennaio 03, 2004

 
"But if my life is for rent and I don't learn to buy
Well I deserve nothing more than I get
Cos nothing I have is truly mine"

Se ciò che conta alla fin fine sia più la durata del tempo passato insieme o l'intensità provata nel ritrovarsi a parlare ancora oggi, a distanza di anni, senza più nulla di significante da dirsi.
E sognare squallidi regali natalizi che non ci siamo scambiati.
Un periodo, chissà, divergenze di opinioni, ambizioni e stili di vita che non solo non coincidono, ma non riescono nemmeno a trovare uno sprono, un appoggio, briciole di empatia dall'altra parte.
Tutto quello che una volta era reciproco sta piano piano venendo meno, e chiedersi se ancora vale la pena, ritrovarsi e illudersi ancora una volta di interessarsi a vicenda, lo sento più che legittimo.
Una costante, negli ultimi anni. Reagire male. Abbandonare. Lasciare che il silenzio riempia gli spazi tra il tassello della memoria e quello del futuro.
Codarda, perchè tu non leggi quello che scrivo, e di prenderti in disparte per confessarti tutto non ho nè il tempo, nè la voglia, nè il coraggio, in fondo.
Perchè non esiste dialogo, con te.
Non esiste parola che tu possa accettare senza tirare in mezzo qualche scusa lavorativa, presenze di fidanzati che richiedono troppa attenzione, e ancora, il mio essere viziata, e non voler crescere mai.




Miss Ann Thropy bitched about this at 5:12 PM.


mercoledì, dicembre 31, 2003

 
Non chiedetemi alcun tipo di ordine nè posizione. perchè non c'è.
Tutto dipende dal momento. Cose che ho ascoltato poco sono magari le migliori.
C'è un solo numero uno, e sono, manco a dirlo, gli shai hulud, dal primo all'ultimo pezzo. Poche cose stanno fuori.
RED ROSES FOR A BLUE LADY, MORDA, WENDIGO, MINNIES, PHP, FATA, POISON THE WELL (tutto tranne l'ultimo) THURSDAY, MAX REBO KIDS, UNDYING E ZAO (cose dell'ultimo minuto), BLINK 182, SHUTDOWN, SKYCAMEFALLING, LETTERS TO CLEO, SMASHING PUMPKINS.

E giusto per finire in bellezza, i libri migliori che ho letto quest'anno:
il diario intimo di sally mara, fight club, la recherche, la boutique del mistero, lazzaro vieni fuori e io non io neanche lui, giap, i libri su rennes le chateau, baudolino e il mio manuale di misantropia, questo è fuori da ogni dubbio.

Chiamerò le persone più sbagliate, lo so, è fuori da ogni dubbio.

Miss Ann Thropy bitched about this at 4:58 PM.

 
Breve post smielato sugli andazzi del duemila e tre.
Che tornerei indietro per riviverlo, in ogni suo momento, anche adesso, su due piedi, catapultatemi in uno qualsiasi dei giorni dal tanto sentire e potrei essere felice.
Come sia possibile mutare/maturare in un solo anno sembra essere roba da fantascienza di seconda mano, considerazioni new age poco credibili per ogni interlocutore, fatto sta che proprio questo è il punto, le poche secchiate d'acqua gelida che ho preso quest'anno mi sono entrare dentro, mi hanno raffreddato il cuore al punto giusto.
Abbandonare, o meglio, accantonare in un angolo aspettando la giusta occasione la solita aria da melodramma adolescenziale.
Lacrime che non scorrono da mesi, cuoricini disegnati in rosa appartengono al passato e non sono più in grado, non voglio essere più in grado di dare tutta me stessa per per persone e situazioni che non meritano il minimo sbattimento.
Prima era un costante sforzo, un continuo lacerarsi l'animo e rileggersi ogni mattina i propositi per vivere serenamente, dimentica di affanni e affronti...e adesso...adesso non esiste nemmeno l'affanno, la lezione mi è entrata in testa, ho imparato e vivo secondo i precetti migliori in questo campo.
Ho abbadonato quello che stavo scrivendo, personaggi cartacei dal cuore poco tenero, disegnati solamente a metà hanno smesso di vivere le loro avventure e piano piano mi sono entrati dentro.
Sono bastati pochi giorni.
E' bastato un boccone amaro di sushi, una sera di inizio estate.
E' bastato capire che tutti i miei sforzi erano stati vani, e non sarei più stata male, non così tanto, in una situazione in cui i sentimenti così violenti viaggiano in un'unica direzione.
L'ambivalenza e l'essere corrisposti sono diventati l'unica ragione sufficiente per farmi smuovere dal mio regno dell'indifferenza.
Che non significa non essere più in grado di dare niente a nessuno, non è un sinonimo di egoismo e indifferenza.
Solo, restare in piedi alle cinque di mattina sanguinando davanti alla finestra aspettando il principe azzurro sono cose per pochi, che a poche anime devono essere concesse.
Solo, se non mi chiami per due mesi e non rispondi ai miei messaggi, il tuo nome verrà cancellato dalla rubrica, o, ti ripagherò, nella più totale indifferenza con la stessa identica moneta. Di infimo valore. Una patacca.
Che se non riusciamo più a parlare di quello che ci passa per la testa, se non riesci più a condividere i miei sogni e le mie idee di partire per un weekend tedesco alla ricerca di quello che è andato perduto, non le degni della minima attenzione, watch out, non passerò più il mio tempo sdraiata su un letto a domandarmi il perchè del gelo che si è creato. Semplicemente, ci saranno due messaggi all'anno, natale e compleanno e punto e stop.
E' arrivata l'ora, di accantonare rapporti di plastica e curarsi di quelli per cui senti veramente qualcosa.
Starti dietro per mesi. Quando eri all'ospedale. Quando ne sei uscita. Telefonarti ogni due giorni. Prestarti i miei libri preferiti. E poi trac, arriva il fidanzato biondo dagli occhi azzurri, il principe azzurro emo al punto giusto e io, rifilata nel dimenticatoio.
Sembrano parole cariche di egoismo e voglia di vendicarsi su un pezzo di carta virtuale.
No, solo, questa volta ho imparato a reagire nel migliore dei modi, senza nemmeno sbattersi troppo. Senza nemmeno rifletterci, senza inutili promesse e speranze di indurire il cuore.
La fine di marzo.
E ti voglio un gran bene. Ti voglio un gran bene nonostante non ti potessi sopportare, i giorni successivi, mi sono infilata in storie senza senso, romance easy per scappare dalla tua ossessione.
Se penso a quello che provavo per te.
Del resto, tutto cambia, e adesso, resta il fatto che sei tra le persone più importanti che io abbia mai conosciuto, voglio che tu sappia.
E vorrei solamente vedderti di più, ma tra un impegno e un po di pigrizia non siamo più riusciti a scambiare quattro chiacchiere notturne o diurne come si deve.
E poi mille altre cose, oltre all'indipendenza emotiva.
L'interrail e il belgio, le due notti al three ducks, bruxelles prima e seconda sessione, matt, quella canzone dei morda, i fagioli alle quattro di notte e poi ancora i poison the well e il cuba libre, il giorno in cui ho capito che no, non mi stava sul cazzo, solo, avevo una pessima opinione di lui, e la ciccia che lo sa che le voglio bene, e vedervi ricongiunte dopo le molteplici faide e pettegolezzi e muri di berlino che avevate eretto tra di voi, anche questo è stato bello, e poi le nottate con i soci, e il sud prima di trasformarsi in un'alcova di nostalgici degli anni ottanta dallo stivale bianco e gli orecchini enormi (che alcune sere l'ambiente modaiolo rende tutto così insopportabile) e poi rivedere thomas, e anais, e il belgio sessione due nonostante la fortuna non abbia giocato esattamente a mio favore, e ancora, le collane di caramelle, e poi ancora il sushi, e canzoni nuove, e i wendigo la sera della finale di champions league, e poi le semifinali di champions allo stadio, e poi ancora la francese a kick, e ancora il cinese e blablabla, le decisioni più o meno prese, e i pomeriggi sudati d'agosto e incontrare il benza dal galli e si si siamo venuti a vivere qui, e l'inizio dell'estate, uno dei migliori ricordi.
Boh. Un po' di roba.
Mi perdono da sola per il quantitativo di roba sdolicinata al punto giusto che ho tirato fuori.
Si dice che gli anni si alternino. Dovrebbe toccarmi un anno di merda, secondo la tradizione.
Mille cose non sono ancora a posto nè mai lo saranno. E il metallo è sempre lì a portata di mano, un po più distante, magari, un po' impolverato.

Buttiamoci anche una definitiva playlist e per oggi ho finito.
(dopo. vado a pensarci su.)

Miss Ann Thropy bitched about this at 4:33 PM.

 
Ho già messo in chiaro le cose con la mia famiglia.
Se, e dico se, nelle prossime ore dovessero sparire oggetti non precisati dai miei cassetti, dalle mie mensole, dal mio armadio e dalla mia scrivania (in mia assenza) metterò su un casino che non se ne sa niente.
Chiaro, no?
Non ho tuttavia precisato di quale casino si tratti.
La vendetta consisterà precisamente nel tirare fuori ogni loro oggetto, libro, ciddì, svuotare mensole e cassetti, armadi, librerie, accatastare il tutto al centro della sala, fracassare il tutto con una mazza da baseball che mi farò prestare da qualche anima buona e versare tonnellate di acqua e candeggina e zucchero a velo come tocco finale.
Preparare la valigia e sparire in un luogo non meglio precisato.
Sia ben chiaro.
Se al mio ritorno non troverò anche il più piccolo insignificante bigliettino, trac, questo sarà il mio regalo di natale per tutti voi, miei cari.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:01 PM.

 
Internet: è Kazaa la parola più cercata del 2003

Non ci credo nemmeno se lo vedo.
Tira più il porno o un ciddì masterizzato? Facciamo i seri.
Lo sappiamo e io e voi qual'è la parola più cercata.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:14 PM.


martedì, dicembre 30, 2003

 
E sono sempre segreti e sono sempre bugie.
L'ennesimo tentativo di mascherare, occultare, celare, dipingere con coloro più sporchi o tenui a seconda dell'interlocutore.
Esigere discussioni e casuali parole che possano esprimere il vero, parole che siano ritratti e non caricature, nessun quadro simbolista, nessun et in arcadia ego nella mia stanza.
Solo briciole di verità, per poche che siano, solo, riuscirei a sentirmi quantomeno adatta.
Nobilitatemi.
E, non ottenendo alcun riscontro, senza vergogna appoggio sul mio stesso capo una corona e di oro e di spine e mi autocelebro monarca assoluto di ogni mio momento fittizio.
Mi autocelebro.
Algida regina appollaiata su un trono di apatia.
Paladina della frigidità.
Pulzella dimentica di dio.

Sono bastate poche secchiate d'acqua gelida per cambiare colore.
Micromachine.
Mi sto trasformando in quello che bramavo, un cervello, due gambe ancora magre e un cuore gelido.
Quello che avevo creato, l'ho lasciato morire. L'ho fatto mio.





Miss Ann Thropy bitched about this at 8:29 PM.

 
Le disavventure della virtù,
ovvero,
come dei virtuosi blocchi partoriti dal mio infantilissimo ego finiscano per condurre sulla strada dell'autodistruzione.

Un'ulteriore chiarimento sarebbe superfluo (e non INUTILE, tanto per ribadire un concetto esposto qualche commento più sotto)

Perchè allontanandomi quel che basta dal campo visivo, calze bagnate o meno chi comanda sono io, io e basta, è giunta l'ora di zittire gli sproloqui di una coscienza noiosa e assillanti richiami che provengono dall'esterno.
L'esasperante voce di una iena che sembra non tacere mai.
L'unico modo per allontanarsi dalla strada dell'autodistruzione è afferrare il coraggio tra le mani e rendersi responsabili di ogni passo, movimento, scelta.
Le mie radici malsane si sono spinte fin troppo in là su un piano orizzontale vizioso e impuro, è giunto il fatidico momento di farne un bel gomitolo e riposizionarle esattamente sotto di me.
Perchè qui comando solamente io, quindi ti/vi conviene cominciare a crederci.
E ubbidire.
La giusta dose di attenzione.
Io ti ho avvisato.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:51 PM.

 
Mi sono persa brazil, e mi girano le balle.
Prosciutto crudo alle tre di notte
C'era sangue dappertutto, ieri notte, nel mio portone.
Afferra o no il concetto, ma mi manchi.
Per il resto sono glaciale.
Scevra di emozioni nefaste.
Nuova ossessionante melodia firmata heaven shall burn.
Autoscatti. Detestandomi.
Io non sento proprio niente,
non sento proprio
niente.
Se fossi qui da sola, sentirei meglio?
Di più?
In modo più intenso? Violento? Sublime?
Sorrisi e nevrosi. Sono. Sorrisi e nevrosi.


Miss Ann Thropy bitched about this at 3:35 AM.