sabato, settembre 13, 2003
Tornata dai purification più un altro paio di gruppi assolutamente non considerati dalla sottoscritta.
Il primo concerto dopo il goodlife poteva essere ben più traumatico.
Invece, sebbene di metal mastichi ben poco, i romani mi sono piaciuti parecchio.
E siamo stati lì fuori a parlare, e tirare fuori nuovamente vecchie gags e vecchi ricordi.
Ho abbadonato l'idea di uscire di nuovo per restare in camera a godermi la nullafacenza.
E non ho altro da aggiungere. Se non.
Forse non hai capito come stanno le cose.
Il mio non-saluto alla fine della serata dovrebbe comunque averti chiarito le idee.
Un altro breve accenno, le solite comunicazioni di servizio da quattro soldi.
E' una soddisfazione riuscire dopo settimane ad abbinare un nome e un volto.
Così. Piccole curiosità sono state soddisfatte.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:27 AM.
venerdì, settembre 12, 2003
Il silenzio, ciò che pesa di più.
L'obbligo di serbare le parole nel cuore, non lasciare trasparire nemmeno l'ombra di un'emozione, il sentore di un dubbio.
Ma so per certo che anche questa volta il pettegolezzo teen avrà la meglio.
Una lingua al sapore di lampone si agiterà troppo, rimpiangerò tanto parlare al buio e ogni cosa seguirà il suo corso naturale.
Dal sogno alla disfatta.
Se solo sapessi tacere.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:34 PM.
Ascoltando Outside The Boundaries Of A Friend le mancanze di chad appaiono sempre più lampanti.
La voce sembra sfuggirgli, in certi punti, sembra essere sempre sul filo del rasoio. La perdo non la perdo ci riesco non ci riesco.
Effettivamente, l'entrata di geert mono-nota nel gruppo non è stata poi così malaccio.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:31 PM.
E poi arrivano loro.
Nello specifico i momenti in cui attraverso oceani di sfogo e merda si fa strada, lentamente, la riflessione.
Un punto di vista mica troppo amaro, del resto.
Forse hai ragione tu, asserendo che il giudizio personale resta il più bastardo e in fondo il meno obiettivo.
Sospiro di sollievo. Si respira di nuovo, senza essere disturbati da sibilli di vario tipo. Invidia, bassa stima di sè, immagini rosso sangue.
Il reale dramma è il mio estremismo. L'estremismo dei miei stati d'animo. Potrei spaccare il culo al mondo, in questo momento, e sentirmi la perfezione incarnata in un reame di troiette bidimensionali.
e' tutto un potrei, giacchè domani mattina tornerò a sbraitare le solite quattro frasi lamentose...
Quando l'autocoscienza è tutto. Il controllo non vale un cazzo.
So di non averlo, punto.
Godersi i momenti di gloria e lasciare che i glitter non cadano tutti sulle piastrelle del bagno.
Che anche domani, non mi coli la matita nera dagli occhi.
Io vado ad ascoltare paul simon. Il resto, ninzò.
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:46 AM.
giovedì, settembre 11, 2003
(and the result is MURDER)
Lasciatemi stare, perchè io non ne faccio mai una giusta.
Una che sia una.
Attitudine e comportamento. Carattere e stronzate che consapevolmente porto avanti.
Progetti che si sfracellano al suolo senza nemmeno fare rumore, non devo nemmeno più tapparmi le orecchie con le mani, solamente starmene lì catatonica ad osservare questo nuovo aereo schiantarsi dritto a terra, tanta è ormai l'abitudine al crollo. Alla disfatta. Alla disgrazia. Alla sconfitta.
Gli infortuni del resto del mondo, per cui le persone cosiddette comuni e normali ed equilibrate si lamentano, allineati accanto ai miei diventano insignificanti. Nulli.
Sarà. Sarà che mi vedo da dentro e sento ogni singola cosa in modo molto più vivo e bastardo di voi, voi ironici spettatori e amici e conoscenti, pronti a tirarmi su da terra con un sorriso ed una mano calda. sarà. sarà. e continuate a sorridere e scrollare le spalle, i vostri sorrisi sorretti dalla mia autoironia.
E di questa autoironia mi sono rotta il cazzo.
Ho solamente voglia di lasciare perdere tutto, ogni cosa, e lamentarvi, senza ascoltare i vostri inutili consigli e le parole di coloro che cercano di farmi guardare altrove, le vere sfortune, i veri miserabili.
L'unica vera miserable e codarda in questo momento sono io solamente io.
E lasciatemi stare. E non parlate, non proferite verbo e non regalatemi sorrisi da quattro soldi, giacchè ho solamente voglia di frignare un po'.
E questa volta, questa volta non sono i solity lays, i soliti lamenti leggiardi, è uno sguardo feroce e realista, terribilmente realista sulla mia condizione attuale.
Attuale, che poi...di sempre. La condizione eterna. L'eterna dannazione. Condannata ad essere sempre sotto tono. Sempre mediocre. Peggio di qualsiasi cosa. Sempre più piccola e MENO (meno qualsiasi cosa, basta che ci mettiate un qualsiasi aggettivo a fianco) se posizionata accanto ad ogni altro essere umano.
Prendetemi in braccio e posatemi accanto a qualcuno.
Altro non sono che una semplice bambola.
Incapace di fare alcunchè. Goffa. Ingrombrante nei miei quarantacinque chili scarsi. Quarantacinque chili. Pochi. Troppi, quando sono pregni di bruttezza e inquietudine ed inettitudine.
Sono un'inetta. Altro non sono.
Sono solamente un errore.
Sono io quella che fa cadere la nuova fotocamera digitale, sono io quella che per una singola caduta sputtana l'obiettivo e rouge-noir di rabbia la fa crollare e di nuovo e di nuovo al suolo, sono io quella che in ogni caso non era capace di scattare fotografie sensate quella che sbagliava l'inquadratura i modi e i tempi, sono io quella che si dilettava in autoscatti pornosoft.
per poi riguardarli e gettarli via, non sono all'altezza di nulla i capelli in perenne disordine e il trucco sfatto. Sono io quella che si taglierebbe via l'intera faccia, il mio intero viso sanguinante, quello che vedo riflesso allo specchio non mi appartiene, e voi come potete capirlo, voi che ridacchiate e continuate ad elargire consigli non buttare via i tuoi soldi per un nasino di plastica, da bambola che sei carina,. sei veramente molto carina.
Sì carina, peccato che nonostante gli sforzi rimanga comunque un'oggetto kitsch. Perchè quando passeggio agghindata e truccata da bambola non divento la superfiga di turno, divento una bambola assimmetrica, una ridicola barbie storpia dalle gambe magre e il resto il resto puoi pure prenderlo e gettarlo nel cestino, afferrarmi per il collo e tagliarmi via la testa.
ma sei tanto carina, su.
Così carina che c'è sempre una ex che torna indietro, c'è sempre la nuova troietta acqua e sapone pronta a rubarmi il posto, sempre qualcuno che torna o qualcuno di nuovo, e per me non c'è mai posto.
Io sono quella che "oddio, io ti vedevo più come un'amica, mi dispiace". Io sono quella che "te lo devo dire, hai proprio un bel culo". E il resto buttiamolo via.
perchè io sono quella che non si merita baci sotto il portone, io sono quella che non ha mai ricevuto un singolo regalo di san valentino nel giro di ventidue anni, io sono quella che non mosterà mai segreti scrigni colmi di bigiotteria kitsch, catetine col il nome inciso sopra e fedine d'argento e cuori di plastica rosa e medagliette con un heart a metà. Non ve li mostrerò mai perchè non li ho. Perchè nessuno me li ha mai regalati. Non vi mostrerò mai letterine con le iniziali scritte in rosso, frasi tenere e zucchero puro al cento per cento, perchè non ne ho. Ne ho ricevuta una in tutta la vita, di letterina, e l'ho gettata via perchè a diciassette anni mi faceva vomitare il pensiero di noi due insieme.
E per me non ci sono parole quali "ti amo", parole quali "facciamo l'amore": Ci sono solamente asettici miscugli di sillabe senza pretese "scopiamo" "spogliati" "con te mi trovo bene" "è bello ascoltarti" e puttanate di questo calibro.
E non ditemi che quello che conta è la profondità, la grandezza dei miei pensieri...se poi anche questi pensieri contorti ed ingombranti altro non fanno che relegarti sottoterra giorno dopo giorno, nel limbo dell'inquietudine. Nel limbo insieme a coloro che non sanno che farsene di tante parole.
Che provano a scrivere, un paio di belle parole scritte bene, immagini ipercolorate, vero...ma senza alcun contenuto. E voler scrivere senza alcuna idea di base è quantomeno frustrante.
E non parlatemi di cantare, perchè io non ne sono capace.
E pocho importa che sì, ommioddio, io ho cantato con geert al goodlife...che è vero..il risultato è stato bene o male penoso (e ringrazio e matt e i miei amici e tutte le centinaia di persone là dentro perchè hanno applaudito senza fiatare, senza ridicolizarmi in un momento in cui già sarei sprofondata di mio) perchè non avevo più voce e cose varie...ma anche nei momenti più sani il risultato non cambierebbe affatto, io sono so cantare, io non so urlare, io non ho una voce potente, solo un paio di urla che piano piano di segratolano facendo fuoriuscire il brusio dell'eterna bambina. L'eterna skipper assimetrica dai piedi piatti.
Perchè in fondo, sui tacchi che tanto amo io ci cammino male.
E sarò destinata ad ascoltare, per sempre, senza cantare mai. Scrivere canzoni che magari altri canteranno.
ma quando poi le scrivo, alle volte, quelle canzoni, se ne restano lì archiviate in un cassetto della memoria, il cassetto delle cose che "è giusto rivedere ma non ora".
E almeno dimmelo, la decenza di dirmi, guarda laretta, ogni cosa che scrivi non ha senso. fa cagare. Gettalo via. Almeno questo.
Perchè io sono quella che non sa camminare sui tacchi. Che non sa cantare se non rinchiusa tra le sue quattro mura. Quella che stona, quando la voce diventa troppo acuta. Quella troppo bimba per urlare.
Quella che sa come scriverlo ma non sa cosa.
Quella che non conosce miliardi di gruppi.
Quella che ha lasciato l'università e non ha progetti per il futuro (se non irrealizzabili sogni)
Quella che non ha mai avuto una storia (e non dico seria, dico proprio storia. nada zero nessuna, al massio un paio di mesi di saliva e sperma e sudore e minimo coinvolgimento emotivo da parte sua/loro). Quella che non ha storie interessanti da raccontare. Quella che arriva ogni lunedì e giovedì sera troppo sfinita per esibire pugni e calci come dio comanda. Quella che mangia troppo o troppo poco. Quella che a ventidue anni ha ancora la pelle grassa e i denti storti. L'eterno elemento femmineo tra le amicizie maschili, giacchè le altre socie sono troppo occupate coi rispettivi fidanzati.
Quella che scrocca le sigarette. Quella che non sa andare in motorino. Quella che sarà negata a guidare la macchina.
Le uniche cose che so fare sono parlare inglese, essere scambiata per accanita groupie assimmetrica solo per aver passato tre fantastici giorni a chiacchierare fitto con una delle persone più valide dell'universo. Le uniche cose che so fare sono i miei eterni errori. Sanguinare per l'eterna frustrazione di essere meno, meno bella meno interessante meno perfetta meno tenera meno dotata del resto del fottuto universo.
E quello che ho scritto l'ho scritto di getto. Errori su errori. Del resto, questa è la condanna.
(his endless misfortune)
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:49 PM.
mercoledì, settembre 10, 2003
Perchè io questa volta ho deciso, consapevolmente deciso di innamorarmi.
Fermamente decisa a volermi innamorare.
A volermi rovinare mattine e pomeriggi, stracciare pagine scritte fitte fitte, riscoprendo cassette punk rock manges impossibili e adolescenzialità svariate.
Ho abbandonato da qualche giorno (in realtà, usare il termine ORA sarebbe più appropriato) ardecore e mattallosità varie, le urla le sento solamente qua dentro. Strido e grido e fremo perchè so benissimo che questa mia decisione mi porterà diretta verso il nowhere.
Questa volta ho deciso di innamorarmi.
Ad essere sincera, la mia è più che altro una presa di coscienza, la decisione in sè è partita dal profondo, da un luogo in cui non puoi controllare effettivamente nulla.
Non si tratta di aver optato per un sì o per un no. E' piano piano imparato ad amare e accarezzare teneramente le immagini (emo) che mi si presentavano davanti minuto dopo minuto.
Dritta verso il nowhere. Partita in quarta.
E potrò anche concedermi qualche svago, concedermi serate e nottate e ore e minuti di saliva e sudore senza alcun tipo di implicazione emotiva. Ma finchè non mi sarò seduta mano nella mano con una determinata persona, una mano nella mano che implichi una reale trasformazione del rapporto e non sia solamente il vezzo di un'amicizia tinta di rosa, finchè non sarò seduta lì al suo fianco a sentirlo rfespirare dentro di me, io non sarò felice.
Non sarò pacata, soddisfatta nè tantomeno tranquilla.
Ho deciso di accettare le immagini. Di accettare la sfida.
Che tanto, volente o nolente, perderò.
Perchè sta scritto. Perchè già lo vedo. E i miei propositi iperpositivi possono anche bruciare all'istante. Forse, è solamente la mia continua voglia di soffrire e sanguinare a causa di qualcuno, una bandiera per cui combattere, con la sua effige (effigie?) stampata sopra. Colore manco a dirlo rosso porpora.
Sta scritto. Che perderò. Perchè lo vedo. Nelle piccole cose. Piccole decisioni. E focalizzarsi su piccoli dolci particolari che non hanno dietro alcun tipo di significato, che sono privi di causa e fine...è quantomeno stupido. E adolescenziale.
La mia adolescenza è finita quando ho cominciato a scrivere perchè in modo cristiano, come sta scritto sul dizionario. Senza inutili ics.
Dovrei quindi fare i conti con la realtà. Assieme alle inutili ics, riporre in un cassetto le vagonate di sogni che continuo a produrre quando non so che fare. Quando sono annoiata. Aprire un libro o chiamare qualcuno, andare a trovare soci e socie, e smetterla di sedermi catatonica su un letto rosa struggendomi per qualche particolare preconfezionato.
Le cassettine punk rock. Marlboro light pregne di significato.
Dritta verso in nowhere. La sofferenza, again.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:44 PM.
Com'è il suono del getto di vomito nell'era internet?
Ecco, quello.
Prefiguratevelo.
Prefiguratevelo perchè ho lo stomaco a pezzi. E perchè sono così traboccante di falsità da fare male, male soltanto a guardarmi, dal di dentro.
Chiedetemi quello che volete, tutto quello che avrete in cambio saranno le solite logorroiche risposte da quattro soldi.
Non fidatevi mai, mai di quello che vi regalo con gli occhi splendenti ed il sorriso facile, perchè quello che vi porgo è il nulla, il resto è celato.
Così tanto dietro la menzogna. Così tante cose di cui dovrei anche vergognarmi, e chinare il capo, e sanguinare nuovamente.
Se soltanto qualcuno potesse entrare dove sto io, redimermi o condannarmi in eterno, una volta per tutte, un giudizio se e senza ma.
I miei propositi di cartapesta continuano a sfracellarsi al suolo.
(e questo è ciò che resta)
When this began I had nothing to say And I get lost in the nothingness inside of me (I was confused)
And I let it all out to find That I’m not the only person with these things in mind (Inside of me) But all the vacancy the words revealed Is the only real thing that I’ve got left to feel (Nothing to lose) Just stuck/ hollow and alone And the fault is my own, and the fault is my own
I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real I wanna let go of the pain I’ve felt so long
(Erase all the pain till it’s gone)I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something realI wanna find something I’ve wanted all along Somewhere I belong
And I’ve got nothing to sayI can’t believe I didn’t fall right down on my face (I was confused) Looking everywhere only to find That it’s not the way I had imagined it all in my mind (So what am I) What do I have but negativity ’Cause I can’t justify the way, everyone is looking at me (Nothing to lose) Nothing to gain/ hollow and alone And the fault is my own, and the fault is my own
I will never know myself until I do this on my own And I will never feel anything else, until my wounds are healed I will never be anything till I break away from me I will break away, I'll find myself today
Ogni decisione altro non è che un piccolo passo.
Un piccolo passo che perde significato, quando non c'è una strada. Un senso. Una dimensione. Una direzione.
I miei piccoli passi riecheggiano nella mia testa. Il resto è vacuo. ll resto è non-sense.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:37 AM.
martedì, settembre 09, 2003
Comunicazione di servizio.
Potrebbe essere poco chiaro, il mio messaggio.
"Vorrei solo essere capace di conservare questo stato. Prima si sputtanare tutto di nuovo.
Affrettare i tempi. Pensarci troppo"
Non mi riferisco ad esperienze passate. Ho solamente paura di ripetere gli stessi errori. Con persone nuove.
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:08 PM.
E' nelle piccole cose, che ti rendi conto di essere innamorato.
Fare attenzione a portare sempre dietro il cellulare, lasciare la suoneria alta, la vibrazione sempre e comunque.
Il cuore in gola per ogni messaggio ricevuto.
Più passa il tempo, il tempo quantificato in anni, in questo caso, più sei portato a sminuire ogni emozione...ogni storia vissuta si svuota del senso che le era proprio, l'inchiostro che per anni hai conservato diventa quasi una macchia, ai tuoi occhi nuovi...quasi avere una cataratta che davvero ti impedisce di percepire quello che provavi in quei momenti...
e allora, dall'alto di questo continuo sminuire e ridimensionare i momenti melodrammatici passati, posso forse dire di essere stata innamorata una volta sola. Una volta sola, innamorata sul serio.
Breve. Intenso.
E' stato colmarmi il cuore di ogni tuo gesto ogni tua espressione per quanto banale e versare miliardi di lacrime appena mi lasciavi sola. A casa. Fumando sigarette, piangevo dall'istante in cui appoggiavi il piede sull'ultimo scalino.
Sono stati mese dimmerda. Sono stata capace di costruire e distruggere. Tutto nella mia mente.
Intenso. Ma breve. E ricordare tutto quello che è stato alla luce delle belle cose che sono rimaste, beh, fa quantomeno specie.
Ti stringerei forte, mai come prima. Non tornerei indietro. Ma tutto quello che ho fatto e detto e patito e pianto e sanguinato, quando sanguinare era la parola d'obbligo, il rito propiziatorio quotidiano e l'eterno punirmi...tutto questo l'ho amato e lo accarezzo tenera come si potrebbe accarezzare la testa di un pargolo.
Accarezzare e sorridere.
Perchè ancora non sa quello che lo aspetta.
La delusione, sarebbe arrivata. La delusione e un vuoto incolmabile. Passa tutto. Prima o poi. E ti voglio bene in una maniera sconsiderevole.
E' bello godersi la pace dei sensi. Stare mesi e mesi seduti senza fare niente, senza sbattimenti causati dal bene o dal male che altri mi potevano regalare.
La pace dei sensi.
Diocane è perfezione.
Vorrei solo essere capace di conservare questo stato. Prima si sputtanare tutto di nuovo.
Affrettare i tempi. Pensarci troppo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:04 PM.
Oggi avremo probabilmente il gradito ritorno di Mister Blood.
Affonda cazzo.
E mi lascierò cadere inquieta e frignante. Bagnata. Giusto qualche minuto vicino al suicidio.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:00 PM.
I admit it. I didn't even know.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:24 PM.
Nostalgia.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:21 PM.
Giusto un paio di scale più in là. Un piano più sopra. E abbiamo guardato serial killers trash e canticchiato qualcosa di melodico. Il pranzo è servito e un'estate al freddo. Discorsi da invasati, cambiare le cose sistemarle pezzettino per pezzettino.
Unire i tasselli e poter rimirare una figura che abbia un senso compiuto, concerti che sappiano di qualcosa. Di vero. Cose così.
La mia poltroncina nuova è rosa fluo. Stop.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:09 AM.
lunedì, settembre 08, 2003
De-generation.
Sempre più giù si scende quando non si sale.
E non è un luogo comune questo, non è filosofia spiccola nè poesia giapponese poco-spazio tante idee.
E' una questione pratica punto.
Ho gli occhi neri di trucco.
Presunto omicidio nel mio palazzo. O meglio, questo è quello che io e mia sorella pensiamo.
Indagando continuamente, resto un segugio del cazzo, il cappuccio alzato, tanti pensieri e poche parole.
Supposizioni, frames su cui addormentarmi la notte, microsecondi porno per poi infilare il solito mantello di ghiaccio e uscire dal letto.
Non direi, ripensandoci, mantello di ghiaccio.
Più, in queste ultime settimane felici, quasi prive di momenti black hearted, una gonna a pieghe rosa fluo e scarpette da ballo coi ponpon.
Il mio strisciarti addosso non è un semplice gioco.
Come vorrei, in fondo, che ogni singola decisioni fosse più facile da prendere.
Che ci fossero ancora i foglietti su cui poter scrivere metti una croce qui se...e le letterine d'amore al profumo di rosa.
Ma in fondo, non sono in vena di romanticherie, l'unico vezzo che mi è rimasto è l'attesa.
E se non fosse abbastanza chiaro, because of you everything will lose its relevance.
E se ancora non fosse abbastanza chiaro, ci sono due milioni di pixel ogni fottuto istante, stampati qui davanti.
Miss Ann Thropy bitched about this at 12:29 AM.