SCANNATEVI. PROPRIO. QUI. NothingMoreThanScars le donne che contanovivllucawearealldeadmarrabbiogaiavandaloaureliapalmettaspalancababaleominniesayuharadeadfetuslife.love.revenge.micheleicequeenbasitovioleclaretticindy




NothingMoreThanScars 
the thin line between good and evil


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venerdì, luglio 11, 2003

 
Ultime ore.
Ultime ore scatterà l'ora ics, tre anni senza mettere il piede fuori all'italia ed è finalmente giunto il momento.
E settembre porterà crisi e noia e decisioni.
Settembre sara bellissimo.
Così si mormora in giro.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:33 AM.

 
La sera delle celebrazioni la tua mansione è quella del fotografo.
Rendere immortale ciò che vive solamente per un istante, questa è infernale magia.
E ti ritrovi a vivere in due dimensioni diverse, protagonista e spettatore nascosto in un angolino buio accanto al tavolo dell'ultima cena.
Nel tuo vivere in bidimensione rischi di smarrire momenti importanti. Rischi di non accorgertene tanto stai cavalcando l'onda, tanto stai ingurgitando ogni emozione frullato-style...ma rischi anche di trasformarla in una fase tecnica, la tua professionalità che si prende gioco di te e perdi estro attimi e momenti.
Questo è il rischio del fotografo. Del fotografo all'interno di un gruppo. Devi sempre essere pronto ad immortalare il momento le pose le espressioni il vissuto migliore. E spesso te lo perdi, osservi e catturi la magia con un occhio critico, freddo.
Gli altri sono i voraci amateurz, tu il professionista con il dito puntato e l'ansia perenne.
...e ci sono giorni, in cui pur avendo il dito perennemente pronto, il sudore che quasi cola sulla macchinetta, non riesci a scattare alcuna foto. Non trovi non dico il momento migliore, ma alcun momento che valga la pena di rendere immortale.
Come se perdere il ricordo di tutta una serata fosse come smarrire un centesimo per strada, accorgersene, e non volersi nemmeno abbassare per raccoglierlo e stringerlo di nuovo tra le dita.
Come un centesimo, alcuni momenti sembrano privi di valore.
E scatti ugualmente immagini e fai brillare il flash sui visi amici per renderli contenti, giusto per finire il rullino e poter sviluppare le foto il giorno dopo (le ultime foto in fondo, sono sempre le peggiori, quelle che scatti a foza, spinto dalla voglia di accarezzare immagini del tuo recente vissuto...le ultime foto sono sempre inutili, sono schiava dell'ansia di sapere come le altre siano riuscite, cercare di indovinare colori espressioni e momenti...e affamata di conoscenza clic clic non-sense per ingannare il tempo)...
E te ne stai lì a chiederti dove sia il problema, il solito bacardi breezer sulle labbra a condire un sorriso spento...
In fondo, il tuo cassetto ormai strabocca di fotografie ed immagini di questo genere, sempre i soliti volti di sempre a riempire spazi di memoria, un enorme album dei ricordi in cui saranno i protagonisti più in vista.
Forse la normalità alla fine stanca...ciò che chiamavo quotidiano diventa BANALE, diventa asettico, privato di emozioni...
Ti sei forse abituata a ben altro, e quello che priva ti rendeva felice ormai è diventato non dico squallido, quanto poco interessante?
Cos'è? E' banale o normale?
E' non saperti più ubriacare di magia per averne bevuta ormai troppa...o essere ormai NAUSEATA da tutto quanto?
E' solamente sonno (tanto per rubare qualche parola in giro) o morte con la emme maiuscola?
...e accarezzi foto già scattate, sbirci tra i tuoi ricordi e ti senti solamente stronza.
O forse...che il problema stia tutto nel fotografo?
Nel suo esseere perennemente esigente, il suo attendere il momento perfetto ed immortalarlo nella sua asetticità...il suo professionale dirigere l'orchestra..un po' più a destra fai una faccia così posa la sigaretta...alla lunga il fotografo irrita...un eterno giudicare standosene appoggiato al muro, protetto nel suo cantuccio....il problema è forse il suo pretendere il meglio senza scendere in campo?
Forse chiedo troppo, e l'ho sempre fatto, dai miei giocatori. E' ora che l'allenatore scenda in campo.
ma a me pareva di esservi già scesa...ho i calzettoni sudati e le scarpe coi tacchetti.

Non riuscire mai a dirvi quello che provo.
Lo sapete bene e in fondo è giusto così. Senza inutili gnegne.
Schifosamente mielosa e mi mancherete un sacco. Ogni qualvolta siete lontani mi mancate. Soci.

Miss Ann Thropy bitched about this at 11:21 AM.


mercoledì, luglio 09, 2003

 
Un paio di veloci considerazioni.

dopo i primi tre ascolti mi logora la consapevolezza del bassissimo livello di you come before you, ultima fatica dei poison the well.
Creatività azzerata e atmosfere paragonabili a certi mostri partoriti dall'area nu-metal.

Brutto. Brividi.

Seconda considerazione.
L'esterofilia ignorante e pretenziosa dell'italiano medio.

L'isy-pil mi inquieta continuamente.
O lo chiami easy-peel, o lo chiami pellicola di protezione, diocane.
E potrei citare mille esempi, un'altra volta grazie, giacchè stasera sarò anche nerd ma non rinuncio certo alla coppetta limone-nutellone-pannamontata-cacao da divorare davanti alla finestra
Miss Ann Thropy bitched about this at 10:29 PM.


martedì, luglio 08, 2003

 
"tutto quello che non so"

tutto quello che non so sono pensieri nocivi, sogni ed immagini che dovrebbero coinvolgere più di una persona...e invece..e invece me ne resto silente ascoltando canzoni bellissime (get up kids e altro, ma non intendo specificare nè dilungarmi nè sputtanarmi ulteriormente) interpellando solamente me stessa...
inutili i miei "sais pas".
Resteranno embrioni di pensiero. Aborti rosa e nero.


Miss Ann Thropy bitched about this at 9:39 PM.

 
Anzi, lascio che i pescecani pasteggino con la mia dignità.
Sputtanamento volontario e menefreghista del resto accompagno il mio spogliarello emotivo con un'alzata di spalle.

Mento. Dicendo che più non m'importa della nostra amitié.
Perchè mi manchi. E mi manchi e mi manchi.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:56 PM.

 
Io non starò male.
Io non annegherò nei miei sensi di colpa.
Io non avrò rimorsi.
Io non avrò rimpianti.
Nessun senso di colpa.
E camminerò sicura, sicura quel giorno anche coi tacchi alti.
Mentre adesso barcollo, e nel mio tremare, ho solamente voglia di piangere (...it's been so long...)
per tutto quello che non so.
per tutto quello che non ho.



Miss Ann Thropy bitched about this at 1:14 PM.


lunedì, luglio 07, 2003

 
Macabri eventi si succedono a go-go, nemmeno il tempo di digerire una verità che un'altra ti viene a forza infilata in bocca.
Ti tengono aperte le mascelle e con un sadico "arriva un bastimento carico carico di..." ti imboccano e quello che controvoglia degusti è disgusto per la realtà.
E' uno stare di merda senza rendersene conto, nemmeno troppi intenso.
No, non è stare dimmerd, è uno stare male, stare male punto. L'aggettivo dimmerda, considerato nel suo insieme altro non è che un futile ed imbranato tentativo di minimizzare un rivoltante sentire, prendere sul ridere emozioni troppo forti da sopportare.
Ed è senza rendermene eccessivamente conto, questo mio sguazzare in profonde pozzanghere di fango e melma, come rendersi conto di nuotare in oceani di sporcizia senza sapere perchè si è finiti lì.
Mille i motivi che potrebbero essere alla base di questo spiacevole sentre...e invece....se li analizzo uno per uno, nessuno di questi mi sembra sufficentemente grave, riesco ad affrontare la morte la perdita la mancanza e la follia con un atteggiamento adulto, senza pianti ed isterismi comuni a molte altre persone...
e questa "indifferenza" la riverso in questo generale malessere...quindi...suppongo sia così. Suppongo sia la sensazione di generale mancanza..camminare su una scala a zig zag...dove ogni scalino sembra essere al posto giusto, preso in sè non ha nulla di sbagliato...eppure...eppure alla fine della salita (o discesa che sia) ti ritrovi stremata e la voglia di vomitare diventa troppa.
Esattamente questo. Una scalinata a zigzag.
Ed attorcigliata a terra afferri il telefono e le uniche persone che vorresti ascoltare e coccolare ed insultare sono assenti non raggiungibili dormono non rispondono conversano con altre anime.
E le uniche persone che vorresti ascoltare in realtà non esistono nemmeno.
Non voler ascoltare nessuno.
Non voler ascoltare il silenzio, nemmeno.
E allora partono numeri a caso, e ciò che senti non ti fa nè bene nè male.
E' al di là.
Giacchè tu NON STAI ASCOLTANDO, giochi con carta e penna e ti attorcigli riccioli bicolore attorno alle dita. Mastichi una cicca insapore e le parole che ti regalano non significano nulla, non riesci a trovare nessun senso.

Vorrei. Che esistesse una persona perfetta. In grado di regalarti. Ciò che vuoi. In ogni momento. Giorno e notte.



Miss Ann Thropy bitched about this at 9:32 PM.

 
Video di girl's not grey.
Visto per la prima volta.
Mamma mia, davey è diventato veramente un tristone.
La versione goth-paraguaiana di tamuz. Preciso.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:44 AM.

 
Tralasciando il lato fisico, trovo che il personaggio di Margot Tenenbaum mi somigli in qualche modo.
Entrate nella ma stanzetta privata, poggiate scarpe e calze sulla soglia e mi troverete lì, intenta a fumare sigarette segrete dipingendomi le unghie dei piedi.
Un broncio perenne.
Potrei essere io.
La matita non regge mai più di due ore, però.
Erronea errata
la versione pacco.
meno charmeuse.


Miss Ann Thropy bitched about this at 1:32 AM.

 
Ti ascolterò tutte le notti, l'attimo prima di chiudere gli occhi....
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:32 AM.