domenica, giugno 15, 2003
Forse me ne starò sempre qui ad attendere in eterno.
In eterno dico eternamente nicotina e pensieri e canzoni violente a distruggere ogni cosa e paranoie e attese e paure perenni.
E mi ritroverò a vomitare accovacciata davanti ad una tazza del cesso il vuoto che ho dentro che mi sarò creata con le mie belle manine dalle unghie corte e smangiucchiate.
Temere ogni singola decisione, starsene lì a pensare a come potrebbe essere e poi il coraggio ti manca e tu cosa fai continui a sognare e pensare ad un diverso equilibrio di forze, un sistema in cui tu hai il coltello dalla parte del manico e potresti fare ciò che più ti aggrada.
E sognando sognando sono sempre qui e sono sempre io con i miei vizi e le mie virtù.
Sì certo quali virtù.
E vorrei semplicemente ascoltare thursday tenendoti per mano.
Una possibilità: rivederti sabato sera e rendermi conto che come ben pensavo qualche tempo fa, sei ben al di là del bene e del male e no, non mi piaci affatto.
Oppure.
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:34 PM.
Devo andare a votare. Devo andare in feltrinelli.
Ancora, la voglia di agire e VIVERE in generale, nonostante il mio umore sia sul positivo andante, è pari a zero.
Mi sveglio all'una per il gran caldo dopo ore di sogni che non avevo intenzione di creare con il rimpianto di non aver raggiunto gli altri ieri notte.
Galleggio nella mia liquida pigrizia e quando filì se n'è andato ieri notte la voglia di indossare vestiti più puliti e camminare direzione colonne era, manco a dirlo, pari a zero.
E invece, invece cazzo, sono giorni che non li vedo tutti insieme, sono giorni che non mi siedo in colonne a cazzeggiare e assaporare nicotina ridendo e scherzando attorniata dai soci di sempre.
Cazzona che non sono altro.
Ma mercoledì, sarà il compleanno di Tamuz, e allora tornerò prometto tornerò.
Che avevo atteso trepidante un'estate che tardava ad arrivare...e adesso...adesso che c'è la detesto, e tra il lavoro e solo un'embrionale idea dei miei vacanzieri progetti, adesso il caldo sembra solamente un fastidioso trucco di un'inverno mascherato.
Quando assapori qualcosa che ti rende immensamente felice, poi, il solo fatto di perderlo ti rende vuota. Vaghi per il mondo con questi cazzo di occhiali da sole, stando ben attenta a non scottarti, i pensieri ben fermi sotto un cappellino (virtuale, inesistente, che non indosso mai) in puro sopravvivenza-style.
E puoi ridere e danzare e ascoltare tutto ciò che vuoi, ma sentirai sempre questo senso di non appartenenza, questo senso di vuoto, questa maledetta mancanza di qualcosa di qualcosa che tu cerchi di non ottenere e ridi ridi sempre ogni singolo momento indossi questa maschera di troieggio e invece ammettilo ammettilo anche se è sdolcinato ed emo in un modo spaventoso ammettilo che ti manca la figura del boyfriend qualcuno con cui startene ad ascoltare ghetapchidz alla finestra mano nella mano qualcuno che ti vada di chiemare la mattina appena sveglia qualcuno con cui prendere la macchina e partire e fermarvi poi ovunque vi vada e starsene lì senza vestiti addosso e mangiare spaghetti aglio olio e peperoncino e poi baciarsi tutti unti e non ho la minima idea di chi vorrei diventasse questo boyfriend, non ho nessuna persona in mente, niente passato niente presente, solo, forse vorrei che qualche novita bussasse alla porta e trac mi rivoluzionasse la vita.
Che posso fare ogni tipo di cosa con i miei soci e le mie socie, posso partire e mangiare e anche baciarli se mi va, ma non sarà mai la stessa cosa, non ci sarà mai la sensazione di profonda sicurezza, allungare la mano quando mi sento cadere e tu sei lì cazzo.
E' una certezza diversa, quella che ti regalano gli amici di sempre (ma anche le new entries) e quella che tieni stretta, il personale present soffice e caldo della perosna con la pi maiuscola.
Cazzo. Non ho persone con la pi maiuscola.
E non so nemmeno se in questo momento sarei disposta a crearmele o farle entrare nella mia vita.
Non sono sicura di voler rispondere al campanello. Magari lo osserverei (potrebbe anche essere LA osserverei) dallo spioncino per poi tornare a tubare ironie telefoniche con le anime gemelle e inquiete di sempre.
Non sapere cosa voglio.
Devo solamente aspettare.
Ad ogni modo. Dovete sputarmi addosso. Afferrare la mia testa così vuota e pesante e gettarla di forza sotto l'acqua. Lavare paranoie ed insofferenza.
Non ascoltate quello che dico. Non è una constatazione, è un fottuto ordine.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:52 PM.
sabato, giugno 14, 2003
Sabato pomeriggio e io:
non ho voglia di usicre di casa, non ho voglia di comprarmi i pantaloni non ho voglia di vedere anima viva non ho voglia di telefonare a nesusno non ho voglia di rispondere al telefono non ho voglia di fumare sigarette appesa al davanzale non ho voglia di leggere i libri che mi attendono sul letto non ho voglia di mangiare il gelato non ho voglia di fare la spesa non ho voglia di vedere nessun film non ho voglia di ascoltare l'ignorante ronzio della televisione non ho voglia di scambiare inuili parole non ho voglia di scrivere il racconto non ho voglia di pensare al racconto pseudoporno che devo dare ad enrico nno ho voglia di cambiare ciddì e ascolto per quetso poison the well sono torturata dalle loro emotività disturbanti non ho voglia di morire sdraiata sul letto non ho voglia di non avere voglia di fare alcunchè.
e l'unica cosa che riesco a dire sono bestemmie regalate ad un vento inesistente un vento che cerco di creare tramite uso e abuso di ventilatori in moto perenne alla fine dell'estate verrò segata in due causa bollette stratosferiche ma tanto importa poco magari nemmeno sarò più parte integrante di questa casa una maison al collasso.
E quindi seduta su questo sgabello ascolto poison the well e ne sono catturata e disgustata al tempo stesos incredibile come nove canzoni possano affascinarti tanto e accoltellarti al tempo stesso...si tratta sempre della solita storia la solita vechcia solfa del mio masochismo perenne..mi drogo di ciò che mi fa più male incapace del resto di capire perchè queste nove canzoni riescano a diistruggermi in codesta maniera.
C'erano della ragioni, ragioni che non esistono più sono crollate sono cambiate delle cose e sono emotivamente stabile sono contenta di quello che ho i miei sentimenti sono mutati e non potrei chiedere altro.
Sono felice e serena e il diciannove aprile resta una nottata bellissima.
Sono i poison the well in generale che tentano di impalarmi lasciarmi soffrire e marcire e vomitare liquidi vitali senza possibilità di scampo.
I poison the well, come gran parte di questi ciddì emotività misto metallo che continuo ad asocltare, sono illusionisti, coprono le emozioni ti tinte black sonorità violente e veloci ma in fondo, in fondo non posso fare altro che accorgermi di quello che sta sotto, asoltare il sonoro leggendo i tetsi, leggendoli dentro senza avere alcun booklet in mano mi regalano ulteriori paranoie.
é violenza mascherata. è violenza sentita e violenza da sentire.
I killswitch engage sono un po' la stessa cosa.
Non riesco ad asoltarli con un atteggiamento sereno e pacato, i killswitch engage sono dei mostri tecnicamente perfetti eppure cazzo ogni singola volta vengo sormontata da questa orrenda voglia di piangere. Mi spingerebbero al suicidio, sadici, se non fossi così convinta di voler continuare a vivere e vedere un po' come va a finire.
Ma non ho voglia di alzarmi e cambiare ciddì scrutare minuziosamente tra le mie riserve e cercare qualcosa che si adatti perfettamente al mio umor.e Che sarebbe poi. Il silenzio totale in questo momento. In quetso momento così svogliata e vagamente melò nemmeno gli shai hulud mi regalerebbero sorrisi sono troppo stanca per potermi permettere di solevare gli angoli della bocca.
Schifosa.
Dicevo che avrei amato l'estate così tanto e adesso che è alle porte vorrei solamente ritrovarmi immersa dalle mie felpe colori pastello a sorseggiare ciobar al ciococlato bianco e sporcarmi le labbra di panna montata.
Altrimenti. Vorrei fosse già il primo giorno d'estate.
No. Ridimensioniamoci.
Basta. E' solo autoconvincimento. E' solo voler pensare a qualcuno in un momento in cui sono emotivamente azzerata.
Ecco. Solamente questo.
Sì però è due notti che effe fa visita nella mia testa con il suo infantile sorriso.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:37 PM.
Calciomercato non è una parola composta.
E' un sostantivo con un senso compiuto. La parola calcio, in sè, non esiste più.
Mercato soldi cash.
Quarto anno di fila che la mia squadra del cuore agguanta (è in procinto di agguantare, meglio) il supermegaultracrasto campione del mondo.
E allora fanculo. Smetto di tenere real madrid.
La decisione è presa.
Vaffanculo alla politica del real madrid.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:56 PM.
Ore due e sono già a casa le palpebre ricoperte di cipria glitterata si chiudono violentemente dopo una serata senza arte nè parte una serata come io volevo tranquilla aneddoti e risate che poi in realtà risate che nemmeno io riuscivo a cordinare tanto era il grado di stanchezza closet monster boicottati subito nemmeno la più vaga voglia di recarmi così lontano e quindi cibo cinese smirnoff e a casa dell'uno e poi in giro così nuovi aneddoti e discussioni che non riuscivo a seguire.
Uhm. Mi rendo conto di non avere nulla da dire.
Vorrei giocare a baseball e io solo so perchè. Uh. Associazioni di pensiero. Analogie varie.
E vediamo di non sfoderare luoghi comuni.
Avrei voluto prenderlo per il culo risvegliando la sua curiosità mormorando virtualmente mezze parole su un progetto SCOMODO.
Ma ero troppo stanca persino per sillabare digitare capirete.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:28 AM.
venerdì, giugno 13, 2003
Mi rimangio tutto ciò che ho detto stamattina.
PRETENDO di rimangiare ciò che dissi....
ah...alle volte ho un cuore troppo soffice.
NO. non devo pensare tutte quelle cose rosa.
Devo essere forte. E poi che cazzo, nemmeno ti conosco.
No. No. Torno ad essere glaciale.
Miss Ann Thropy bitched about this at 7:03 PM.
giovedì, giugno 12, 2003
(vorrei sapere se leggi ciò che scrivo. così. per regolarmi ecco.)
Ho fumato una marlboro light alla finestra questa sera, poco fa, come se fosse l'ultima. Lo smalto rosa fluo fresco sui piedi e mother superior e seeing red versione supereroi ad urlare alti e veloci e violenti e malinconici al punto giusto.
Quando il passato se ne sta andando, quando la tua quotidianità DIVENTA passato, ascoltare vecchie melodie sembra l'unica cosa giusta da fare.
Cercare di farsi ancora più male.
Ho fumato una marlboro light come se fosse l'ultima accarezzavo con lo sguardo assonnato da troppe ore di piccì e creatività stroncata dall'eccessivo caldo accarezzavo oggetti e futilità che sono sempre stati parte di me e mai più lo saranno.
I piccioni posati sul comignolo della casetta di fronte alla mia finestra. Il retro del ristorante cinese e i cuochi in canotta a chiaccherare seduti sul muretto. Il maggiolone parcheggiato dal mio-amico-del-motorino. La finestra con le sbarre al quarto piano una vecchia che non deve buttarsi giù. I gatti randagi e il cancello grigio. Batuffoli di cotone sporchi del mio smalto rosa.
(ma dove cazzo vivo?)
Accarezare la quotidinità spensierata per un'ultima volta.
Non sarà l'ultima, ma è come se lo fosse.
Perchè di qui me ne devo andare. Mezz'ora fa mi hanno informato con tono serio e lugubre del fatto che è ormai ora di andare dopo ventidue anni questa casa non sarà più mia, arriverà il momento di staccare i poster di yoda e i mille biglietti di concerti, infilare la mia spada laser scarpette d'argento e vecchie cassette impolverate in uno scatolone.
Pronti a partire.
Ready to go.
Pronti.
Essere pronti è un amaro eufemismo.
Mi sento costretta ad essere pronta, ed è una delle sensazioni peggiori che si possano provare.
Responsabilità forzate. Essere spinti verso l'età adulta con una gran calcio nel culo.
Scusa sai, non siamo stati capaci di darti quello di cui hai/avevate bigosno. Una scusa implicita nelle tue parole dall'aria triste. Una litania che mi ha reso malinconica ed incazzosa al tempo stesso.
Incazzosa.
Non siete stati in grado di darmi un cazzo. Non siete stati in grado di darmi un maledetteo domicilio.
Tutti i mattoncini di lego che stavo accarezzando in attesa di costruire qualcosa di grande, qualcosa di stabile di sensato, soni stati spazzati via.
Siete entrati nella mia camera il volume assordante e avete pestato i miei giocattoli. Il mio futuro.
Le poche cose di cui ero certa. Le mie abitudini e il mio incerto futuro, tutto spazzato via con un calcio.
Un calcio nel culo che mi avete dato. Senza cattiveria, ne convengo, ma la frustrazione resta, il preoccupante enigma di dove andrò a parare.
Paradossale come un singolo evento possa modificare tutta una vita. Come un singolo "ma" un singolo "guarda che" possa sconvolgere tutto.
Stavo preparando una torta prelibatissima, già mi leccavo i baffi alla sola idea di sfornarla e all'ultimo vi siete avvicinati quatti quatti e avete versato del fottuto cianuro.
La mia torta diventa immangiabile.
Non ci sarà più nessun libro nessuna scuola di cinema nessuna videocamera digitale nessun corto da girare nessun estro nessun naso di plastica non ci sarà più un cazzo di tutto questo perchè siete entrati nella mia stanza segreta e avete distrutto tutto.
Gerarchi nazisti un tantino pentiti.
Potranno sembrare moine da quindicenne. Dovrei abituarmi alle responsabilità, abituarmi al fatto che a ventidue anni, i calci nel culo sono all'ordine del giorno.
Solamente ieri, serenamente pensavo al fatto che non sapevo dove sarei andata a parare e questo vivere nell'ignoranza mi rendeva felice.
Certo. Ignorante.
Ma avevo dei progetti. Li cullavo giorno e notte, erano il mio unico appoggio quando la paranoia stava per agguantarmi mi bastava sdraiarmi sul letto e gongolare pensando a tutta la mia creatività incanalata in dei progetti con la pi maiuscola.
E invece invece non posso fare altro che pensare all'oggi, al domani. Il dopodomani non esiste più.
Perchè me ne devo andare.
Mi hanno avvisato e il point of no return non odora di fantascienza. E' la realtà più crudele.
Affitterò un appartamento dividerò il mio caffelatte e il mio tegolino con qualche socio che difficilmente sopporterà le mie urla la mia musica urlata il mio lanciare le pentole colme di cibo immangiabile sul pavimento della cucina dovrò insegnare a coloro che vivranno con me a non farmi domande riguardo alle mie braccia non farmi domande quando mi vedranno uscire dalla stanza con il polsino insanguinato troppe cose sono state facili fino ad adesso.
Ecco. Da questo momento cambia tutto.
Vivere con i miei genitori è stato facile, facile giacchè avevano imparato a lasciarmi perdere, a non cullarmi o urlarmi dietro durante i miei quotidiani minuti di sclero.
Nuove persone che si preoccuperanno troppo di me. Dovrò insegnarli a non farlo a lasciarmi bollire nel mio brodo scaduto.
Affitterò un dannato appartamento lavorerò otto ore al giorno più straordinari e la scuola di cinema e i miei sogni di gloria mi saluteranno da lontano.
Li sto già vedendo eccoli lì, vestiti di nero con la valigia in mano...
DIOCANE.
SENZA DESTROY.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:33 PM.
....mi ero quasi decisa...davvero...indossato la longuette di jeans e la maglietta boysetsfire scolorita con le maniche arrotolate muratore style.
...il pranzo preparato...
ultima sigaretta prima di uscire e poi la scontata decisione...andare a lavorare!? SIA MAI!
E ascolto propaghandi (propagandhi?) e notizie del tigicinque in contemporanea.
La cicatrice a brillare sul mio bi-tricipite (in questo momento mi sfugge la differenza), ricordo di un violento scontro contro uno spigolo al giesse
il peggio modo di farsi male, così lontano dall'essere chic, così ridicolo ed indegno...ma del resto, il dolore fisico nemmeno lo sento più, sanguino e lecco le mie ferite con un'attitudine allegra, mi sono anestetizzata, un senso di bruciore che non riesco più a percepire...
Sono parecchi giorni che ho smesso di infierire su me stessa.
Finalmente serena, o forse, è solamente la consapevolezza che anche quel piccolo sollievo ha cessato di sembrarmi tale.
non sento più niente, non riesco più a gioire e sublimare il dolore dell'anima (espressione così retro, ne convengo) in un dolore fisico vicino al piacere..
Finirà mai questa pantaomima?
Riuscirò mai a diventare un bipede razionale, in grado di affrontare persone emozioni e situazioni senza sentire il costante bisogno di punirmi per quello che continuamente fraintendo e sbaglio?
Le mosse sbagliate le puoi leggere sulle mie braccia sulle mie gambe una dopo l'altra, prenditi un po' di tempo e cerca di leggermi dentro. La superficie ti racconta chi sono. La superficie ti mostra la falsità del mio sorriso.
Trentaduedenti da quattro soldi.
Anche il masochismo ha perso la sua magia...sedici anni sono sedici anni, a ventidue pretendi di più, anche dalle situazioni sbagliate. Dalle tue stesser perversioni. Le vuoi estremizzare.
O, meglio, pur non volendo, ne senti il bisogno in fondo.Si tratta di emozioni primitive, vie di fuga irrazionali...
Ad ogni modo. Non inondatemi di paternalismi che non avrei voglia di ascoltare, il mio era un discorso generale. In questo momento sono maledetamente serena, pur detestando questo aggettivo è l'unica cosa che sento e sentirla mia mi fa stare così bene.
Lontana anni luce dai minuti gillette.
Miss Ann Thropy bitched about this at 8:30 AM.
Roby sono stata contenta di rivederti.
Tre anni sono tanti.
Banalità dell'una e diciassette.
Chiacchierare sudando gocce appiccicaticcie no fun at all in ricordo del vecchi tempi e ritrovare in una situazione che così tanto mi ricorda il passato una nuova immagine di te.
Disfare e creare.
Creare e distruggere accanirmi contro le mie stesse scelte il mio stesso estro divenuto realtà.
Nulla centra con il precedentte discorso. Sono solamente piccoli sfoghi, continui lamenti, prese di coscienza di una mente al limite dell'instabilità...
attimi di lucidità...
Osserva apprezza desidera brama agogna ama ottieni sbadiglia detesta distruggi.
Hi it's me.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:28 AM.
Mi piace l'idea di ODIARE certe persone.
L'idea di poter disprezzare infamare calunniare deastare insultare maledire determinati bipedi così tanto per una misantropia che spesso nasce dal gioco, nasce dal gioco come dal vizio e da un ego che definirei attaccabile nel suo essere forte.
Si alimenta del tempo, del tempo che non sono capace di impiegare in modi migliori.
Altre volte, il mio fermo disprezzo nasce da dentro. E' solamente una banalissima reazione al dolore.
Ci sono persone capaci di entrare nelle menti di qualcun altro....giustificare....cosa così lontano dal mio essere Lara...
Distruggo per poi perdonare.
Perdono, è vero, posso cambiare l'idea che mi ero fatta di te, dimenticare ciò che è stato e ciò che mi hai fatto...dopo aver vomitato tutto posso tollerare la tua presenza...prima però...devo farti male.
Posso odiare così tanto...
Una banale reazione al dolore...così scontato...
Esiste il disprezzo per ciò che è inferiore.
Regalami briciole della tua superficialità. Avrai ciò che ti meriti.
Per poi scoprire, che quello che scrivi ultimamente mi piace mi intriga lo sento quasi mio riesco a sentirti quasi vicina quasi mi verrebbe la voglia di chiamarti ed ecco sentire quello che hai da dirmi. Per poi spaccarti il naso. E chiederti perdono ecco dimentica quello che ho fatto io dimenticherò i tuoi sguardi a terzi.
Anche se, gli sguardi a terzi sono passato sia per me che per te.
I miei sentimenti sono mutati.
Finalmente serena.
Vorrei starti ad ascoltare.
Che tu mi parlassi.
Potremmo quasi andare d'accordo.
Quasi.
Vorrei vedere fra.
Fra chi?
Cazzimiei.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:01 AM.
mercoledì, giugno 11, 2003
Pensavo che una dose di nicotina alle dieci e mezza del mattino sarebbe servita a sciogliere l'intricatissima matassa che mi ritrovo in testa.
Ero chiaramente troppo ottimista.
Strano, ma lo ero.
Pensavo che mettendomi di buona lena sarei riuscita a capire, quantomeno a PENSARE a determinate cose arrivando ad una carta soluzione.
Riuscire almeno a stilare un elenco dei pro e dei contro.
Invece, invece sono ancora qui a bere thè bollente aromatizzato al limone senza un briciolo di razionalità.
Il desiderio di razionalizzare, di poter dire "ecco ciò che voglio" "ecco ciò che farò" alle volte è così violento...vorrebbe essre così violento.
uh, le solite emotività digitate da una diversa tastiera, la tastiera che più mi sta a cuore, seduta sullo sgabello di casa finalmente posso riappropriarmi del silenzio, la dimensione più perfetta per buttare giù pensieri idee e malati intrighi che tutti quanti potranno leggere.
Più perfetta non è corretto, suppongo.
Nonostante uan perenne nebbia lì dove dovrebbero esistere solamente idee e pensieri più o meno stabili, mi godo SERENA un ulteriore giorno di pausa da un lavoro che mi sta stressando, debilitanto, abbassando ogni tipo di soglia di sopportazione.
La mia misantropia diventa giorno dopo giorno più violenta, si tinge di toni black e intolleranti. Farà kaboom.
Mi godo il profumo di un'estate che libera vorrebbe essere.
Un'estate che ancora non ha alcuna meta, un'estate senza senso e senza un perchè, un'estate diversa da quelle che ho sempre vissuto.
Forse, crescere significa proprio vivere alla giornata.
Sembra una contraddizione, con tutti gli obblighi che piano piano sono costretta ad affrontare dovrei aver imparato a comporre i giorni, le settmane che sto vivendo seguendo un preciso ordine.
Il tempo che ho a disposizione per pensare a quello che voglio fare, il tempo per starmene sdraiata sul letto coi pantaloni della tuta di mia sorella che fanno tanto sarannofamosistyle e leggere aldilàdelbeneedelmale è sempre più sottile...
Meno tempo a disposizione dovrebbe portare ad una migliore organizzazione della propria esistenza...e invece....invece mi rendo conto (forse sollevata, o meglio, totalmente menefreghista) che andando avanti, cerco di vivere sempre più alla giornata, senza alcun tipo di progetto stabile, senza PROGRAMMA.
Questo, non significa ceto che non abbia alcun'idea di come colorare il mio fututo.
So. Cosa voglio fare. Ho un sacco di idee, fake o reali che siano.
Eppure, eppure cerco di trasformare LENTAMENTE le mie giornate, anzi, ho la netta sensaazione che siano proprio le mie giornate a trasformarmi.
Solo quattro mesi fa, ero una persona diversa. Sono cambiata più in tre mesi che non in due anni.
EQUIVALE A ILLUDERSI CREDERE DI POTERE SCEGLIERE NON SONO IO, MA LE COSE CHE ACCADONO A FARLO PER ME...
(sei sempre un'enorme fonte d'ispirazione, mister emo....)
Esatto. Il punto è esattamente questo, non saprei dirlo in modi migliori.
Solo due anni, questo non sapere dove sbattere la testa mi avrebbe fatto senitre alienata, un'alienazione nociva, al limite della schizofrenia più black, mi sarei lasciata galleggiare nella vasca da bagno, lacrime ascoltando melodie nocive.
E invece il paradosso, tutto questo mi sta piacendo, mi sta piacendo il fatto di non sapere, vivere in una costante ignoranza, nell'indefinitezza (?) più totale.
Svegliarsi 8 ore con il mio mitra perennemente pronto a colpire ready to go alle cinque posso fare ciò che voglio, permettermi di innamorarmi e disinnamorarmi il giorno dopo, come più mi aggrada controllare le mie pulsioni e i miei desideri e lasciarmi cullare dagli eventi.
Il resto è nulla. I pensieri in quetso momento sono lontani anni luce da me. Ho solamente voglia di vivere ogni attimo cercando di indovinare. Indovinare. Quello che mi regaleranno.
Saranno calci nel culo, con ogni probabilità.
Calci nel culo di una bambina viziata.
Sotto certi punti di vista, non posso fare altro che dire: me lo merito.
Considerazioni che non portano da nessuna parte, considerazioni volutamente contraddittorie senza capo nè coda.
Considerate l'orario, considerate la consueta malattia mentale (vedi, paranoia) che costantemente mi accompagna, considerate che sto cantando dall'autunno alle ceneri senza prestare la minima attenzione alle mie dita che si muovono meccanicamente sulla tastiera.
Sulla tastiera del mio computer c'è ancora scritto sxe.
I miei diciassettediciottoanni.
Non rinnego nulla. Rispetto le mie scelte. Rispetto ciò che ero e ciò che ho deciso (o meglio, seguendo la scia del discorso precedente) ciò che sono diventata.
Bah. From autumn to ashes nicotina e the lipton.
E ultime considerazioni.
Ho vomitato solamente paranoie negli ultimi tempi, paranoie sbandate, paranoie che non hanno senso, o meglio, forse il senso lo trovano solamente nei miei più cupi angoli.
Non ho più scritto niente della mia vita quotidiana. Serate al sud e amenità varie.
Sarà. Sarà che non vedo i soliti amatissimi soci da una settimana.
E mi mancate cazzo. Mi mancate anche se sono stata impegnata, impegnata con altre persone e altre stronzate e altri progetti e pensieri e stanchezze.
Tornerò in colonne. Rimpatriata.
Mi mancate.
E stranamente,mica mi sono sentita alienata. Ho ascoltato musica nuova e chiaccherato con persone più o meno nuove.
Ho ascoltato molto poco gli shai hulud. E i miei piedi hanno sempre toccato il terreno.
MMM...eccentrico...
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:05 AM.
lunedì, giugno 09, 2003
Non parlerò mai più dei cazzi miei con nessuno.
Parlare è parlare. scrivere è scrivere.
continuerò a scrivere e vomitare parole al gusto di intolleranza e mal-de-vivre. Ma sorriderò. Sorriderò davanti ai vostri musi di cazzo.
Sarò una persona allegra e felice e serena ed equilibrata.
Till tha final day.
Il grande giorno.
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:54 PM.
Sono infinitamente migliore.
boicotta la modestia.
Così tanta la mia magia.
Ti accontenti.
Chi?
Riflettere.
Afferrare il meglio.
Sono difficile. Lo so.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:49 PM.
Siccome sono immersa in una dolce atmosfera di VUOTO cerebrare e/o emotivo,
non posso fare altro che riportare un INQUIETANTE evento occorso la notte scorsa.
Mi sveglio alle tre di pomeriggio acarezzo la labbra e mi rendo conto di non avere più il pirsing.
Ecco. Un ricordo lontano. Mi sono svegliata durante la notte, l'ho sfilato per poi posarlo nel portapirsing a forma di yoda.
Perchè.
Perchè ho sognato di essere ad un concerto, e come una deficiente mi sono alzata dal letto per levarmi l'affare metallico. Eh, sia mai...nella ressa qualcuno avrebbe potuto strapparmelo via...bah...violent dancing e pugni in bocca...
INQUIETANTE questa forma di proto-sonnambulismo...
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:49 PM.
e il resto...è un enorme bacio di GIUDA....
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:28 PM.
Ho fatto le mie scelte:
killswitch engage e from autumn to ashes migliori ascolti del mese
Sarò breve. Giorno dopo giorno mi sale l'ansia seduta davanti a quetso cazzo di piccì. Odio scrivere emozioni fake quando sono circondata da persone che continuano a parlare senza senso mi regalano vacuità e enorme voglia di violenza gratuita.
Cazzo.
Decostruzione. E godersi il sole (godersi parola grossa) e boysetsfire e riascoltare noefecs dopo un sacco di tempo e il resto incontri e risate e progetti (fake o non fake)
e vaffanculo odio scrivere odio scrivere
devo ancora mangiare rivoglio il mio modem a casa rivoglio.
un po' di. qualsiasi cosa.
in. testa.
bestemmie gratuite un po' per tutti.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:28 PM.