venerdì, maggio 30, 2003
A otto anni fervente peridoo mistico mi arrotolavo riccioli biondoscuro attorno alle dita magrissime e ascoltavo affascianta le dense parole della catechista claudia.
la mia strada veros la santità agognavo una beatitudine che mai avrei trovato.
Mi svegliavo presto la domenica mattina inginocchiata sulle panche di legno intascavo priva di sensi di colpa il programma della messa assaporavo vogliosa il sapore di quella sfogliatina biancolatte che non potevo ancora mangiare e tornata a casa mi chiudevo in camera preparando messe homemade mi inginocchiavo davanti all'armadio e recitavo morbosa parole e litanie già sentite.
Uh. I wanted to be bernadette.
Ho giustamente ridicolizzato il mio passato disgustata mostro a personaggi più o meno amici le fotografie della mia infanzia mistica la mia gonna a pieghe e la camicia con la fantasia di conchiglie e frutti di mare dorati.
Ho viaggiato attraverso momenti atei e momenti black. Spiritualità e materialismo grezzo. Religione come oppio dei popoli e patti di sangue.
E adesso non so più chi sono.
Ricerco certezze e non so chi sono.
Non so chi sono.
Mostramelo.
Mostramelo.
Dimostramelo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:35 PM.
Non sto bene con nessuno.
Tanto meno con me stessa.
Le cose che devo e voglio fare. Mi lasciano annoiata ed agonizzante.
L'abitudine e la novità mi alienano. Entrambe.
Vorrei solamente poter ascoltare e cibarmi di parole che mi facciano sgranare gli occhi restare lì a bocca aperta drogarmi di storie fantastiche.
Poter dire "oh cazzo".
Riuscire a stupirmi.
Un tempo.
Forse, non è nemmeno un periodo, è l'essenza stessa dell'età adulta.
Scendi dal cazzo di treno ed ecco appoggi il piede su un terreno incolto.
E lì dovrai costruire la tua capanna e vivere di niente.
Io so. Quello che voglio.
Solo che.
Solo che.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:28 PM.
giovedì, maggio 29, 2003
Esordisco con una citazione.
Che poi. E' una sorta di consiglio "Quando metterai su i from autumn to ashes sul display apparirà la scritta PALATE".
Ti ho detto che avrei riportato la tua enorme saggezza (iihihih) quindi non lamentarti.
Stanchezza molesta. Violento una gola già devastata con quantità immonde di sigarette.
Ci si ritrova con una coppa in più e un briciolo di tristezza in meno.
Una serata da metterci due piùpiù di fianco, quando te ne stai lì a goderti wendighità varie e chiacchierare di tutto e niente al tempo stesso e tutti questi discorsi da messageboard sulla buona qualità o meno della cosiddetta scena scendono giù per lo scarico veloci veloci.
L'importante è stare bene. Divertirsi. Suonare. Ascoltare. Crederci.
Ballando o meno.
E un paio di persone mi hanno sopreso.
Insomma ok. Una recensione inutile.
Non avevo voglia di scrivere, solo, lavorare mi ha fatto due palle così quindi.
E torno a casa con quattro ciddì nuovi ascolto slither prima di tutto che, al primo ascolto, si rivela vagamente osceno.
E nonostante sorrisi e suoni eazy. Sempre quel dannato buco lì in fondo. Lì dove non arrivo a vedere. A capire. A scavare.
Lì dove riparare qualsisi cosa si rivela impossibile.
Mi chiedo se ne valga la pena. Crederci. Credere. Pensare così tanto.
Potrei essere felice così come sono. In equilibrio.
Godermi i wendigo e i discorsi in cui sono immersa e i miei ciddì nuovi e un sacco di altre cose.
Eppure no. No perchè non mi basta cazzo non mi basta.
Mi passerà mai?
Ad ogni modo. I La Crisi non mi piacciono.
Che cazzo è sta puzza di piscia nell'ufficio?
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:28 PM.
martedì, maggio 27, 2003
I poison the well sono dei fottuti sicari.
Sadici sadici sadici.
E io.
masochista masochista masochista ascoltanto. slice paper wrists.
Sicari. Ma chi cazzo me li ha mandati mi chiedo chi me li ha mandati chi mi vuole così male?
Miss Ann Thropy bitched about this at 4:11 PM.
Niente.
Ho respirato odore di infanzia questa mattina.
I pesciolini che raccoglievo nel secchiello.
Ritrovarmi bambina. Da adulta.
Ne abbiamo parlato.
Alle volte fa così male scoprirsi cresciuti e volere a tutti i costi perpetuare ciò che è stato. Tentando di afferrarlo.
Ma non è tempo di scrivere. Ascolto wendigo e samiam e bodyjar e minnies e rifiuti e darkest hour.
Oscurare il sole.
Niente. Ho detto. Sono e sento. Niente. Più assoluto.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:34 PM.
lunedì, maggio 26, 2003
Mi viene da vomitare seduta su questa sedia bevo acqua aromatizzata al limone come piace a me e mi viene da vomitare se penso a tutti quei milioni di vili esseri umani che non si meriterebbero un cazzo, non si meriterebbero un cazzo e hanno tutto, possono stringere la felicutà senza nemmeno accorgersi di averla.
E io, io che mi meriterei così tanto non stringo niente, nada de nada, niente e dico nulla che mi faccia stare bene. E mi sono trovata unica ragazzetta dal passo incerto camminare per la strada con un serio non-sorriso stampato in face, in mezzo ad un milione di adulti e ragazzine e brufolosissimi teens ipercontenti reduci da nottate di sesso violence o chissà cos'altro.
Vaffanculo. Io mi merito il triplo di quello che loro hanno il quadruplo.
Minuti di esaltazione dell'ego.
Lasciatemi fare.
Frustatemi. Pleaze.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:39 PM.
Regalatemi.
Una rosa nera.
Una e basta.
We're never on good terms with the light.
Regalatemi una conversazione con Nietzsche.
Matt Fox a suonare seduto sul mio divano.
Una cassa di bacardi breezer al lime.
Regalatemi l'amnistia, giacchè queste mani fremono. These hands would only kill.
Regalatemi un ritratto in tinte scure e brillanti.
Regalatemi le scarpe col tacco a spillo ultrafine che cerco senza trovare.
Regalatemi quello che volete, giacchè io merito tutto e siete voi stronzi a non capirlo.
Miss Ann Thropy bitched about this at 3:22 PM.
Ne ho una decina nuovi di zecca.
Sono bellissimi.
Li ho scavati ieri notte il sushi che ancora mi danzava dentro leggiadro l'acqua bagnava le mie mani sempre più certe e non me ne fregava un cazzo.
Ogni parola che esce dalla mia sconsiderata bocca è un pour parler.
Quello che dico vale zero.
Mi ritrovo a scrivere vera, vera vomitando il vuoto che sento dentro.
Vomitare centinaia di parole controsenso, sensazioni e promesse che si contraddicono minuto dopo minuto il mio pensiero non è un flusso di coscienza, è follia allo stato puro.
Avrei potuto utilizzare un'altra volta il termine PARANOIA, piazzarlo là consunto, eppure ho deciso di non farlo.
Giacchè non si tratta più di paranoia.
Si tratta di realtà. This. Is. Reality. (incipit di un ciddì veramente veramente osceno, chiedo venia)
Le mie promesse sono solamente polistirolo.
Vorrei vivere in un videogioco.
Costruirmi un alter ego dal nome vagamente jap e tirare calci e pugni insert e soffrire e urlare e provare emozioni in una dimensione virtuale, totalmente staccata da quello che è il mio maledetto mondo reale.
Un mondo frocio.
E invece. Invece apro gli occhi e mi rendo conto di non essere assolutamente in grado di controllare eventi ed emozioni.
Vorrei che qualcuno mi chiamasse ridendo e scherzando quanto sei eeemmmmoo larè.
Vorrei sdrammatizzare anche solo per un secondo.
Ma colei che sta rubando minuti di lavoro convertendoli in inutili sproloqui virtuali, ecco, non è laretta non è lara non è larè o come cristo volete chiamarla/mi.
E' Ruby. Ruby e niente più.
Grande la differenza.
Vorrei essere una barbie priva di intelligenza, vorrei essere nata con un cuore di plastica, succo di lampone al posto del sangue, vorrei essere una diciassettenne decerebrata (yesyes, ti sto citando) mentre sono solamente una ventiduenne (quasi) traboccante di insicurezze e misantropia e troppo sentire.
Il solito black heart fake fake. Fake vi dico, è solamente fake.
Riprendere il filo.
Mi ritrovo a scrivere vera, vomitando il vuoto che sento dentro.
Come quando accovacciata davanti al cesso ti ficchi le dita dritta in gola e ti ritrovi ad espellere schiuma bianchiccia.
Quando non c'è più nulla da tirare fuori ecco una sensazione simile e ti rialzi in piedi tirando l'acqua senti lo stomaco libero, un libero che fa male, lancinante il vuoto in cui stai vivendo.
Come se il vuoto potesse fare male ecco esattamente distrutta da qualcosa che non esiste.
Vuota come del resto sono sempre stata. Riempirsi da soli non è altro che rimescolare il nulla con cui sei nato.
Nessuno mi ha mai regalato nulla, non vogliono essere lamenti da ventiduenne viziata e vicious, non intendo più essere vicious del resto i miei discussi tanghini rosa fluo diventano kitsch allo stato puro, senza alcuna finalità.
Abbellirmi e per cosa, tanto esisto solamente io da questo momento e in fondo da sempre.
Torno sempre indietro e tu lo sai sì in fondo è quello che ho sempre saputo e la mia intelligenza diventa un futile strumento della mia inesperta emotività perchè resto solamente una cazzonissima black-hearted che continua a non imparare. E nell'ignoranza emotiva persevera e persevera e persevera.
La lezione.
E non riesco ad accettare nemmeno l'idea di assaggiare nuovi sapori di saliva e sperma per passare il tempo e sentirmi desiderabile e desiderata (per quanto io possa esserlo, quindi meno di zero) contano adesso come adesso come la sconfitta del milan in una finale che scivolerà via così, senza la mia partecipazione a festaggiamenti uligani.
Mi stai già fraintendendo.
Ti scriverò in privato.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:22 PM.
Ulteriore tragedia..lungherrimo post scanscelado dalle mie mani inesperte e goffe toujours.
Porcoddio bestemmio anche io oggi.
Uh, ulteriore pausa nicotina.
Vorrei ascoltare glycerine.
Mangiatemi viva.
Sbranatemi.
Miss Ann Thropy bitched about this at 11:55 AM.