mercoledì, aprile 23, 2003
Vaffanculo a blogger.
Lati positivi dei momenti di downa.
Numero uno. Scrivere. Coltivo il mio delirante racconto. Parole lontane da atmosfere minimali dense di terrore.
Perchè è terrore.
Epic. In quetsi giorni.
Paura per ciò che ho vissuto e quello che ancora dovrò. Vivere.
Numero due.
Sentirsi esistere. Inquieta soffro bleeding attivi, lontani dalla pacatezza del quotidiano sopravvivere.
Il resto. é negativity.
Nemmeno gli shai hulud sono in grado di regalare sorrisi easy.
Mi ritrovo solamente loser dottie all'interno di una sofferenza globale.
Conta poco.
E quindi assieme all'inchiostro blu scivolano via fuori da me sudore e neuroni.
Paura. Di cosa.
Di qualcosa/qualcuno dovrò pur averne.
Pensariflettianalizza. Serve a poco. Per quel che posso farci.
Questa sera voglio che il livello di alcolismo salga a livelli esorbitanti.
Allegria indotta e niente ex americannightmare/nothing giacchè costa troppo. e non sono dell'umore.
Potrei anche decidere che. Ma no.
E seduta davanti ad elenchi interminabili di autori russi decisi anche che sì che mi farò un tatuaggio una citazione in caratteri gotici di chi-so-io.
Sceglierò la migliore frase che mai sia stata partorita da umane menti. Che fluisca dentro di me e diventi un tutt'uno con la mia morbidissima epidermide.
E. E stica se ques'aura di negativity dovesse scivolare lontano da me presto.
Quelle parole mi insegneranno. Ammoniranno di stare sempre attenta.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:07 PM.
Sun hasn't shined.
O meglio. Sarà pure sorto, ma io non mi sono accorta di nulla.
Mattinata dal troppo sentire e assurda cecità.
Miss Ann Thropy bitched about this at 9:42 AM.
martedì, aprile 22, 2003
Quando ogni cosa diventa palpabile, quando riesci a toccare con mani tremanti una realtà che credevi effimera e distante. Quando l'ologramma in cui vivevi assume le tonalità calde e vivide della vita quotidiana.
Ascoltando hatebreed di prima mattina. Domandavo ad una coscienza addormentata eppure crudelmente masochista.
Dopo giorni di completo stono e alienazione, rendersi conto che è lì, lì nell'atto di affondare i denti in una realtà morbida e deliziosamente vera, è lì che non riesci a trovare te stessa.
Cercare di comprendere come mai tanti piccoli particolari gesti parole sono stati smarriti per strada, passo dopo passo, giorno dopo giorno come mozzichi di pane, mozzichi di pane divorati da nerissimi corvi una grethel versione nero blackblock si è smarrita.
E domandarsi. Domandarsi. Allora dove sta la realtà?
Cos'è più reale? Quello che giace meraviglioso in superficie o l'oscuro presagire dimensioni ben più inquietanti?
Di cosa, di chi, di quali sensazioni mi dovrei fidare?
Quotidianità al sapore di vaniglia e fragola profumano un devastatissimo mondo interiore. Eppure. Appena lì sotto. Cosa vedo.
Vedo disillusioni black. Piccole cose. Piccole cose che mancano.
Mancanza di verità o sono solamente io quella che manca di senso pratico e lucidità mentale?
Forse.
E ogni parola diventa inutile quando ho i cazzi miei. I cazzi miei e basta.
E rassegnate abbassare le palpebre e no, nessuno potrà comprendere. Meglio. Potreste. Ma non vivete nel mio stomaco, quindi puzzate di inutilità.
Odore di ospedale. Etere o cosa?
Entrateci nel mio stomaco.
Infami.
E non proferite verbo.
Vorrei vedervi tutti in fila davanti alla mia persona inquieta e sfuggire ai vostri sguardi mentre scrollate teste ed incolpate sadiche fatalità.
Bisogno di vittisimismo. Ma non chiedetmi niente. Un cazzo. Zero. Solo sguardi e lacrime fake. Nessuna parola.
Nessuna mano tesa.
E ricordo quel crucco dai capelli blu e i boxer in tinta camminare lento sul pontile e vorrei che mi potesse regalare anche un solo briciolo della sua apparente tranquillità.
E invece.
Anguish proves to be my only means of solace.
Solo, non voglio essere accarezzata da nessuno. Leggera differenza.
E scrollate le vostre pesantissime teste. Tiratemi i codini disordinati di modo che io possa poi distruggervi per una dannata ragione.
E come un'attrice prima di uscire di casa hatebreed incattiviti e io mimavo scene di finti suicidi.
Pugnali a penetrare nelle viscere e cappi al collo.
Così. Farmi del male in un mondo creato ad arte.
Chiudete la porta e bestemmiate per un fato così sadico. Così sadico.
Miss Ann Thropy bitched about this at 1:08 PM.
lunedì, aprile 21, 2003
Poison the well poison the well maestosi e sublimi, mai sentito nessuno che emozionasse in modo così limpido e violento dal vivo.
Averceli davanti e sentirli immensi e perfetti quasi suonasse un cd. uguale. uguale ma migliore.
E sentirmi stonata per niente ed inquieta è stato talmente uno spreco, inquieta per ragioni che neppure la mie mente riesce ad indentificare e giustificare.
Inquieta e basta.
E avrei voluto chiudere gli occhi ed urlare. Am i looking for reasons. not to be. happy.
Un must che è mancato e il mio sorriso per qualche momento si è piegato e tinta di scuro ho salutato svogliata qui e là.
Ma in definitiva, paranoie nate dal niente e confusione mentale a parte, un concerto pollici in su e nottata a seguire anche.
E cantare boysetsfire con voce rauca malaticcia e stonata e non sopportarti mentre mi torturi con thestereo e melodie che altro non sono che una versione differente di newfoundglory (ridi ridi e picchiami picchiami). Mi sento terribilmente vera.
E pensare a niente altro.
E oggi mi sento dannatamente creativa di una creatività che solamente io potrò apprezzare e comprendere in fondo gente che legge i miei scritti nostaligici e dice bello, ma non capisco alle volte riesco a sentirmi frustrata.
Ma vado avanti. Scrivere e vomitare non-sense a manetta mi fa sentire vuota e piena al tempo stesso. Svuotarsi di una pienezza che lacera e sentirsi a posto.
Ok. Spaghetti pomodoriniprosciuttozucchine e poi un po' di elephant man e poi al parco con sociume vario.
I miei capelli potrebbero stare in piedi da soli.
Miss Ann Thropy bitched about this at 2:50 PM.